Fabio Volo si racconta in una lunga intervista rilasciata al “Corriere della Sera” e parla della separazione dalla madre dei suoi figli e dell’amore immutato che ancora li lega. Il suo ultimo libro, il tredicesimo, si intitola “Tutto è qui per te”, 9 milioni di copie vendute. Lei andrà in paradiso? “Ma non so neanche se esista. Io credo che paradiso, purgatorio e inferno siano qui, in questa vita. Io mi sento all’inizio del purgatorio, però sono appena uscito dall’inferno”. Sulla fine della sua storia con Johanna Maggy dice: “Ci siamo lasciati proprio per evitare l’inferno. L’inferno è quando finisci dentro a un problema e non riesci a vederne l’uscita. Sono i tuoi limiti. E non è che poi non ci rientri più”.
“I rapporti si evolvono, conta l’intelligenza. C’è un modo di stare insieme diverso”
Nel suo ultimo libro il protagonista è Luca, un 50enne che torna single, cerca nuove passioni, ritrova vecchi amori. Il tema della rottura torna ossessivamente. “La separazione non è un fallimento – spiega lo scrittore e conduttore radiofonico – I rapporti si evolvono, conta l’intelligenza. Io non credo di amare meno la madre di miei figli. E non credo che lei ami meno me. C’è un modo di stare insieme diverso. Oggi ci preme creare un ambiente amorevole per i nostri figli. Siamo anche andati in vacanza insieme, in Amazzonia”. Fabio Volo spiega così la fine della sua storia d’amore durata dieci anni: “Quando incontri una persona, quella è una promessa di felicità. Se la promessa non si avvera, ti arrabbi. È come un tradimento. Ma l’altra persona non c’entra. La promessa è una tua proiezione, sei tu che carichi l’altro di questo peso. Se non hai risolto i tuoi nodi, non risolvi niente”.
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“Non sto con nessuno, sono rimasto alla ricerca delle mie cose”
Ora lo scrittore si professa single: “Non sto con nessuno, sono rimasto alla ricerca delle mie cose. La risposta non è un’altra donna. La donna più importante della mia vita è stata ed è ancora la madre dei miei figli. Rimane lei, domani non so”. Fabio Volo ha alle spalle un passato da latin lover. “Ho fatto le cose giuste negli anni giusti – dice – non ho il regret di andare in discoteca a 51 anni, sarebbe un fallimento. A 16 anni. Ero in Spagna, in vacanza. A quell’età cominciavano a farlo tutti, per cui dovevi farlo anche tu. Ho conosciuto una ragazza, non so neanche chi fosse. Non aveva niente a che fare con fare l’amore. Poi non è che da lì tutti i giorni, eh… Passò un anno prima che risuccedesse”.
“Ai figli cerchi di dirgli delle cose e scopri che hanno sempre saputo”
Fabio Volo fa un passo indietro e ripensa alla sua giovinezza: “Quando ero giovane non c’erano i social, dopo scuola ci si trovava in piazza sulla panchina: si fumava di nascosto, limonavi. Avere una mamma di 55 anni, vestita sexy, che balla su TikTok è come se allora te la fossi trovata sulla panchina a fianco, a farsi le canne. Questi ragazzi non hanno più il riferimento di un adulto che sappia stare al suo posto”. E dei suoi figli dice: “Quello che faccio con loro è parlare per fargli capire che con me possono parlare di tutto. Do pochi giudizi. Loro sono dei mini-adulti, cerchi di dirgli delle cose e scopri che hanno sempre saputo. Sentono tutto”.
“Ho capito tante cose di mio padre attraverso la relazione con i miei figli”
Il rapporto con il padre non è stato facile ma alla fine si è trasformato. “Era berlusconiano, c’erano confronti e scontri – racconta Fabio Volo – ma non è che non ci siamo mai parlati. Mi ricordo che non voleva che vedessi Rai 3. Io intanto lavoravo a Mediaset, dopo le Iene però tornavo a casa a fare il pane con lui in bottega. Mi ha insegnato la disciplina”. Di lui ricorda ancora: “Mio padre non mi ha mai dato baci, perché era un uomo d’altri tempi. Non era uno affettuoso con noi, rideva e scherzava, ma non era come me con i miei figli, che me li mangio. Un giorno, quando era già malato, gli ho fatto la barba io, per me è stato un momento mistico. Mentre mi avvicino per andare sull’altra guancia, lui mi ha dato un bacio. Fu inaspettato e toccante”. “Ho capito tante cose di mio padre attraverso la relazione con i miei figli. Vorrei potergli parlare con questa consapevolezza. Ci lamentiamo sempre che i genitori non ci capiscano, però è altrettanto vero che noi figli non capiamo loro. Io vorrei che i miei mi capissero”, aggiunge.
“Michela Murgia mi criticò. Oggi è difficile parlarne perché lei non c’è più”
Il rapporto tra Fabio Volo e gli intellettuali non è mai stato idilliaco. “In Italia – spiega – le categorie vivono negli acquari con le loro dinamiche. Io ci sono finito dentro scrivendo libri e tutti i pesci hanno cominciato a dire: ‘Ragazzi, questo non è del nostro acquario, dura poco’”. Michela Murgia fu spietata quando parlò dei suoi libri. “Non ci siamo mai chiariti – svela -. Disse anche che dei testi di Battiato erano canzonette: per me sono illuminanti. Oggi è difficile parlarne perché lei non c’è più.
Però secondo me anche Murgia nella vita si è sbagliata. Recensì ‘A cosa servono i desideri’ come fosse un romanzo: era un libro di domande, li avevo visti fare a San Francisco anni prima. In California c’era pure una scuola. Lei forse non lo sapeva. Adesso in America i libri di tendenza sono tutti così. Però probabilmente ho anticipato i tempi. L’ho fatto anche con altre cose: ho realizzato una serie tv dove interpretavo me stesso, i critici mi dissero che ero egocentrico e narciso. Tre anni dopo l’hanno fatta tutti: Verdone, Bisio..”. Poi ricorda uno screzio con Fedez: “Avevo detto una cosa in radio e lui si era offeso. Poi i suoi follower mi hanno inondato di insulti. Ci siamo scritti: lui mi ha chiesto scusa, io gli ho chiesto scusa”.
“Se io fossi un ventenne, oggi me ne andrei dall’Italia”
Fabio Volo si dice innamorato di Milano anche se ammette: “Ho bisogno di una città che mi offra delle cose. Certo, Milano è peggiorata; ma dopo il Covid anche New York e Parigi non sono più belle come prima”. Dei giovani che scappano dall’Italia dice: “Fanno bene. Abbiamo una gestione familiare del lavoro: se incontro un ragazzo in Spagna mi dice: ‘Lavoro 8 ore, se ne faccio 9 mi pagano un’ora di straordinario’. Qui invece la risposta è: ‘Poi ci aggiustiamo…’. E ti schiavizzano. Se io fossi un ventenne, oggi me ne andrei dall’Italia”.
“Non che Giorgia Meloni abbia scoperto un uomo che non conoscesse già”
Riguardo alla separazione tra Giorgia Meloni e Andrea Giambruno ha una sua teoria: “Non penso che in quei fuori onda lei abbia scoperto un uomo che non conoscesse. Per altro era molto più fastidioso il modo in cui lui camminava. Ma lungi da me giudicare, errori ne ho fatti un sacco nella vita. Il problema è un altro: il karma. Sono convinto che Meloni dentro di sé non creda davvero all’idea di famiglia tradizionale, come neanche Salvini che è separato due volte. Il punto è non tenere conto del dolore che intanto, con le parole, creano a certe famiglie. Quello prima o poi torna”.
“Riaprirò la panetteria di famiglia, a Brescia”
Al matrimonio non crede neanche lui: “Non mi sposerei mai. Ha più senso andarsene con la propria donna dentro un bosco e chiedere una benedizione. Mi chiedo: con un figlio firmi un accordo per dire che gli vorrai bene?”. Fabio Volo afferma di non credere in Dio ma ammette: “Medito tutti i giorni da qualche anno. Sento che siamo in connessione con qualcosa. Che sia poi uno con la barba non mi interessa”. Il suo prossimo progetto riguarda la sua famiglia: “Mi piace la vita che faccio. Ma ora riaprirò la panetteria di famiglia, a Brescia. Torno alle origini. Non che mi metterò a fare il pane, eh. Devo ancora visualizzarmi cosa ci sarà dentro. Forse sarà una catena. Dentro però ci sarà la foto di papà”.