18 Novembre 2024, 18:16
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Francesca Fagnani è pronta a debuttare con la nuova attesissima stagione di “Belve” che andrà in onda in prima serata da martedì 19 novembre su Rai2. Prima di tempestare di domande i suoi ospiti la conduttrice ha concesso un’intervista al “Corriere della Sera” rivelando aspetti inediti della sua personalità. Se le chiedono che belva si sente non ha dubbi: “Mi sento un cane, ma faccio le feste. Quando ero piccola mia madre mi chiamava ‘faccia d’angelo’, come il boss del Brenta, Felice Maniero. Avevo tratti angelici: occhi chiari, biondissima, carnagione bianca. Un visetto rassicurante, invece ero come il bel René, Vallanzasca”. “Un difetto? Sono prepotente – svela – ho la tendenza a essere impositiva. Sul lavoro quando devi prendere decisioni è naturale esserlo ed è anche giusto, nel privato invece purtroppo, e sottolineo purtroppo, ti tocca scendere a compromessi”. Poi aggiunge: “Sono anche narcisa, mi specchio sempre. Anche nelle placche di ottone dei citofoni. La bilancia non la guardo, ho lo stesso peso dal liceo. Invece lo specchio… ma non è un’ossessione, è semplicemente più forte di me. Se passo davanti a un motorino parcheggiato un’occhiata nello specchietto la do”.
La prima ospite della nuova stagione di “Belve” sarà Mara Venier. “È una donna allegra e solare – spiega – però vedrete anche i suoi aspetti inediti, una versione più riflessiva e malinconica”. Poi sarà la volta di Riccardo Scamarcio. “Una sorpresa, è stato molto disponibile al gioco – anticipa – più divertente che ombroso. In generale però trovo sempre difficile intervistare gli attori, perché hanno la capacità di interpretare un personaggio anche quando li intervisti, del resto sanno recitare”. E poi c’è Flavia Vento della quale dice: “E’ stata eccezionale, molto divertente. Il suo sogno oggi è tornare vergine come la Vergine Maria. La vedo dura”. Ma il personaggio che Francesca Fagnani sta ‘corteggiando’ ancora è il giornalista Andrea Giambruno. “Io mi sono limitata a invitarlo – precisa- la trattativa è interna a Mediaset, stanno dialogando, è Mediaset che deve firmargli la liberatoria. È una loro risorsa, ma un’azienda importante come Mediaset che crede nella libertà della circolazione delle idee non credo farà problemi. In caso contrario mi meraviglierei. Non ci sarebbe motivo”.
In questi anni da “Belve” sono passati personaggi simpatici e antipatici, ma la conduttrice svela: “Io gli antipatici li metto nel podio dei simpatici, perché quando sono particolarmente antipatici sono assolutamente funzionali al successo della puntata. Il problema è all’opposto, quando non si sbottonano e restano sulle loro”. Francesca Fagnani racconta un episodio riguardante Monica Guerritore che è stata tra gli ospiti di “Belve”. “Quando le ho chiesto che la definivano radical chic voleva andarsene – ricorda -. Poi rispose che chi la giudica così è una massa di ignoranti, confermando in qualche modo il cliché su di lei. Ha avuto il coraggio di essere se stessa: essere antipatici non è da tutti, io li ammiro tanto gli antipatici. Fare i simpatici è più facile”. La chiacchierata con Raoul Bova, ad esempion si rivelò un flop. “Se un’intervista non funziona la colpa è mia – ammette – in quel caso è stato complesso gestire la sua timidezza, ma se ancora se ne parla, ha fatto il suo: sono peggio le interviste che ti dimentichi”.
“Ci sono persone a cui non lo chiedo nemmeno perché so che non verrebbero. Come Maria De Filippi”, aggiunge. La giornalista rivela alcuni retroscena: “Le domande prima non me le chiedono mai, ma i tagli dopo sì, non perdono il vizio. Spiego sempre però che non decide l’intervistato. Il segreto? E’ andare in profondità: così metti sempre le persone nelle condizioni di dirti qualcosa di più o di inedito”.
La giornalista spiega che la riuscita di un’intervista non è legata al cachet degli ospiti: “Perché il mercato esiste per tutti i programmi. Quindi, no, il segreto non è quello”. La sua trasmissione è molto attesa per risollevare gli ascolti di Rai 2 che stanno andando male. “Ma nessuno salva niente, per carità – mette le mani avanti -. Ci sono tanti professionisti bravi in Rai, si tende a generalizzare per programmi che non hanno funzionato, ma i meccanismi della tv sono molto complicati, a volte c’è bisogno di un ragionamento più accurato su alcune scelte. Il mio flop? ‘Seconda Linea’ con Alessandro Giuli è stato chiuso subito, era un programma messo in piedi in un mese, non c’era un’idea forte, non c’erano due conduttori pronti per la prima serata”. A proposito di TeleMeloni dice: “Sono abituata a parlare di quello che mi riguarda, e io non ho mai ricevuto nessuna pressione né da destra né da sinistra, né dal centro. In generale però uno la libertà se la dà, non bisogna aspettare che qualcuno te la conceda”.
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Francesca Fagnani, oltre a “Belve”, porta avanti le sue inchieste sulla mafia. “Le ho sempre fatte – spiega – anzi ho iniziato con quel tipo di inchieste e non ho mai smesso, è una direzione mai interrotta e non credo sia antitetica ad altre forme di giornalismo. Ritengo che il genere dell’intervista sia nobile, complicato, alto. A volte è stato trattato male perché si è andati troppo incontro alle esigenze dell’intervistato per motivi di concorrenza, pur di avere un leader politico o un ospite. E così si perde il senso, l’intervista diventa meno frizzante, meno pepata”. La storia tra Francesca Fagnani ed Enrico Mentana suscita sempre una certa curiosità ma lei precisa: “In linea di massima non amo parlare della mia vita ma sono l’ultima che può dirlo: sono vittima di me stessa”. Poi svela: “In casa chi ha più ego? È una bella lotta, ma mi sento di dire che vince lui, di misura. Abbiamo lo stesso tipo di prepotenza, anche lui è impositivo eh”. I due non sono sposati e la giornalista spiega il motivo: “Perché non ne sentiamo il bisogno”.
Infine di se stessa dice: “Non mi sento cinica, per niente. Mi sento grata a Roma, per quella forma di ironia e sarcasmo che regala”. “Il più delle volte gli ospiti che intervisto escono meglio di come entrano, il che vuol dire che sono più protettiva di quello che sembra. Poi se se vogliono rovina’ da soli per carità, non sarò certo io a fermarli”, conclude.
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18 Novembre 2024, 18:16