20 Febbraio 2024, 18:32
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Francesca Chillemi sarà presto di nuovo in tv con la seconda stagione di “Viola come il mare” con Can Yaman, ma non solo. Il 18 febbraio ha debuttato a teatro con “Il giocattolaio”, un thriller psicologico che affronta il tema della violenza di genere. Un tema molto caro all’attrice siciliana che ha svelato di essere stata vittima di amori tossici e anche di uno stalker. In un’intervista rilasciata al settimanale “Grazia”, ha ammesso che alcuni suoi ex volevano controllarla e che all’inizio non capiva quanto questo fosse sbagliato: “Ho avuto più di un ex che esercitava nei miei confronti un ipercontrollo”. “Pensavo che certi comportamenti fossero normali – ha spiegato – Siamo cresciute con l’idea che quando stiamo con un uomo dobbiamo rinunciare alla nostra libertà, che la possessività sia sinonimo di amore”.
L’attrice ha raccontato un episodio avvenuto molti anni fa: “Mi è capitato di essere pedinata da un ragazzino: diceva che ero ‘sua’. Sono stata fortunata perché a un certo punto ha smesso di perseguitarmi. Ma all’epoca non ne parlai con nessuno, neppure con la mia famiglia, avevo paura”. Francesca Chillemi ha insistito sull’importanza di un’adeguata educazione affettiva che parta dalle scuole. Lo ha detto come donna e come mamma della piccola Rania, che ha 8 anni: “Siamo costrette a imparare sulla nostra pelle. Potremmo essere tutte Giulia Cecchettin”. L’attrice sta educando la figlia alla libertà e all’amore nei confronti di sé stessa, ma pensa che molto ci sia ancora da fare nel nostro Paese per proteggere le donne da ogni tipo di violenza di genere. Le donne spesso non denunciano per paura di non essere credute e sostenute dalle istituzioni. O ancora, temono di poter essere ritenute responsabili della violenza subita.
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Francesca Chillemi ha alle spalle una brutta esperienza che l’ha segnata e che l’ha fatta sentire sola e non protetta. “In passato, ho avuto a che fare con uno stalker. Mi mandava lettere nelle agenzie per cui lavoravo – ha raccontato – Poi, un giorno, ha scoperto per caso il mio indirizzo di casa. Una signora che aveva un negozio sotto mi citofonò: ‘C’è un tipo strano che ti cerca, non aprire la porta’. Cinque minuti dopo il tizio suonò alla porta. Ero da sola, ero incinta. Rimasi pietrificata dalla paura”. Poi ha aggiunto: “Ho denunciato alla polizia e sa che cos’è successo? Gli hanno mandato una lettera di ammonimento. Mi hanno spiegato che, siccome non aveva fatto nulla di male, non c’era modo di intervenire. Dopo due mesi, visto che non smetteva, ho dovuto cambiare casa”.
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20 Febbraio 2024, 18:32