Leonardo Caffo condannato, il racconto choc dell'ex compagna

Il filosofo Leonardo Caffo condannato per maltrattamenti: “Colpito io per educarne mille”

Germana Bevilacqua

Il filosofo Leonardo Caffo condannato per maltrattamenti: “Colpito io per educarne mille”

| 11/12/2024
Il filosofo Leonardo Caffo condannato per maltrattamenti: “Colpito io per educarne mille”

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Lo scrittore e filosofo 36enne Leonardo Caffo è stato condannato a 4 anni di carcere per maltrattamenti e lesioni nei confronti dell’ex compagna, madre di sua figlia, dal Tribunale di Milano. La denuncia era partita nel luglio 2022 con il divieto di avvicinamento imposto allo scrittore. Leonardo Caffo ha subito annunciato che andrà in appello e dovrà anche versare in tutto 45mila euro di provvisionale per i danni causati alla ex e alla figlia di 4 anni. L’ex compagna, come si legge su “Open” si è presentata in aula il 30 gennaio scorso formulando delle accuse ben precide e dichiarando: “Mi diceva che mi dovevo ammazzare perché ero una fallita inutile. Mi ha picchiato davanti a nostra figlia. Mi diceva poi che mi dovevo buttare dal balcone per fare un favore a tutti”.

La donna ha poi aggiunto: “Continuava a ripetermi che io ero una idiota, una incapace, mi diceva che non avevo neanche le palle per denunciarlo, e che comunque mi avrebbe distrutta e nessuno mi avrebbe creduto”. Una relazione turbolenta quella tra il filosofo e la compagna, iniziata nel 2019, quando lei si era trasferita a Milano per l’università. Nel 2022 la scoperta della gravidanza. “Una volta, dopo che lui ha cercato di strangolarmi, gli ho chiesto: ‘Leonardo, ti rendi conto che potresti uccidermi in queste situazioni?’. E lui, guardandomi negli occhi, mi ha detto: ‘Io in quelle situazioni vorrei ucciderti’”, ha raccontato ancora la donna.

Tribunale di Milano (Foto Instagram)

Leonardo Caffo condannato, l’ex compagna: “Mi ha rotto il dito mentre aveva la bimba in braccio”

Secondo il racconto della vittima, Leonardo Caffo la aggrediva fisicamente almeno un paio di volte alla settimana. Quando la donna ha chiesto al compagno il perché di tanta violenza, lui ha risposto: “lo in realtà ti invidio, ce l’ho con la tua famiglia, perché invidio l’affetto che ha la tua famiglia nei tuoi confronti, io non ho questa cosa e ti invidio, sei esattamente ciò di cui scrivo”. L’episodio più grave, riportato dalla donna, si riferisce a un’aggressione in cui le ha fratturato il dito anulare della mano destra: “Stava iniziando, come sempre, la carrellata di insulti alla mia famiglia, ai miei amici, a me…Sapevo che stava per esplodere. Aveva la bimba in braccio. Siccome stava urlando troppo, inizio a chiedergli scusa per calmarlo, lui mi prende l’anulare e lo rivolta… è pure cintura nera di karate. Infatti poi mi dice: ‘Sapevo esattamente cosa fare’. Mi rompe il dito. A quel punto io prendo subito la bimba e inizio a urlare come una pazza per il dolore”.

Un mese dopo la ragazza si è presentata in un ospedale e ha scoperto di avere “una frattura scomposta, che dovevo essere operata e ingessata: “Subito valutano se rompere di nuovo l’osso o lasciarmi la lesione”. Durante un’altra lite “mi ha preso la testa e me l’ha sbattuta sul finestrino. Poi me l’ha ripresa e me l’ha sbattuta sullo specchietto dell’auto e l’ha rotto”. Nel 2021 durante un litigio davanti alla figlia “inizia a mettermi le mani al collo, perché se io gli rispondevo comunque lui, a un certo punto, cercava proprio la mia reazione. Io ero per terra e lui ha iniziato a darmi i calci, e mi ha lasciato lì”.
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Leonardo Caffo (Foto video)

“Vorrei farla impazzire e buttarla giù dal balcone, tanto penserebbero che si è suicidata”

Dalle carte del processo è emerso inoltre che Leonardo Caffo avrebbe confessato ad alcuni amici che “la situazione si è fatta complicata e brutta, io vorrei farla confondere, farla impazzire e buttarla giù dal balcone, tanto penserebbero che si è suicidata”. Gli episodi di violenza hanno tutti un copione simile. “Una giorno mi stava insultando – ha raccontato ancora la donna – eravamo a casa io, lui e la bimba, siccome lui, appunto, stava urlando, io cercavo di fare delle faccine alla bimba per distrarla e lui mi diceva: ‘È inutile che fai queste facce di m…, tanto sei una persona di m…, sarai una madre di m…, ti farò odiare anche da tua figlia, perché tanto avrà problemi mentali come ce li hai tu, come ce l’ha tutta la tua famiglia’”.

La denuncia arriva nel luglio del 2022 dopo l’ultimo episodio che la spinge a rivolgersi all’avvocata Elena Tomayer che ha dichiarato: “La perizia ha smentito tutto quello che l’imputato ha cercato di portare avanti per tutto il processo e questa volta con una prova completamente oggettiva perché parliamo di periti del tribunale”. “Mi ha dato uno schiaffo davanti alla bimba… mi sono sentita impotente, gli dicevo di andare via, lui non andava via, in quel momento mi sono detta dentro di me, nella mia testa: ‘Se non denunci sei veramente una madre di m…’”, ha spiegato l’ex compagna di Leonardo Caffo.

L’avvocata della vittima, Elena Tomayer (Foto video)

“La madre di mia figlia ha paura di me? Non deve aver paura di niente. Ricorrerò in Appello”

Intervistato dal “Corriere della Sera”, il filosofo ha dichiarato di essere estraneo alle accuse e che proverà a dimostrarlo in Appello. Poi ha aggiunto: “Hanno colpito me per educarne mille. Chiedo scusa, ma solo sul piano morale. La madre di mia figlia ha paura di me? Non deve aver paura di niente. Non mi sento una vittima, farò ricorso in Appello per dimostrare la mia totale innocenza perché credo nella giustizia e per il bene di mia figlia”. Dopo la condanna in primo grado, la donna ha dichiarato: “La sentenza conferma la verità che per quasi due anni ho cercato di far emergere, affrontando innumerevoli difficoltà sul piano personale, legale e mediatico”. “Le vittime di violenza continuano a pagare il prezzo di una profonda carenza nell’educazione sentimentale e di una cultura ancora permeata da pregiudizi”, ha concluso.
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Zerocalcare e Chiara Valerio (Foto video)

Chiara Valerio si dice garantista nei confronti di Leonardo Caffo, Zerocalcare rifiuta il suo invito

Lo scrittore e filosofo 36enne è finito al centro delle polemiche insieme a Chiara Valerio che lo aveva invitato a “Più Libri Più Liberi” nonostante la kermesse fosse dedicata a Giulia Cecchettin, vittima di femminicidio. La scrittrice ha risposto alle critiche parlando di garantismo, ma non è bastato per spegnere le polemiche. Il fumettista Michele Rech, in arte Zerocalcare, ha annunciato la cancellazione dell’incontro con la scrittrice Chiara Valerio in programma durante la fiera. “Mi è sembrato evidentemente inopportuno – ha scritto in un post –  invitare a una fiera dedicata a Giulia Cecchettin un uomo (confesso che non sapevo manco chi cazzo fosse) accusato di violenza ai danni della sua compagna”.

“Mi è sembrato sbagliato invocare il garantismo (che pure è un tema che mi sta molto a cuore in questo tempo di barbarie) per troncare una discussione sulla violenza di genere – ha continuato – senza problematizzare il calvario che tante donne incontrano nel denunciare gli abusi, la difficoltà di essere credute, di vedere riconosciuta la propria verità. Una discussione complessa che afferisce più alla cultura che alle procedure penali”. La fiera è finita nelle polemiche anche per gli scarsi risultati.

Pubblicato il 11/12/2024 12:25

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