12 Novembre 2024, 13:00
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Flavio Briatore apre a New York il “Crazy Pizza” con la socia ed ex fidanzata Heidi Klum. In un’intervista al “Corriere della Sera” rivela il suo obiettivo ambizioso per il 2025: “Vogliamo arrivare a 55/60 sedi in tutto il mondo”. L’imprenditore parla del mondo della ristorazione e dice: “L’unica volta che andai in un ristorante con la stella Michelin ricordo la noia di stare seduti al tavolo cinque ore”. Una risposta alla decisione della celebre Guida di non assegnare le stelle alle pizzerie. Il manager ha aperto l’ultima sede della sua catena “Crazy Pizza” nella Grande Mela che dirige insieme al businessman Francesco Costa. A proposito dei suoi locali svela: “Noi creiamo atmosfera, garantisco che se il cliente va in uno stellato e in un ‘Crazy Pizza’ della stessa città si ricorda più del Crazy che dello stellato perché la pizza è un piatto povero, ma piace a tutti, mentre molti ristoranti stellati hanno una manipolazione talmente alta del prodotto che non sai neanche che cosa mangi”.
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L’imprenditore, specializzato nell’intrattenimento, vanta locali in tutto il mondo. Il Twiga con la prima sede a Forte dei Marmi, in Versilia, si è espanso con altre sedi a Montecarlo, Londra, Ventimiglia e Doha. Il Billionaire è stato inaugurato nel 1998 a Porto Cervo, in Costa Smeralda. Ed ancora: “El Camineto”, un ristorante storico situato a Cortina d’Ampezzo, il Cipriani Club a Montecarlo e il Lion in The Sun, un resort di lusso a Malindi, in Kenya. Il “Crazy Pizza” è già presente a Londra, Montecarlo, Roma, Milano, Porto Cervo, Riyadh, Forte dei Marmi, Saint-Tropez e Napoli. Sull’apertura a New York dice: “Prima di aprire in America volevamo essere pronti, sia con il concetto che con il tipo di pizza che facciamo. Quando decidiamo di aprire un nuovo locale, due mesi prima uno dei nostri chef fa un sopralluogo e inizia a trattare con i fornitori”.
Socia del progetto, la supermodella ed ex fidanzata dell’imprenditore Heidi Klum. “I social media si sono già scatenati. L’importante, però, in questi casi non è solo una buona campagna di comunicazione, ma il dopo: sono dieci giorni che siamo aperti e siamo pieni fino a fine novembre”, confida Flavio Briatore.
L’imprenditore sottolinea che il suo progetto esporta la propria idea di fine dining in tutto il mondo, senza scendere a patti con i gusti dei locals. “Se mangi una pizza al ‘Crazy Pizza’ di New York dev’essere uguale a quella che trovi in Sardegna, a Monaco o a Dubai”, sottolinea. Nella nuova sede, come spiega lui stesso, il 90 per cento dei dipendenti è di nazionalità italiana. Non solo pizza. “Il nostro concetto di Crazy Pizza è un posto in cui fare serata, dove divertirsi, con un dj a disposizione”, assicura Flavio Briatore. Un’idea che è riuscita ad attecchire anche nella capitale mondiale della pizza, il capoluogo campano. “Napoli è stata la prova regina – afferma l’imprenditore – perché è la città della pizza per antonomasia e noi siamo pieni anche lì, questo ci rende orgogliosi”. Il brand sta conquistando molte altre località italiane ed europee: dall’Albania alla Puglia, ma anche Belgrado, l’India e Saint-Tropez.
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12 Novembre 2024, 13:00