10 Settembre 2021, 11:01
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A poco più di due settimane dal femminicidio di Vanessa Zappalà, uccisa ad Acitrezza dall’ex fidanzato Tony Sciuto ritrovato poi impiccato, la provincia di Catania è stata sconvolta da un altro terribile delitto. Anche stavolta la vittima è una donna. Ada Rotini, 46 anni, badante, è stata massacrata a coltellate dal marito Filippo Asero nel giorno in cui avrebbero dovuto firmare la separazione sopraggiunta dopo un anno di matrimonio. Ada aveva denunciato il consorte per violenza domestica, era andata a vivere in una comunità protetta ma lui non si rassegnava e continuava a perseguitarla.
Due giorni fa, i due coniugi avrebbero dovuto incontrarsi verso le 10 in tribunale per la firma della separazione consensuale. Lei, però, aveva ancora degli oggetti personali nella casa dove viveva con lui, a Bronte. Decisa a riprenderli, si è presentata nell’abitazione accompagnata dalla sorella e dall’anziano che accudiva. Una volta in strada, dopo aver preso le sue cose, il marito ha fatto l’ennesimo tentativo di riconciliazione ma al suo rifiuto si è scaraventato su di lei colpendola ripetutamente con un coltello. Il 91enne ha tentato di fermarlo ma è rimasto ferito.
Ada è morta con un fendente alla gola. Le urla erano talmente forti e strazianti che tutti i vicini hanno sentito. Un carabiniere, fuori servizio, è accorso ma quando è arrivato la donna era a terra riversa in una pozza di sangue. In quel momento, Filippo Asero ha rivolto il coltello contro di sé tentando di uccidersi. Il carabiniere lo ha fermato e ha chiamato subito i soccorsi. Il 48enne è ora ricoverato all’ospedale di Catania, fuori pericolo e piantonato dalle forze dell’ordine. I militari dell’Arma hanno sequestrato i filmati registrati dalle telecamere di videosorveglianza presenti in strada. Vent’anni fa, Filippo Asero era stato condannato in primo grado all’ergostolo per omicidio ma era stato poi assolto con formula piena per non avere commesso il fatto.
Ieri Ilaria Dalle Palle, inviata di “Pomeriggio Cinque”, ha raccolto la testimonianza di una vicina di casa dell’omicida (GUARDA IL VIDEO).
“Ho sentito le urla, sono uscita e ho visto lui che si stava accoltellando – ha raccontato – E’ successo tutto in pochi attimi. Quando sono uscita, lei era già a terra, morta. Se la conoscevo? La vedevo ogni tanto qui. Lui lo conoscevo di vista, ‘buongiorno’, ‘buonasera’. Non più di tanto. Ogni tanto li sentivo litigare. Io non sono uscita subito, ho iniziato a sentire le urla, stavo lavorando. Ho pensato ‘qualcuno sta litigando, mi faccio gli affari miei’. Poi le urla erano così forti che si capiva che era successo qualcosa di grave. Sono uscita e lui stava tentando di pugnalarsi. C’era un ragazzo, un carabiniere non in servizio, che lo teneva. Ha chiamato i suoi colleghi e poi mi ha detto ‘richiamali’. E li ho richiamati io”.
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10 Settembre 2021, 11:01