24 Novembre 2021, 12:10
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Il sodalizio tra Silvio Berlusconi ed Ennio Doris, il fondatore e presidente onorario di Banca Mediolanum scomparso oggi a 81 anni, nasce da un incontro casuale a Portofino. A raccontarlo fu lo stesso Doris in un’intervista al “Corriere della Sera”.
“Approfittai di un viaggio a Genova, dove incontrai il fiscalista Viktor Uckmar, per portare mia moglie a Portofino – svelò – E sul porticciolo chi vidi? Silvio Berlusconi. Parlava con un pescatore che stava riparando le reti. Lo riconobbi perché la sua foto era su Capital, a corredo di un’intervista in cui dichiarava: ‘Chi ha una buona idea, si rivolga a me’. Gli dissi: la ammiro molto, posso stringerle la mano? Ne fu lusingato. Premettendo che raccoglievo 10 miliardi di lire al mese per Dival con una squadra di 800 persone, gli illustrai brevemente un progetto sugli immobili. Lui mi pose tre domande. Alla terza, dimostrò di aver capito il mio settore più di me. Non avevo mai conosciuto in vita mia una simile capacità d’impadronirsi di un argomento”.
“Passati 15 giorni, mi convocò ad Arcore – confidò – Mi ricevette in veranda. Mi ero presentato con un dossier che raccoglieva i profili di 3.000 clienti, giusto per dimostrargli che non partivo da zero. In quel momento mia madre mandò dal cielo un colpo di vento che sparse tutti quei fogli sul prato. Le pagine sembravano migliaia, anziché un centinaio. Di solito Berlusconi era abituato a incontrare interlocutori del genere: ‘Guadagno tanto, quindi deve darmi di più’. Io gli dissi solo: da lei non voglio niente, facciamo una società al 50 per cento. Ci stringemmo la mano. Non servì altro”.
In quel momento nacque anche un legame personale indissolubile. Nessuno screzio, in tanti anni. “Per Berlusconi l’amicizia ha un valore assoluto. Non la tradirà mai – confessò Doris – Non abbiamo mai litigato. È troppo buono. Nel 1982 suo cugino Giancarlo Foscale, responsabile amministrativo di Fininvest, cacciò un dirigente che rubava. Silvio era negli Stati Uniti. Al suo ritorno, staccò un cospicuo assegno al licenziato. Foscale s’inalberò: ‘Ma come? È un ladro’. E lui: ‘No, è un malato. Ha il vizio del gioco d’azzardo. Ma ha anche due bambini’”.
Ennio Doris era sposato dal 1966 con Lina Tombolato da cui ha avuto due figli, Massimo e Sara. “‘Un po’ t’invidio’, mi ripete sempre Silvio. ‘Hai trovato subito la donna giusta’”, raccontò. Per poi aggiungere: “La mia Lina aveva 15 anni. In una settimana ci fidanzammo. La sposai nel 1966. Resta uguale: eterea come Katharine Hepburn, bella come Sophia Loren”.
Queste le parole con cui oggi Silvio Berlusconi ricorda l’amico-socio sui social: “Ci ha lasciato Ennio Doris, un grande uomo, un grande imprenditore, un grande patriota, un grande italiano. Un uomo generoso, altruista, sempre attento agli altri, sempre vicino a chi aveva bisogno. Un mio grande amico. Ci mancherà molto, mi mancherà moltissimo. A Massimo, a Sara, a Lina la mia vicinanza e tutto il mio affetto”.
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24 Novembre 2021, 12:10