20 Gennaio 2023, 15:23
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Tre giorni fa, Rosario Fiorello ha aperto la puntata di “Viva Rai 2!” facendo un plauso alle forze dell’ordine per l’arresto del super latitante Matteo Messina Denaro. “Consentitemi da italiano, da siciliano, di fare un applauso alle forze dell’ordine, a chi ha indagato, allo Stato – ha detto – Checché se ne dica, perché ci sono anche quelli che dicono ‘eh sì però era lì, dopo trent’anni…’, no, no, andateci voi a prenderli se è facile come pensate. Quindi applauso alle forze dell’ordine, evviva la Sicilia e i siciliani onesti che ieri applaudivano i carabinieri. È una cosa bellissima e sapete a chi dedico questa cosa? A mio padre, che era un umile servitore dello Stato”.
Rosario Fiorello è nato a Catania il 16 maggio 1960 ed è il primo di quattro fratelli. La sua vita è stata segnata dalla morte prematura del padre Nicola stroncato da un infarto a 59 anni. Da lui lo showman siciliano ha ereditato la passione per la radio. “Mio padre era radiomarconista e telegrafista della Guardia di Finanza, spesso mi portava con sé e mi piaceva stare in sala radio con lui. La radio è sempre stata nel mio destino”, confidò a Raffaella Carrà che lo intervistò per il suo programma “A raccontare comincia tu”. La morte del padre sopraggiunta nel 1990 mentre lo showman si trovava al “Festival di Sanremo” come inviato per Radio Deejay è per lui una ferita incancellabile.
“E’ stata una cosa fulminante ed è per questo che per me Sanremo è stata sempre una roba brutta – confessò a Raffa – Ogni volta che io vedo la scritta Sanremo e vedo il mare di Sanremo, mi riporta indietro a quella tragedia. Se ne andò in un giorno di festa, a Carnevale, stava ballando con mia madre. Poi non c’era modo di comunicare, chiamavo a casa e non mi rispondeva nessuno. Quando un parente rispose e mi disse: ‘Tuo padre è stato male’, avevo già capito tutto e ho risposto: ‘Ditemi come è morto’. Dopo sono partito da Sanremo per dare la notizia a mio fratello, Beppe, che lavorava in Valle d’Aosta. Sono partito di notte, da solo, in macchina e gli ho raccontato quello che era successo”.
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Rosario Fiorello affidò ad Aldo Grasso il racconto della sua infanzia felice: “Il ricordo più bello, avrò avuto cinque o sei anni, è la Befana della Guardia di Finanza, ci andavo mano nella mano con mio padre. Ogni anno il comandante della compagnia offriva regali ai figli dei finanzieri: era molto eccitante, non ci dormivo la notte, anche perché erano regali che, all’epoca, non ci saremmo potuto permettere. Era il momento più felice dell’anno, più di Natale. Che poi i regali erano sempre gli stessi: mi sono beccato per tre anni di fila la roulette (sarei dovuto diventare un giocatore d’azzardo) e poi per altri due ‘L’allegro chirurgo’”.
“Mio padre era l’artista di famiglia, era la nostra autoradio – aggiunse – Quando facevamo dei viaggi, e per viaggi s’intende Augusta-Letoianni, poco meno di 100 km, ma per noi era il Viaggio. Andavamo in vacanza nel paese natio di mio padre dove c’era la casetta della nonna e passavamo tutta l’estate là. Cantava tutte le canzoni di Modugno, deve aver influenzato Beppe (…) Il momento più triste della mia vita è stata la sua morte, aveva solo 59 anni, io ora ne ho 62 pensavo di non farcela a superare i 59”.
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20 Gennaio 2023, 15:23