Emilio Solfrizzi dimenticato da cinema e tv, cosa fa oggi

Emilio Solfrizzi dimenticato da cinema e tv, cosa fa oggi: “Ho detto qualche no”

Germana Bevilacqua

Emilio Solfrizzi dimenticato da cinema e tv, cosa fa oggi: “Ho detto qualche no”

| 13/10/2024
Emilio Solfrizzi dimenticato da cinema e tv, cosa fa oggi: “Ho detto qualche no”

5' DI LETTURA

Emilio Solfrizzi oggi si dedica al teatro. L’attore, 63 anni, è molto amato dal pubblico italiano per la sua partecipazione a fiction di successo quali “Sei forte maestro” e “Tutti pazzi per amore”. Da un po’ di tempo però è scomparso dalla tv e in un’intervista a “Il Messaggero” prova a spiegare cosa è successo. Da quando non è più in tv, lavora in teatro. In questi giorni è al Teatro Quirino di Roma con “Anfitrione”. Dal 2016 ad oggi ha girato due film, nel 2017 ha fatto l’ultima fiction e adesso rivela: “Se vado in giro per strada mi chiedono spesso ‘Che fine ha fatto?’ Che fastidio. Anche su Internet leggo queste domande e un po’ mi fa male. Ma che vuol dire? Lavoro in teatro, giro l’Italia da nord a sud come un matto e mi diverto come sempre. Non faccio film e serie da un po’ di tempo, ma sono comunque un uomo molto fortunato che, tra l’altro, detesta tutti quelli che fanno la lagna. Va tutto bene, mi creda”. Poi aggiunge: “Cosa è successo con il cinema e la tv? Non lo so. Non dovrebbe chiederlo a me”.

Emilio Solfrizzi e Fiorella Mannoia (Foto Instagram)

Emilio Solfrizzi oggi ammette: “La torta è sempre più piccola per gli attori, non ci sono tutele”

Del cinema a Roma si dice che ci sia un circoletto magico di attori e registi: se ne fai parte, lavori sempre. “Io sono pugliese e quindi evidentemente non mi hanno fatto iscrivere – risponde -. Non so che dire, è un discorso molto delicato: di sicuro nascere in certi ambienti, in certi luoghi, aiuta. Un attore romano, o napoletano, non ha il problema di farsi capire perché quasi sempre le storie sono ambientate nella sua città. Certi vantaggi altri colleghi – come il sottoscritto – non li hanno mai avuti”. “Il mondo è feroce per tutti – aggiunge – non solo per gli attori. Per noi il problema è che la torta è sempre più piccola, non ci sono tutele e siamo molto individualisti. Ecco, forse bisognerebbe rimanere fedeli a se stessi. Bisogna fottersene degli altri, di quelli che dicono ‘Che fine ha fatto?’, per esempio. Si deve seguire la propria strada e scegliere sempre. E poi se uno alla fine apre una tabaccheria, perché nessuno lo chiama più, deve essere pronto a dire con sincerità come sono andate le cose”. Poi ammette: “Ho detto qualche no, a un certo punto, dopo i trenta, ho avuto la pretesa di essere considerato un attore a tutto tondo, non solo un comico, e così ho rifiutato proposte che mi avrebbero legato per sempre a un cliché. Io so di essere buffo, però l’idea di fare in eterno le stesse cose mi faceva venire i brividi”.
LEGGI ANCHE: “L’appello di Leopoldo Mastelloni: “Vedo l’abisso, la pensione non mi basta per vivere”

Emilio Solfrizzi e Lunetta Savino (Foto Instagram)

Emilio Solfrizzi ha rifiutato di condurre un gioco del preserale: “Forse un po’ mi sono pentito”

“Alla fine è andata bene – afferma l’attore – grazie a quei registi che per primi mi hanno scelto per ruoli drammatici: Cristina Comencini per Matrimoni, che nel 1998 mi ha fatto avere una candidatura al David di Donatello come miglior attore non protagonista; ed Enzo Monteleone per El Alamein del 2002, in cui per la prima volta ho recitato un ruolo interamente drammatico, senza nemmeno un ammiccamento brillante”. Emilio Solfrizzi ha rifiutato di condurre un gioco del preserale in tv. “Sì, è vero. Forse un po’ mi sono pentito, perché l’avrei fatto bene, ma avrei dovuto scegliere tra recitare e fare solo tv: insieme non credo che si possano fare”. Poi ammette: “Una delle mie rare qualità è l’apertura verso gli altri. Magari mi deludono e mi feriscono però quella stessa disponibilità mi ha dato la possibilità di coltivare bei rapporti umani. Quindi se mi faccio male so da chi farmi curare”.

“Sono uno malinconico – confessa – oggi mi piace ma in passato mi sono sempre difeso da questa nota malinconica che mi porto dentro. Un giorno, quando stavo facendo Sei forte, maestro, Gastone Moschin, un caro amico, mi disse ‘Che belli i tuoi occhi da malinconico’. Eppure non avevo motivo per esserlo, ero felicissimo”.
CLICCA E SEGUICI SU FACEBOOK

Emilio Solfrizzi (Foto Instagram)

“Sono stato giudicato arrogante, ma non lo sono. Con la vita mi sento in credito”

Emilio Solfrizzi ha debuttato nel 1998 quando si è trasferito da Bari a Roma. “Ero ambizioso e volevo di più – ricorda -.  Io e Antonio, con cui formavamo un duo comico ‘Toti e Tata’, che per me è più di un fratello, eravamo famosissimi in una zona che andava più o meno da Salerno fino a Cosenza, ma un chilometro dopo tornavamo a essere due sconosciuti”.  Del conterraneo Checco Zalone dice: “Mi piace, tanto. È stato così onesto da dire che per lui tutto è cominciato grazie a quell’humus creato da me e Antonio con ‘Toti e Tata’”. L’attore ammette infine che su di lui c’è un grande equivoco: “Pensano che io sia un insicuro, cosa che ho vinto grazie al mio lavoro, per tanti anni nel tentativo di mostrarmi diverso da quello che ero sono stato giudicato arrogante, cosa che non sono mai stato. Con la vita mi sento in credito”.

“Da un lato penso di essere fortunato perché venendo dalla Puglia ho fatto un percorso che molti giudicano ottimo. Dall’altro penso di poter dire ancora la mia, per questo la Rai che mi snobba o il cinema che non mi propone progetti adatti a me fanno star male. Quello che ho fatto è sempre andato bene: perché non dovrei pensare di poter dare ancora un contributo?”, conclude.

Pubblicato il 13/10/2024 09:44

Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI

Copyright © 2024

Editore: Livesicilia.it Srl - Via della Libertà, 56 – 90143 Palermo Tel: 0916119635 P.IVA: 05808650823
Livesicilia.it Srl è iscritta al Registro degli Operatori di Comunicazione (ROC) con il numero 19965