Fabio Fazio sarebbe un “finto buono”. A dirlo è Bruno Voglino, tra i più apprezzati e famosi autori e talent scout della tv italiana. “È buono con tutti? Macché, è un finto buono – ha dichiarato in un’intervista a “Il Venerdì”, settimanale del quotidiano “La Repubblica” – Ha uno stile garbato, certo, a volte forse ossequioso, ma è un uomo durissimo. Sa quel che vuole e lo difende con le unghie e con i denti. E compila liste di buoni e cattivi”. Bruno Voglino ha ricordato anche il primo provino del conduttore di “Che tempo che fa”: “Lo fece come imitatore, a 17 anni, ma si capiva che c’era qualcosa di più. Di lui apprezzo la capacità di stare a suo agio con tutti, dal giovane comico fino al Papa”.
“La gente si è stancata di vederlo con la Littizzetto”
Nel 2017 l’autore tv aveva dichiarato a “Il Giornale” che, a suo dire, il pubblico era stanco dell’accoppiata Fazio-Littizzetto: “Luciana Littizzetto è una bravissima attrice. Però ormai il suo personaggio accanto a Fabio Fazio si è logorato: non ti aspetti niente di nuovo, la gente si è stancata di vederli, come si è capito anche nell’ultimo Sanremo che hanno condotto in coppia. Però Fabio è testardo e non la molla”. In quel caso, però, Voglino non ci aveva visto lungo. Quello tra il conduttore ligure e la comica torinese è un sodalizio indissolubile.
“Mike Bongiorno voleva portarmi alla tv di Berlusconi”
Nell’intervista a “Il Venerdì”, Bruno Voglino ha detto la sua anche su Pippo Baudo e Mike Bongiorno: “Chi aveva l’ego più grande? Domanda tremenda! Pippo è sempre stato più intelligente dei suoi programmi. Resta un figlio della tv pedagogica: deve spiegare tutto, anche che il martedì viene dopo il lunedì, nel caso qualcuno del pubblico non lo sappia. Mike era un grande professionista, disciplinatissimo ma, come dire, un po’ più limitato. Molto rispettoso delle competenze. Ripeteva sempre: ‘Se lo dici tu che hai studiato…’. Lui voleva portarmi alla tv di Silvio Berlusconi. Ne era innamorato. Mi tempestava di telefonate, mi prometteva mari e monti. Alla fine l’ho incontrato, il Cavaliere. Molto simpatico. Ma ho capito subito che il suo modello di tv avrebbe rincretinito gli italiani. Ho declinato cortesemente: ‘Guardi, non fa per me’”.