21 Luglio 2021, 12:22
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“Sono pronta a ‘sbattezzarmi’: resto credente, ma una Chiesa che discrimina gli omosessuali e che fa ingerenza politica sul ddl Zan, mi ha deluso”. A parlare così in un’intervista al quotidiano “La Repubblica” è Francesca Pascale, ex fidanzata di Silvio Berlusconi. Quest’ultimo, si scopre, “è arrabbiato con me per la posizione sul ddl Zan e perché vado ai Pride. Mi chiede: perché? Io gli rispondo: perché ci credo. Questa volta non sono d’accordo con lui e spero cambi idea”.
Già nei mesi scorsi, la napoletana aveva fatto sapere di non riconoscersi più in Forza Italia di cui è stata per tanti anni militante. La Pascale ha preso le distanze dal partito guidato dall’ex fidanzato che vorrebbe che il ddl Zan venisse modificato.
“Per me può e deve essere approvato così com’è – dichiara – Non capisco timori e argomenti utilizzati contro. Sono assurdi. Penso anzi che il ddl Zan andrebbe approvato all’unanimità, senza distinzioni di partito. Come si possono avere colori politici sui diritti umani? Mi dispiace vedere lo scontro tra i partiti su un tema come l’omofobia: lo trovo degradante per la politica. E mi auguro, soprattutto se c’è un rinvio della discussione a settembre, che il ddl Zan non diventi motivo di campagna elettorale sulla pelle delle persone e alle spalle della comunità Lgbt che aspetta una legge da decenni”.
“Mi stupisce che Forza Italia non lasci libertà di voto sui diritti civili – sentenzia – Almeno la metà dell’elettorato forzista la pensa come me, come Elio Vito, Stefania Prestigiacomo, Renata Polverini e gli altri che alla Camera hanno già votato a favore e come Barbara Masini che al Senato si appresta a farlo. Masini in aula ha fatto coming out. Però l’altra cosa che mi dispiace è che si pensi debbano votare pro ddl Zan gli interessati, gli omosessuali. Questa è una legge che devono votare tutte le persone perbene”.
Sempre mesi fa, Francesca Pascale era saltata dalla sedia ascoltando le dichiarazioni del coordinatore nazionale di FI Antonio Tajani, che schierando il partito contro il Ddl Zan, aveva sentenziato: “Una famiglia senza figli non esiste”. “Ecco perché non voto più Forza Italia”, aveva fatto sapere l’ex di Berlusconi. Nell’intervista a “La Repubblica”, la Pascale ribadisce che l’idea di famiglia tradizionale di Tajani non la rappresenta e, a suo dire, non rappresenterebbe nemmeno “gran parte degli elettori forzisti”.
“Chi non è di sinistra, ma cerca una destra liberale, non la trova più – aggiunge – Mi dà amarezza una politica che non si assume la responsabilità neppure davanti alle aggressioni verso gli omosessuali”. Francesca Pascale sarebbe stata disposta anche a votare Lega “se questa legge l’avesse scritta Salvini”. “L’avrei appoggiata lo stesso – svela – È una battaglia di civiltà”.
La napoletana non ha gradito l’intervento della Santa Sede. “Io ho iniziato le pratiche per ‘sbattezzarmi’ – confida – Sono credente, vorrei fosse chiaro. Ma accanto alla Chiesa apostolica, c’è un’altra parte che si divide tra omofobia e silenzio sulla pedofilia. Non mi piace una Chiesa che discrimina. Lo sbattezzo è per me un atto nei confronti di quella Chiesa che dimentica il Vangelo e fa ingerenza politica. Il Vaticano dovrebbe fare una rivoluzione, se non vuole perdere fedeli”.
Infine, a proposito del presunto flirt con la cantante Paola Turci finito su tutti i giornali, Francesca Pascale dice: “È stata una sorpresa. Non mi sarei aspettata questa attenzione con foto della mia vacanza la scorsa estate. Il dispiacere più grosso è stato avere coinvolto un’altra persona nella curiosità morbosa verso di me”.
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21 Luglio 2021, 12:22