10 Novembre 2023, 14:54
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Fabio Fazio, intervistato da “ilfattoquotidiano.it”, racconta dell’incredibile successo che sta registrando il suo programma passato sul canale Nove. Ma non solo. La chiacchierata inizia con una dichiarazione d’amore all’azienda che è stata casa sua per quasi mezzo secolo: “Arrivo da quarant’anni di una vita che non avrei potuto nemmeno immaginare fosse la mia, non posso avere rancore. Non ho rancore per la Rai perché della storia di questa azienda faccio parte. Non mi sono mai sentito estraneo o abusivo”. Sullo share da capogiro (intorno all’11% con oltre due milioni di telespettatori) che sta registrando la sua trasmissione dice: “Chi conosce i numeri sa che la scaramanzia poteva essere prudenziale, speravo di arrivare al 5-6%. Mai avrei pensato a questi dati. Sarebbe stato presuntuoso o forse dilettantesco aspettarseli”.
Come ha vissuto questo nuovo debutto? “Vivo il mio mestiere in modo molto diverso da come si può pensare. Le cose sono andate come tutti sanno, a quel punto uno ritenta da zero. L’obiettivo era fare il meglio possibile, cercando di non sfigurare. L’idea che potesse cambiare così radicalmente il panorama televisivo non potevo nemmeno immaginarlo”. C’è chi scrive che nella tv italiana Fabio Fazio è colui che ha rotto il duopolio (tra Rai e Mediaset) ma lui non è d’accordo. “Non ho rotto il duopolio – sottolinea – è solo un programma che si aggiunge a una rete. Abbiamo forse dimostrato che c’è spazio per costruire qualcosa altrove rispetto ai luoghi consueti. C’è la possibilità di usare in chiaro la formula delle piattaforme. Quattro anni è un periodo lunghissimo, non mi aspetto che il mio cammino sia semplice. Ho fatto i primi quattro passi, ne mancano cento”.
Quanto incida oggi il format e il conduttore rispetto alla rete televisiva non si può ben definire. Ma Fabio Fazio ha le idee chiare: “È un discorso che mi appassiona molto, sono solo teorie che si verificano ex post, dopo siamo tutti bravi. Ho due figli adolescenti in casa e so cos’è per loro la televisione: quello che per me è il forno microonde. Una roba che se mi serve l’adopero, per loro la frase ‘stasera sto a casa e vedo cosa c’è in televisione’ è impensabile. È la morte del palinsesto e della cosiddetta linea editoriale, i ragazzi giovani sotto i 30 cercano quello che vogliono, che sia il podcast di Fedez o la serie su Netflix. La scommessa è stata: se è vero che la gente cerca, qualcuno verrà a cercarci. Non pensavo in questa misura”.
Il conduttore dà una definizione di tv generalista e spiega: “La tv generalista, soprattutto quella pubblica, deve essere il posto in cui gli spettatori si riconoscono. Questo riconoscimento passa per la storia della rete e i volti a cui ti affidi, è la differenza che c’è tra una piattaforma e una rete in chiaro”. Per quanto riguarda il passaggio di rete dice: “Non sono stato cacciato, ma neanche trattenuto. Ho preso atto delle loro decisioni, non essendo mia l’azienda. Non mi hanno rinnovato il contratto, legittimamente, anche se può apparire senza senso. Ho trovato una nuova casa”.
La politica entra a gamba tesa nella tv e scompagina tutto parlando di “nuova narrazione”. “Quello è stato l’inizio della fine – dice Fabio Fazio – quando ho sentito ‘nuova narrazione’ ho capito cosa sarebbe successo. La nuova narrazione non voleva dire certamente la narrazione di cui aveva bisogno il pubblico”. E sulla famosa frase (“Belli Ciao”) con cui Matteo Salvini ha commentato il trasloco del conduttore a Discovery dice: “Non ho capito perché ha dovuto firmare la nostra uscita, non era necessario. Gli sono grato ma lo sapevo già. Il fatto che la Rai spalanchi a chiunque le porte non mi dispiace, trovo sia doveroso. È il tema dell’esclusione che mi dispiace moltissimo ed è il contrario del servizio pubblico”.
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La nuova “casa” come la definisce Fabio Fazio è un posto dove Luciana Littizzetto sembra quasi più a suo agio: “È anche la mia sensazione su me stesso (ride, ndr). Siamo tutti e due più rilassati. Gli ultimi cinque anni mi sono dovuto difendere continuamente. Da solo. Sembrava un sacrilegio perché ero rimasto a lavorare lì. A un certo punto subentra una comprensibile stanchezza”. Che interviste ci saranno in questa nuova e fortunata edizione di “Che tempo che fa?”: “Ho invitato Maurizio Crozza, anche alla prima. Mi ha detto: ‘Non vado mai da nessuna parte, come te’. Su questo ha ragione. Giorgia Meloni? Quest’anno non l’ho ancora invitata. L’anno scorso l’abbiamo più volte, anche prima del debutto, e ha sempre detto di non essere disponibile”. Sulla vicenda di Andrea Giambruno dice: “Non so se utilizzerei i fuorionda ma quando si parla di un presidente del Consiglio non si può dire che non ha rilevanza. Glielo hanno detto tutti di stare attento a quello che diceva, Ricci e ‘Striscia la notizia’ lo fanno da sempre ed è da ingenui non pensarci”.
Bruno Vespa ha detto: “Fazio è un maestro nei contratti”. “Mi dispiace che lui – replica – non sia soddisfatto dei suoi guadagni, posso farlo aiutare. Al di là delle sue battute, non voglio polemizzare”. E sui suoi cachet aggiunge: “Noi per fortuna facciamo un mestiere ben pagato, molto ben pagato se si guarda ad altri, siamo tra i fortunati che hanno il dovere di restituire, non solo con le tasse ma anche con comportamenti virtuosi, la fortuna avuta. Per il mio contratto è stata scomodata persino la Corte dei Conti. La cosa stupefacente è stato concentrarsi solo sui soldi, un esercizio da bar superficiale e qualunquista. È servito a preparare un terreno che poi ha portato a quello che è successo. Penso a Saviano a cui dicono ‘quello ha la scorta’, come se fosse un privilegio”.
Fabio Fazio appare sempre così pacato, ma cosa lo fa arrabbiare? “Non esterno la rabbia che provo. Ho imparato a dare il giusto peso alle cose, un qualunque problema dei miei figli è più importante di qualunque problema mio. Ci vuol tempo ad acquisirla”. Sull’accusa di buonismo racconta: “Una sera mi telefonò Enzo Biagi, erano gli ultimi mesi della sua vita, mi disse: ‘Ricordati che noi’, un noi con un grande peso per me, ‘che adoperiamo le parole possiamo fare molto male. Ricordati quando hai un dubbio devi pensare cosa ti hanno insegnato tua mamma e tuo padre’. Un’intervista non è per mettere a disagio qualcuno ma è per conoscere la persona, per capire la sua posizione, il suo punto di vista”.
Dagli esordi come imitatore da Raffaella Carrà finisce all’intervista a Papa Francesco. “Mi sembra molto strano – ammette – È come se io avessi aperto una gigantesca parentesi un giorno e non l’avessi ancora chiusa. Ho sempre questa sensazione stupidissima nel viverla come se fosse davvero solo una parentesi, sono quello lì che pensa non ci andrò mai in televisione”. Fiorello dice che deve chiedere una liberatoria a Discovery e fare Sanremo 2025. Ma Fabio Fazio risponde: “Dopo il trionfo di Amadeus, l’unico che può farlo è Fiorello! Questi quattro anni nella nuova casa che mi ospita penso siano gli ultimi quattro anni della mia carriera e che sia difficilissimo tornare in Rai”. Un’anticipazione? “Domenica ritorna in tv, dopo quasi dieci anni, Beppe Grillo per un incontro che credo sarà decisamente sorprendente”. Cosa manca a Fabio Fazio per essere felice? “Mi manca forse il tempo, vorrei avere più tempo. L’unica cosa che mi interessa è stare più tempo possibile con i miei figli”.
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10 Novembre 2023, 14:54