In questi giorni tiene banco la tristissima vicenda di Franco Di Mare, giornalista, ex direttore di Rai3 e da metà degli anni ’90 inviato di guerra per la Rai in zone calde come Bosnia, Kosovo, Somalia, Mozambico, Algeria, Albania, Etiopia, Eritrea, Ruanda, prima e seconda guerra del Golfo, Afghanistan, Timor Est, Medio Oriente e America Latina. Una passione per la professione che ha portato il giornalista a visitare luoghi di guerra in cui oltre a rischiare la vita, si rischiava pure di ammalarsi. E’ così è successo. Ospite di Fabio Fazio a “Che tempo che fa”, il giornalista ha raccontato di avere un grave problema di salute: un mesotelioma, una forma tumorale incurabile legata all’esposizione alla sostanza tossica dell’amianto. “Da inviato di guerra ho respirato amianto: sono sereno e non mollo, ma da questo non si guarisce”, ha detto a Fabio Fazio. Il giornalista ha spiegato che la sua patologia è la conseguenza di tanti servizi da inviato di guerra, soprattutto nella ex Jugoslavia: “Si prende perché si respirano particelle di amianto senza rendersene conto: una fibra di amianto è 6mila volte più piccola e leggera di un capello. Una volta liberata nell’aria non si deposita più per terra, uno la respira senza rendersi conto”.
“Il tempo che abbiamo è prezioso, te ne accorgi solo quando te ne stai andando”
Franco Di Mare ha raccontato che la prima diagnosi di mesotelioma risale a tre anni fa. Era il 2021 quando ha subito il primo collasso polmonare. Tutto è iniziato un pomeriggio di tre anni fa quando ha avvertito “una fitta terribile tra le scapole, una coltellata”. Il giornalista credeva fosse un banale dolore intercostale, ma in realtà era il collasso della pleura, uno pneumotorace. Da lì i controlli, le prove da sforzo, lo svenimento fino alla peggiore delle scoperte, “la diagnosi che non mi lascia scampo”: “Ero seduto davanti alla sua scrivania. ‘Houston, abbiamo un problema’, mi disse il professore – ha raccontato al “Corriere della Sera” – “Francesco, non so come dirtelo. In questo momento vorrei tanto essere l’animatore di un villaggio e non un dottore. Hai un mesotelioma. Aggressivo. ‘Quanto?’ ‘Alto grado'”. “Sapevo bene cos’era. Mi sono piegato in avanti, muto, con le mani sulla testa. E il prof si è inca**ato. ‘Ehi! E che è adesso? Si reagisce, si combatte, vedrai che ce la facciamo’ – ha aggiunto – Ho un tumore che non lascia scampo. Mi resta poco da vivere, quanto non lo so. Però non mollo. Confido nella ricerca”.
Il giornalista ha ammesso che il momento più brutto di questi ultimi tre anni è stato dire alle persone che ami di avere un male incurabile. “Puoi allungare il termine del giorno – ha spiegato – non procrastinarlo all’infinito. Il tempo che abbiamo è prezioso, te ne accorgi solo quando te ne stai andando. E decidi di non sprecarne più nemmeno un istante”.
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Franco Di Mare: “La Rai mi ha voltato le spalle”
Un racconto drammatico che ha sconvolto tutti. Ma sono tanti gli aspetti controversi di questa vicenda. L’ultima volta che Franco Di Mare è comparso in tv risale al 27 maggio 2023 quando si è conclusa la quinta stagione del programma di approfondimento ”Frontiere” che conduceva su Rai3. Nel corso dell’intervista a Fabio Fazio, il giornalista ha dichiarato senza mezzi termini: “La Rai mi ha voltato le spalle”. L’avvocato del giornalista, Ezio Bonanni, presidente dell’associazione che tutela le vittime dell’amianto (Ona), ha rivelato a “Today.it” come dopo le pec inviate nei giorni scorsi in realtà sia stata già formalizzata anche una messa in mora nei confronti della tv pubblica.
La risposta della Rai: “Non sapevamo nulla, pronti a fare il possibile per lui”
La messa in mora è un atto formale con cui viene chiesto ai vertici della Rai di rispondere ai loro obblighi. “Franco Di Mare aveva provato a chiedere alla Rai il suo stato di servizio. La Rai non si è degnata di rispondere. Mi sembra quantomeno ingeneroso questo comportamento. Molto presto presenterò il ricorso giudiziario. I responsabili ne dovranno rispondere nelle opportune sedi”, ha spiegato il legale. Dal canto loro, l’amministratore delegato della Rai Roberto Sergio e il direttore generale Giampaolo Rossi hanno fatto sapere di essere venuti a conoscenza solo dopo l’intervista della drammatica vicenda di Franco Di Mare “al quale esprimono tutta la propria vicinanza umana – si legge in una nota della Rai pubblicata lunedì 29 aprile alle 17:50 – e assicurano la loro disponibilità a fare tutto il possibile per consentire al giornalista di ricostruire quanto da lui richiesto”.
Sandro Ruotolo: “Hai detto che la Rai non risponde neanche alle tue e-mail. Sì, è ripugnante”
Dopo la partecipazione di Franco Di Mare al programma di Fabio Fazio sono state tantissime le attestazioni di vicinanza e solidarietà che sono arrivate al giornalista da parte di colleghi ed esponenti della politica. Il giornalista e senatore del Pd Sandro Ruotolo in un post su Facebook ha scritto: “Caro Franco Di Mare, sapevamo che stavi poco bene ma non sapevamo che avevi un mesotelioma, il tumore di chi respira amianto. Tu che sei stato nei teatri di guerra per la Rai, di amianto ne hai respirato tanto. La denuncia su come la Rai ti abbia lasciato solo è senza appello. La tua è una delle malattie che la giurisprudenza non ha dubbi a riconoscerla come professionale. La tua amarezza è la nostra amarezza. Il tuo lavoro da inviato come quello di tanti altri inviati di guerra da senso al servizio pubblico. Le tue dirette, le tue inchieste sono state le prove che non possono essere contestate. Caro Franco, ti siamo vicini, te lo dico a nome della comunità del Partito Democratico che rappresento come responsabile informazione e cultura. Hai detto che la Rai non risponde neanche alle tue e-mail. Sì, è ripugnante”.
Solidarietà anche da un esponente di Fratelli d’Italia alla Camera, Alfredo Antoniozzi, che ha scritto: “A Franco Di Mare va tutto il nostro sostegno e il nostro appoggio. La sua bellissima per quanto triste testimonianza ci ha colpito. La sua voglia di vivere è un esempio per tutti. Sono certo, conoscendo l’amministratore delegato della Rai, Sergio, che l’azienda gli starà vicino. Da credente spero vivamente che questo straordinario giornalista possa vincere questa battaglia. E dinanzi alla sua testimonianza mi sento piccolo”. Infine l’ex sottosegretario all’Economia, Alessia Morani, è intervenuta con un post molto duro: “Stasera in Tv Franco Di Mare ha dato una grande lezione di dignità. Fossi nei dirigenti Rai mi vergognerei molto”.
Accanto al giornalista, le sorelle, il fratello, la compagna e l’amata figlia Stella
Ma in questa vicenda amara c’è anche un aspetto che riguarda il coraggio esemplare con il quale Franco Di Mare sta affrontando questa sfida dolorosa. Accanto a lui i suoi affetti più cari: “Sto con le persone che amo. Le mie care sorelle – ha raccontato al “Corriere della Sera” – Sono protetto e accudito, mi sento un piccolo sultano”. Nella sua casa romana appena fuori dalla via Cassia, immersa nel verde, ci sono con lui le due sorelle minori. Lucia vista da lui come “quella saggia, quadrata, sempre prodiga di buoni consigli”. E poi Sara: “Lettrice raffinata e colta, che porta in dote uno sguardo zen sul mondo. Se non fosse per quella sua cocciutissima ostinazione a insegnarmi il mantra ipnotico nam myoho renge kyo”. Quindi c’è il fratello Luigi, detto Gino, giornalista specializzato in salute e sanità “che mi ha confortato e protetto, nonostante quello più grande fossi io”.
“Giulia è la donna che ha avuto la forza di sopportarmi perfino quando non mi sopportavo neppure io”
Ma accanto a lui c’è anche il suo amore. Da otto anni, nella vita di Franco Di Mare è entrata anche Giulia Berdini, 33 anni, la sua compagna. “Il mio amore, la donna che ha avuto la forza di sopportarmi perfino quando non mi sopportavo neppure io”, dice di lei. Si sono conosciuti nella sede della Rai di Saxa Rubra, Giulia era la responsabile del catering del bar interno: “Mi ha contagiato con il suo sguardo allegro sulla vita che temevo fosse andato perduto. Annoiarsi, accanto a lei, non è mai stato possibile”.
Poi racconta: “Un giorno Giulia torna a casa e dice ‘ho trovato per strada questo cagnolino abbandonato, era nel bidone della spazzatura, non potevo mica lasciarlo lì’. Non era vero, era andato a prenderlo lei, da una cucciolata. Un simpatico chihuahua maschio che si chiama Lili e fa le feste sperando in qualche biscotto e un grattino sulla testa. Bugia presto perdonata: oggi Lili è lo zucchero con cui condiamo le nostre giornate”. “Ci fissiamo sempre col primo amore – aggiunge – il mio, al liceo, fu una ballerina del San Carlo, ma il più importante è l’ultimo, che ti accompagna nei passi finali. Per me è Giulia. Stiamo insieme da otto anni. Tra noi ce ne sono più di 30 di differenza, prima si notava meno”.
“Cucino per gli amici, fame ne ho tanta, con tutto il cortisone che prendo”
La coppia sta insieme dal 2017, dopo la fine del suo matrimonio con Alessandra Di Mare con la quale il giornalista, molti anni fa, ha adottato una bambina, Stella, portata via da un orfanotrofio di Sarajevo. La sua esperienza di genitore è raccontata nel libro “Non chiedere perché” che ha ispirato “L’angelo di Sarajevo”, miniserie in due puntate con protagonista Beppe Fiorello. La figlia Stella, oggi trentenne è “la persona che ha dato senso e scopo a tutta la mia vita”.
Franco Di Mare l’ha adottata quando era piccolissima. L’ha portata via da un orfanotrofio con un volo della Croce Rossa. Poi ci sono gli amici, quelli che gli sono rimasti vicino. “Ci vogliamo bene – racconta il giornalista – vengono a cena. L’altra sera ho cucinato linguine alla salsa di pane con calamaretti spillo. Fame ne ho tanta, con tutto il cortisone che prendo. Gli oncologi mi hanno concesso un calice di vino rosso a sera”.