04 Marzo 2021, 18:07
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Il secondo quadro proposto da Achille Lauro al 71esimo “Festival di Sanremo” è un omaggio a Mina, “donna dal vero animo Rock ‘N Roll”. Introdotto da un monologo, il secondo capolavoro del cantante visionario è andato in scena sulle note di “Bam bam twist”. Lauro ha portato con sé sul palco dell’Ariston Francesca Barra e Claudio Santamaria, protagonisti del videoclip della canzone. I due coniugi – esattamente come nel videoclip – si sono calati nei panni di John Travolta e Uma Thurman e si sono esibiti in una danza che ha richiamato alla memoria la scena cult di “Pulp Fiction” di Quentin Tarantino.
Sono il Rock ‘N Roll.
Trasgressione che entra nelle case di mezza America.
Esplicito invito a lasciarsi andare.
Una vecchia chiesa indignata per il credo dell’irriverenza.
Nuovo tempio notturno del giovane e del proibito.
È tempo di gioco.
Demonio, divinità,
Jukebox tappezzati di chiodi.
Unione rituale con gli altri
In un solo corpo danzante.
Carne che chiede carne.
Uragano nei desideri sessuali,
Scossa nel perbenismo familiare,
Promessa di piacere.
Il sacro vincolo del godimento.
Godere è un obbligo.
Dio benedica chi gode.
Achille Lauro anticipa così il terzo quadro che stasera vedrà insieme a lui sul palco dell’Ariston Emma Marrone e Monica Guerritore: “Cinque generi musicali raccontati attraverso cinque canzoni e cinque performance. Ho raccontato il glam rock, non vestendo i panni di un personaggio, ma incarnandone l’essenza. Sono stato il rock and roll per rivivere la leggerezza e la sensualità degli anni ‘50.
Il mio sarà un viaggio nei generi musicali, i quadri ne saranno i contenitori. Generi che hanno definito e influenzato non solo la mia sensibilità di artista ma anche la percezione che la gente aveva di sé e del mondo. Ogni genere rappresenta un’epoca, un modo di vivere e di pensare: un momento di rottura e di cambiamento. La musica ancora oggi ne è il motore.
Ha cambiato il modo di pensare, di vestire, di ballare, di interpretare la realtà e di esprimersi. Ha legittimato la ribellione, la libertà e ha aperto le porte all’individualità. Le mie benedizioni sono in realtà un invito a vivere la vita con il senso che ognuno desidera. Realizzare i propri sogni, nella totale libertà.
Questa notte sarò il genere più incompreso della Storia, il pop. Questo è un viaggio che SARÀ davvero CHIARO solo alla fine. Davanti a Dio siamo tutti uguali. Lauro”.
La performance “glam rock” proposta da Achille Lauro durante la prima serata del Festival (LEGGI QUI) ha fatto storcere il naso a don Antonio Rizzolo, direttore di “Famiglia Cristiana”.
“Sicuramente eccessiva, forse anche blasfema – ha detto a proposito della prima esibizione dell’artista – In ogni caso, è una scelta eccessiva, per certi versi scioccante, che l’artista si poteva tranquillamente risparmiare e che potrebbe anche essere interpretata in maniera negativa, al di là di possibili riferimenti cercati e voluti, come una offesa ai credenti cristiani, per la possibile allusione alla statue della Madonna e a immagini sacre legate alle lacrimazioni: l’effetto potrebbe richiamarle, sfiorando il blasfemo”.
Come se non bastasse, “si è vista anche l’applicazione al centro dell’asta del microfono di Achille Lauro di un rilievo a una forma di cuore che sembra richiamare il Sacro Cuore di Gesù, nel suo disegno con la cresta sopra che rappresenta il fuoco dell’amore: sembra una immagine molto simile anche a quelle degli ex-voto che vengono donati ai santuari. Se uniamo le lacrime di sangue a questo cuore, otteniamo un effetto ancora più blasfemo e certamente fuori luogo, per una immagine inadeguata al contesto, oltre che ritenuta offensiva per una parte dei credenti in quel momento posti davanti alla tv”.
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04 Marzo 2021, 18:07