27 Ottobre 2024, 09:05
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Fabrizio Moro contro Sanremo. L’artista ha rilasciato un’intervista a “La Stampa” per parlare della sua partecipazione all’evento benefico di Emergency all’Unipol Forum di Milano. Ma non solo. Si tratta di un’iniziativa contro le guerre il cui ricavato sarà devoluto a Emergency e Medici Senza Frontiere per la risposta sanitaria all’emergenza nella striscia di Gaza. Sul palco, mercoledì 23 ottobre, sono saliti Fiorella Mannoia, Alessandra Amoroso, Annalisa, Brunori Sas, Elisa, Elodie, Emma, J-Ax, Madame, Francesca Michielin, Giuliano Sangiorgi e Rose Villain. “Ho accettato perché l’evento è firmato Emergency – spiega il cantante romano -. Ho conosciuto Gino Strada e la sua associazione è l’unica in cui credo. Non è con un concerto che si può fermare quel che sta succedendo ma è giusto che dalla musica arrivi un segnale. I potenti avranno le loro ragioni e non ascolteranno neanche stavolta ma non possiamo stare con le mani in mano. L’ultima manifestazione pacifista nel nostro Paese risale al 2003 il che è tutto dire”.
Poi aggiunge: “Il motore di questo live è Fiorella Mannoia. La stimo molto. Ci siamo conosciuti anni fa le ho scritto delle canzoni. Mi trovo bene con poche persone del mio ambiente ma da lei mi sento capito. Ogni artista farà due o tre brani e sicuramente io e Ermal Meta canteremo ‘Non mi avete fatto niente’. Canterò anche ‘Portami Via’ e mi fermerò lì”.
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Fabrizio Moro parla anche di Sanremo dichiarando di non avere intenzione di presentarsi nuovamente al Festival. Dopo sette partecipazioni e una vittoria nel 2007 nella categoria giovani con “Pensa” e un’altra nel 2018 insieme a Ermal Meta con il brano “Non mi avete fatto niente” ha deciso di dire basta. “Ogni anno si fa il mio nome e non mi presento mai – dichiara -. Questo è un momento della mia vita nel quale non voglio avere troppa pressione sulle spalle, non riesco a sopportarla. Voglio godermi quello che sono riuscito a creare e costruire in vent’anni di carriera. Glielo dico, non mi piace mettermi in fila”. “Ho una storia sanremese piuttosto importante – ammette – e viste le dinamiche che ci sono adesso non mi va di fare sala d’attesa insieme a una pletora di ragazzini che hanno pubblicato un singolo o poco più. Sanremo è una luce che ha illuminato il mio percorso e porto un rispetto enorme ma no, non ci sarò”.
A proposito di ansia, Fabrizio Moro parla del suo rapporto con la tv: “Ultimamente sto male prima e dopo un’esibizione in tv. Non riesco a sopportare la pressione prima di un’esibizione, figuriamoci a Sanremo dove ti giochi una carriera”. “Quello che voglio fare è riempire i palazzetti con la mia musica – aggiunge l’artista – ma non voglio prestarmi a fare altro perché lo soffro molto. Prima del Covid c’era più equilibrio fra chi aveva una carriera e un rapper con la catena al collo, appena arrivato, ma forte su social. Non lo sopporto”. Poi parla dei colleghi che stima: “Geolier mi piace molto, nei suoi testi c’è una rabbia sociale nella quale mi riconosco. Purtroppo, però il vero danno lo hanno fatto le piattaforme di streaming. Non ci sono filtri. Prima dovevi affrontare il direttore artistico e lui ti diceva se era giusto o sbagliato quello che facevi oggi no. C’era un filtro tra te, i media e il pubblico. Oggi viviamo in un sistema malato, non c’è più gavetta”.
Lo sfogo continua così: “Ogni anno c’è il disco più strimmato della storia della musica ma è una bufala. Non è vero. Tra acquistare e strimmare è tutta un’altra cosa. Vedo i miei figli che hanno un ascolto compulsivo della musica. Dovrebbero fare due classifiche diverse. Il cantautorato della mia generazione sta per essere soppresso. A voglia a chiamarci per fare i concerti per la pace chiamate i rapper o i rapper che farciscono le classifiche di streaming e vediamo cosa succede”.
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27 Ottobre 2024, 09:05