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Fabrizio Miccoli, cosa fa oggi dopo il carcere: “Ho fatto un errore ma sono una brava persona”

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26 Novembre 2024, 10:10

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Cosa fa oggi Fabrizio Miccoli? L’ex attaccante simbolo del Palermo gestisce strutture alberghiere, porta le colazioni ai clienti e li va a prendere all’aeroporto. Al suo fianco, l’amata moglie Flaviana Perrone dalla quale ha avuto due figli, Diego (che porta il nome del suo idolo Maradona) e Swami. La sua famiglia e pochi amici, tre su tutti, gli sono stati accanto anche nel momento più buio della sua vita. Quello in cui per lui si sono spalancate le porte del carcere. Fabrizio Miccoli è stato condannato col rito abbreviato a tre anni e tre mesi per estorsione aggravata. Tredici anni fa, in una conversazione intercettata con Mauro Lauricella, il figlio del boss palermitano Salvatore, oltraggiò la memoria del giudice Giovanni Falcone morto nella strage di Capaci definendolo “quel fango”. Il Maradona di Palermo ha trascorso sei mesi in carcere e poi ha ottenuto l’affidamento in prova ai servizi sociali.

Amauri e Fabrizio Miccoli (Foto Instagram)

L’incontro con Maria Falcone: “Ha compreso il mio dolore”

Di recente l’ex fantasista rosanero ha incontrato Maria Falcone, sorella del magistrato ucciso dalla mafia. “Non c’è stato bisogno di tantissime parole – racconta in un’intervista al “Corriere della Sera” – ho incontrato una donna straordinaria che mi ha accolto con il sorriso. Ero emozionato e anche un po’ intimidito, ma vederla era un desiderio forte per spiegarle ancora una volta il significato di quelle parole. Dirle quanto mi fossi pentito. Quella vicenda ha fatto male a me ma soprattutto ai miei genitori, che ci sono sempre stati. Per tanto tempo ho provato un grande senso di colpa nei loro confronti. Vergogna, quasi. Se ne sono uscito è grazie a loro, a mia moglie Flaviana e ai nostri figli Diego e Swami. Il loro sostegno è stato vitale. Questo ho raccontato alla dottoressa Falcone, lei ha compreso il mio dolore. Non smetterò mai di ringraziarla”. Grazie a questo incontro il 48enne ha ritrovato la propria pace interiore.
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Fabrizio Miccoli (Foto Instagram)

“In carcere ho sofferto tutti i giorni ma mi hanno aiutato ad essere meno a disagio”

Fabrizio Miccoli non è molto propenso a ricordare il periodo di detenzione. Tuttavia confessa che in carcere un giorno “è infinito”. “È stato un momento difficilissimo, quello è un posto dove mai immagini di stare, non lo auguro a nessuno – confessa – Però ero determinato ad affrontare quel percorso. Il mondo mi era già crollato addosso, quando sono andato lì era già la fase successiva. Prima cominciavo e prima finivo. Ho sofferto tutti i giorni, ma ho avuto la fortuna di incontrare persone che hanno capito chi ero e che non c’entravo con quel luogo. E mi hanno aiutato ad essere meno a disagio”. “Ho messo un punto, una pietra su quello che ho vissuto – dice – Sto cercando di riprendermi la vita. Cerco di non pensarci più, di allontanare il ricordo che comunque riaffiora. Difficile, ma ci provo. Se guardo indietro vedo un grande errore commesso, la forza di reagire e affrontare il peggio con dignità, serietà e a testa alta. Vedo una parentesi amara che finalmente si è chiusa. Oggi faccio fatica a parlarne, vorrei mettermela definitivamente alle spalle. Sono un uomo libero, ed è una sensazione meravigliosa”.

Fabrizio Miccoli e Aurora Ramazzotti (Foto Instagram)

“La porta di casa mia era sempre aperta, pagavo le bollette e facevo la spesa a chi non poteva”

Fabrizio Miccoli prova gratitudine nei confronti di Palermo. “Quella città è stata tutto per me: casa, famiglia, amici. Vita – spiega – Mi hanno adorato e io li ho amati: tifosi, compagni di squadra, allenatori, presidenti. Sono stati veramente una famiglia. Con la mia vicenda non c’entra niente il calcio e non c’entra niente Palermo. Ho fatto io un errore enorme. Dire sempre di sì a tutti. Sono stato molto ingenuo, troppo disponibile, ma questo è il mio carattere che sto cercando di modificare. Ho sbagliato, ho pagato, ho chiesto scusa e ho messo un punto definitivo incontrando Maria Falcone con la quale faremo anche iniziative di solidarietà insieme per Palermo. Se mi faccio un esame di coscienza mi dico che ero e resto una brava persona. La porta di casa mia era sempre aperta. A tutti quelli che bussavano perché avevano bisogno di aiuto. Pagavo le bollette a chi non aveva soldi, facevo la spesa a chi non riusciva a mettere il piatto a tavola. Dio solo sa quante aste di beneficenza ho organizzato per i bisognosi, per comprare attrezzature da donare all’ospedale pediatrico. Cose che mi hanno riempito la vita, anche oggi faccio aste. Alcune mie magliette da calcio, le più importanti, le scarpette della tripletta a San Siro…”.

Fabrizio Miccoli (Foto Instagram)

“Ho speso tantissimo, macchine, orologi, vestiti all’ultima moda. Ne ho fatte di stronz***”

Fabrizio Miccoli confida che oggi gli amici si contano sulle dita della mano: “Ai tempi ne avevo diecimila. Oggi sono tre, ma va bene così. Bastano loro, sono fratelli”. Tre amici che lo accompagnarono in carcere: “Loro con me all’andata, loro con me all’uscita: Giovanni Fasano, Pierpaolo Mengoli e Antonio Savoia”. “Molti sono scomparsi ma forse era naturale che accadesse – aggiunge – Nel calcio poi ci sono conoscenze non amicizie, quindi me lo aspettavo. Devo dire però che quattro, cinque persone mi chiamavano quasi tutti i giorni. C’erano, li sentivo accanto. Roberto D’Aversa, Serse Cosmi, Francesco Moriero per esempio: persone che continuo a sentire tuttora anche per lavoro, uomini speciali”. L’ex calciatore racconta di aver guadagnato abbastanza. “Ma ho speso anche tantissimo. Ne ho fatte di stronz… – ammette – Macchine e orologi principalmente, non si contano. E poi vestiti, sempre cose all’ultima moda”.

Fabrizio Miccoli e José Mourinho (Foto Instagram)

Oggi Fabrizio Miccoli gestisce B&B con la moglie Flaviana: “Senza di lei non ce l’avrei mai fatta”

Qualcosa ha conservato e qualcosa ha investito. “Oggi sono anche un imprenditore del turismo – svela Fabrizio Miccoli – Con mia moglie Flaviana gestiamo strutture alberghiere. Sono io che a volte vado a fare i check in ai clienti, mi capita di andarli a prendere in aeroporto, consegno le colazioni. Mi do da fare, altrimenti mia moglie chi la sente…Flaviana è seria, serena, semplice. La risposerei mille volte, donna straordinaria. Senza di lei non ce l’avrei fatta. Mi ha sempre rassicurato. ‘Vedrai, ne usciremo più forti di prima’ diceva. E così è stato. E poi i bambini…Swami e Diego sono la mia vita, certo ragazzi di 16 e 18 anni ma per un papà i figli restano piccoli. Al maschio ho dato il nome di Maradona, gioca anche lui a calcio nelle giovanili della Salernitana”.
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Fabrizio Miccoli (Foto Instagram)

Oggi Fabrizio Miccoli ha un progetto che spera di portare in porto

Fabrizio Miccoli spiega perché, nonostante abbia preso il patentino, quello dell’allenatore non mestiere che fa per lui: “Per farlo a livelli accettabili devi stare sul pezzo 24 ore al giorno, devi stare concentrato, mollare tutto il resto. Ecco, io non sono tagliato per questo. Lei ricorda com’ero io da calciatore? A volte non mi allenavo, ero poco attento all’alimentazione. Poi però tutti mi perdonavano perché in campo facevo gol, ed eravamo tutti felici”. “Il calcio resta la mia vita, c’è la scuola per i ragazzi e chissà che non si concretizzi un progetto diverso… che in qualche modo mi riporta fra i professionisti – conclude – Sono molto scaramantico, aspettiamo. Poi se non va a buon fine, continuerò a portare le colazioni ai clienti dei nostri B&B. Una cosa è certa: ho ancora tante partite da giocare”.

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26 Novembre 2024, 10:10

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