Giovedì 14 dicembre, nelle sale italiane, è uscito “Santocielo”, il nuovo film di Ficarra e Picone. A spiegare la trama è quest’ultimo in un’intervista a “Fanpage.it”: “Io dovevo insufflare nel ventre di una nuova Madonna un nuovo Messia perché Dio vuole dare una nuova possibilità all’umanità, solo che sbaglio e ingravido Ficarra”. Una scelta coraggiosa in un momento storico in cui la famiglia tradizionale viene proposta come unica soluzione, anche rispetto al crollo delle nascite.
Picone: “La famiglia è dove c’è amore, io sento di farla con il mio gatto”
“A parte l’aspetto demografico, la famiglia è uno dei contesti che maggiormente si trasformano – sottolinea Valentino Picone – Per noi, è semplicemente dove c’è amore. Personalmente, sento di fare famiglia con il mio gatto. Etichettarle, bloccarle con schemi e steccati, è sbagliato ed è arrivato il momento di dirlo”. Nel film, continua, “siamo assolutamente famiglia, sgangherata ma molto legata. L’importante è che tutti i componenti, in fondo, si vogliano bene”.
“Al botteghino non ci pensiamo proprio, con il Covid sono cambiate tante cose”
“Nicola, il mio personaggio, cerca l’amore sin dall’inizio – interviene Salvo Ficarra – Scoprirà che ce l’ha dentro di sé e smetterà di chiedersi com’è successo, quando è arrivato. Come capita quando inizia o finisce un amore: non dovresti mai chiederti il perché”. Il film è appena uscito ma Ficarra e Picone non hanno l’ansia del botteghino. “Il periodo pre Covid era una cosa diversa – spiega Valentino – oggi sono cambiate tante cose e anche i gusti della gente, che scelgono la loro idea di intrattenimento anche sulle piattaforme per esempio”.
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“All’inizio della nostra carriera addirittura dormivamo insieme”
Ficarra e Picone lavorano insieme da 30 anni. Valentino racconta un esilarante aneddoto: “All’inizio della nostra carriera addirittura dormivamo insieme. Per risparmiare i soldi dell’alloggio, ci facevano condividere la stanza. E svegliarsi con Ficarra è terribile perché il principino vuole il cornetto e mi convinceva a scendere per andarglielo a comprare. Lui senza cornetto e caffè non si fa nemmeno la doccia e approfittava del Valentino trentenne”. “Invece ora che ne ha cinquanta, lo fa lo stesso – svela Salvo Ficarra – Con la differenza che a 30 anni glielo dovevo chiedere, ora invece lo fa in automatico”. “Io sono una persona sfruttata da trent’anni, non scherziamo”, replica l’amico ridendo.
Ficarra: “Io sarò sindaco di Palermo un giorno e Valentino farà il vicesindaco”
Se non avessero dato vita a questo sodalizio artistico che li vede in coppia da 30 anni, cosa avrebbero voluto essere singolarmente? “Io se avessi potuto scegliere avrei voluto avere una cosca tutta mia – svela Salvo Ficarra – Nemmeno capo dei capi, capomafia di paese sarebbe andato bene comunque (…) Se non posso fare la cosca, faccio un partito”. “Io sarò sindaco di Palermo un giorno – aggiunge – e Valentino farà il vicesindaco. Sai che mangiate che ci facciamo e quanti piatti dovrà pulire…”. Valentino Picone, invece, sarebbe rimasto “sempre nel mondo dello spettacolo, non per forza davanti la telecamera. Anche dietro. In alternativa, il notaio”.