Al cinema ha appena interpretato la coscienza. E presto lo vedremo alle prese con una passione travolgente. Nella vita, invece, Francesco Scianna si è preso un periodo sabbatico. “Sono in vacanza da sette, otto mesi – confida a “Vanity Fair” – Avevo bisogno di tempo per me, di cercare un nuovo Francesco, di viaggiare, anche da solo zaino in spalla: sono stato in Egitto, in Argentina, in Belgio, in alcune parti della Sicilia… È eccitante dedicarsi a sé”. L’attore palermitano non è andato in burnout.
“Quando ho visto le cascate dell’Iguazú, ho pensato: ‘Io sono acqua’”
“Girare ‘Cattiva coscienza’ (film in cui è stato diretto dal regista Davie Minnella, ndr.) ha aperto un canale, ha scavato qualcosa dentro – spiega – È un film che invita alla vita piena, a trovare il coraggio di fare quello che ci terrorizza. Durante il set sentivo la febbre di osservare le cose come se fosse la prima volta, di aderire a loro e stare nel presente. Quando ho visto le cascate dell’Iguazú, ho pensato: ‘Io sono acqua’”. Una consapevolezza raggiunta al di là del percorso psicoterapeutico intrapreso 23 anni fa: “Senza non so dove sarei”.
“Davanti allo specchio mi soffermo sempre il minimo, i belli sono altri”
Francesco Scianna ha un rapporto conflittuale con gli specchi: “Guardarmi allo specchio è noioso e la noia è un ospite inquietante, direbbe Umberto Galimberti, una condizione in cui mi sento scomodo (…) Ho avuto una fase in cui, su quello del bagno, scrivevo delle frasi col pennarello proprio per non vedermi. Motivazionali o anche un banale ‘Buongiorno ciccio’. Il problema era quando la colf veniva a pulire e dovevo riscriverle oppure quando avevo ospiti. Per fortuna la fase è durata poco. Per tornare alla domanda iniziale: i belli sono altri. Di sicuro ho fascino e ho iniziato a godermi un po’ il gioco della seduzione dopo ‘Baarìa’, che mi ha aiutato e ha coinciso con il momento in cui le disarmonie fisiche diventavano interessanti. Però davanti allo specchio mi soffermo sempre il minimo”.
“Non è stato facile lasciare la mia Sicilia per trasferirmi a Roma”
Francesco Scianna ripercorre i suoi esordi: “Avevo 13 o 14 anni quando ho cominciato a desiderare questa carriera. La conferma che fosse quella giusta è arrivata con ‘Il più bel giorno della mia vita’ di Cristina Comencini. E pensare che stavo per mollare tutto… Non è stato facile lasciare la mia Sicilia per trasferirmi a Roma e frequentare l’Accademia nazionale d’arte drammatica. Non era nostalgia alla ‘mi manca casa, mi manca mamma’, era altro: la certezza di chiudere un capitolo e di diventare adulto. Non ero pronto. Sono entrato in crisi: intoppi esistenziali”.
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“A 19 anni realizzavo il mio sogno, a 25 gli mettevo la corona in testa con ‘Baarìa’”
“A un certo punto – continua – durante la pausa pasquale del primo anno di studi, ho accarezzato l’idea di tornare sui miei passi. La settimana dopo sono stato chiamato per ‘Il più bel giorno della mia vita’. Era il mio secondo provino. Il primo l’avevo sostenuto a Palermo e non ricordo nemmeno per cosa. Ma ero stato pessimo. Quello con la Comencini invece è andato bene. E ho in testa, come se fosse ieri, la telefonata a mia madre dopo aver girato la prima scena a Piazza Navona con Luigi Lo Cascio: ‘Mi sento a casa’. Così, a 19 anni realizzavo il mio sogno, a 25 gli mettevo la corona in testa con ‘Baarìa’ di Giuseppe Tornatore”.
“Io e i social siamo due estranei che potrebbero piacersi”
L’attore palermitano descrive così il suo rapporto con i social: “Siamo due estranei che potrebbero piacersi. Ora sto postando un po’ di più, ma male: per esempio, ho scoperto il tasto per fare le Stories forse due giorni fa. A ogni modo, non condivido il mio privato: è solo mio. Su Instagram promuovo il mio lavoro e le cause ambientali in cui credo”. A proposito di privato, in “Cattiva coscienza” ha condiviso il set con la sua ex fidanzata Matilde Gioli, attrice in ascesa noto per la sua interpretazione della dottoressa Giulia Giordano nella serie tv “Doc – Nelle tue mani”. “Ho molta stima di Matilde, professionale e umana – dice – Ci siamo entrambi divertiti. Nessun imbarazzo. È stato tenero (…) È giustissima per il ruolo. E poi, è una professionista che sta crescendo tanto. La fine dell’amore non è la fine del dialogo”.
“La paternità è un istinto, forte, con cui convivo da 16 anni”
La conversazione si fa più intima e Francesco Scianna risponde con un “no comment” alla domanda sulla sua attuale situazione sentimentale.” La prima volta che sono finito nella cronaca rosa mi ha dato parecchio fastidio: mi sono sentito violato. Oggi ci rido su”, svela. L’attore 41enne non ha invece alcun problema a dire apertamente la sua sul matrimonio: “Sono aperto a vedere quello che succederà nel momento in cui incontrerò la donna della mia vita, semmai la incontrerò: magari ci andrà di siglare quell’unione, magari no. Io rispetto chi desidera sposarsi, ma per quanto mi riguarda non è una necessità, nemmeno un obiettivo”. La paternità, invece, “è un istinto, forte, con cui convivo da 16 anni. Ci sono anche andato vicino. Però, alla fine, non è ancora arrivato il momento”.