Emma Marrone ricorda il padre Rosario a due anni dalla sua scomparsa. L’uomo è stato stroncato a 66 anni dalla leucemia. La cantante salentina ha condiviso su Instagram una dedica struggente. “Voglio ricordarti oggi papà. Non domani – ha scritto a corredo di due tenere immagini -Perché la morte non esiste. Forse è solo un’invenzione. Il dolore invece esiste ed aumenta ogni giorno. Si impara solo a gestirlo. Si impara a conviverci ogni giorno. Io salgo sul palco papà. Come avresti voluto tu. L’amore della gente mi aiuterà a superare queste brutte giornate. Ti amo Ros. Le notti in cui piangevi accanto a me, io conservavo le tue lacrime”.
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Emma Marrone: “La morte di mio padre mi ha devastata”
Emma Marrone ha ereditato la passione per la musica dal padre Rosario. Lo scorso ottobre, ospite del podcast “Passa dal BSMT”, aveva parlato di un dolore indescrivibile. “La sua morte mi ha talmente devastata, mi ha talmente lasciata col cu*o per terra, spaventata in mezzo al mondo, che adesso per assurdo non ho più paura di niente. Cioè, non mi tocca niente – aveva confessato – Non ho più paura delle cose della vita, delle persone, di quello che dicono, di quello che pensano. Perché niente può più scalfire il mio cuore. Mi è accaduta una delle cose peggiori che potesse succedere e nella maniera più tremenda e quindi adesso ogni giorno è comunque un regalo, soprattutto perché all’inizio è stata veramente difficile”.
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La cantante: “Sentivo le urla di mia madre, è stato terribile”
Emma Marrone prova un senso di colpa per non essere stata accanto al padre al momento della sua dipartira. “Quando è morto io ero via un paio di giorni, l’avevo sentito la sera prima – ha confidato in un’intervista a “Vanity Fair” – ‘prendo un volo domattina e alle 13 sono già con le gambe sotto al tavolo’. Ti aspetto, mi ha risposto. Invece al mattino era morto. Quando ho visto il numero di mio fratello ho capito subito, dall’altra parte sentivo le urla di mia madre, è stato terribile. E io non c’ero. Non ho rimpianti. Credo anzi che sia un suo regalo. Sentiva che sarebbe morto e sono convinta che mi abbia voluto risparmiare dalla sua morte, in modo che lo ricordassi vivo e felice nella chiamata della sera prima”.