20 Gennaio 2023, 10:29
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Fedez vince una causa contro il Codacons e pubblica un video sui social per festeggiare. La vicenda risale a luglio 2021 quando l’associazione che tutela i consumatori aveva avanzato nei confronti del rapper una richiesta di risarcimento per un milione di euro. L’accusa contro Fedez era di diffamazione attraverso i social media. Dopo l’ennesimo esposto, il cantante aveva citato il Codacons per stalking giudiziario. Nel mirino una raccolta fondi promossa dal rapper dove erano stati raccolto più di 5 milioni di euro per sostenere i lavoratori dello spettacolo in tempo di Covid. Ora il Tribunale di Roma ha emesso la sentenza e rigettato la richiesta di risarcimento.
In un video condiviso sui social, il cantante esulta: “Vi ricordate il Codacons che mi aveva querelato e denunciato e chiesto un risarcimento danni per oltre un milione di euro? Ecco il tribunale ha detto: Codacons chiedete un milione di euro a Federico? Col c***o (fa il gesto dell’ombrello, ndr.)! E soprattutto li ha condannati anche a risarcire di spese legali: 20mila euro. Grazie Codacons!”, il cantante aggiunge poi di ringraziare “i genitori che mi hanno supportato, mia moglie, i miei legali… È come se fosse una premiazione di un Oscar per me. Quindi…figo”.
Le motivazioni della sentenza sono queste: per la giudice l’espressione “indubbiamente volgare come ‘potete andare a fare in c*lo’ può assumere connotati oltraggiosi se pronunciata all’interno di un contesto istituzionale, o ancora rivolta ad autorità costituite o a religiosi, ma può essere percepita come meramente scherzosa se pronunciata tra amici”. Ed ancora: “All’interno di un canale social gestito da un personaggio pubblico di tale natura ove abitualmente è in uso un linguaggio informale, si adoperano immagini ad effetto, le espressioni utilizzate, proprio perché volutamente eccessive, perdono in certo senso di potenza, e conseguentemente la loro portata offensiva affievolisce, perché un insulto, pronunciato in un contesto di tale natura, non è effettivamente idoneo a provocare un serio turbamento e men che meno a minare la reputazione di chicchessia”.
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Immediata la risposta del Codacons secondo cui “il Tribunale di Roma con questa sentenza autorizza chiunque a offendere e insultare, purché l’offesa provenga da una persona incline alla provocazione. A questo punto apriremo sul nostro sito internet una sezione dove chiunque potrà mandare a quel paese o ingiuriare amici o parenti, ma anche politici, vip, ministri, ecc., senza il rischio di incorrere in alcun reato”.
Questa sentenza “rende ancora più evidente – continua l’associazione – la necessità di intervenire con urgenza, così come richiesto anche da una recente interpellanza parlamentare, per assicurare l’uniformità di giudizio in tema di diffamazione, allo scopo di evitare che a personaggi famosi come Fedez sia consentito insultare liberamente e impunemente il prossimo in quanto considerato dal tribunale ‘aduso alle provocazioni’, mentre il Codacons (forse perché considerato più serio di Fedez?) viene rinviato a giudizio per aver definito il rapper ‘ciuccio’”. Per questo motivo, “proporremo appello contro la sentenza del Tribunale di Roma e, se sarà confermata la condanna del Codacons al risarcimento delle spese legali, chiederemo a Fedez di devolvere il corrispettivo in beneficenza”.
Sono diversi gli esposti che il Codacons ha presentato contro le attività e le iniziative in cui sono coinvolti Fedez e Chiara Ferragni. Tempo fa, fu presentato un esposto all’Antitrust per vietare la trasmissione sul web e in radio del brano “Mille”, brano interpretato da Fedez insieme a Orietta Berti e Achille Lauro. Nella motivazione si leggeva: “È una vera e propria incitazione al consumo di Coca-Cola, oltre che una pubblicità occulta camuffata da brano musicale”.
Chiara Ferragni fu invece accusata di blasfemia a causa della rielaborazione, creata da Francesco Vezzoli, di un dipinto del ʼ600 in cui l’influencer appare come una Madonna. In quel caso il Codacons intervenne spiegando: “Non è una provocazione, ma una grave mancanza di rispetto per i cristiani, per l’intero mondo religioso e per l’arte in genere”.
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20 Gennaio 2023, 10:29