Elodie Di Patrizi è tra le 12 protagoniste del calendario Pirelli 2025 intitolato per questa edizione “Refresh and Renewal”. Le foto sono state realizzate tra maggio e giugno alle isole Keys dal fotografo americano Ethan James Green. “So di espormi alle critiche quando mi presento sul palco svestita, ma sono molto solida in questa scelta – dice la 34enne romana al “Corriere della Sera” – Siamo tutti erotici e non c’è nulla di insano in questo. Per me l’erotismo è una vibrazione, qualcosa che si accende, una tensione che precede un’azione: uso il corpo come una performer, per manifestare le mie scelte”.
“Il mio è stato un mondo di non diritti, con una sensazione forte di abbandono da parte delle istituzioni”
“The Cal 2025”, spiega la cantante, “è un elogio anche del diritto alla diversità e al mondo queer, dal quale sono stata accolta e amata quando sono andata via di casa. La diversità culturale tra i miei mi ha fatto capire che le distanze nascono nella vita di tutti i giorni, con piccoli gesti. Il mio è stato un mondo di non diritti, con una sensazione forte di abbandono da parte delle istituzioni. So cosa significa essere emarginata, il passato rimane dentro di noi e fa parte della nostra storia”.
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La cantante: “Nell’Italia di Meloni i diritti sono minacciati”
Elodie, che ha fatto del suo corpo un manifesto di libertà, è ancora più esaustiva in un’intervista al quotidiano “La Repubblica” dove dichiara che “nell’Italia di Meloni i diritti sono minacciati”. La cantante fa spallucce dinanzi all’accusa di usare il suo corpo per raggiungere la fama. “Sono stata accusata, mi accusano, mi accuseranno… – afferma – Non mi preoccupa. Ci sono altri problemi, quelli veri. Mi piaccio e il corpo mi aiuta a raccontare qualcosa di me. Non penso che avere una sessualità sia peccato. Non sono cattolica, battezzata, voglio restare lontana da questo modo di pensare”.
FdI: “Triste che una donna attacchi in modo così violento un’altra donna”
Susanna Donatella Campione, senatrice di Fratelli d’Italia e componente della Commissione bicamerale sul femminicidio, replica così alle esternazioni della cantante: “È triste che una donna attacchi in modo così violento un’altra donna solo perché è presidente del Consiglio e non la pensa come lei. Prima della libertà del corpo Elodie dovrebbe difendere la libertà di pensiero e non continuare a inveire rabbiosamente contro chi esprime idee diverse dalle sue. Esca dall’equivoco di voler contrabbandare l’esibizione del corpo come attività intellettuale e la eserciti serenamente come altre sue colleghe che non avvertono il bisogno di far passare un servizio fotografico per un’attività metafisica”.
“Durante il Governo Meloni le donne occupano posizioni di potere mai raggiunte prima”
“Quanto alla mancanza di libertà delle donne – aggiunge la senatrice – la invito a guardarsi più attentamente intorno e a notare come proprio durante il Governo Meloni le donne occupino posizioni di potere mai raggiunte prima, l’ultimo esempio di una lunga serie è Daria Perrotta, prima donna nella storia d’Italia a essere stata nominata giorni fa capo della Ragioneria Generale dello Stato. Se Elodie vuole far parlare il suo corpo per esprimersi liberissima di farlo ma per favore ci risparmi i sermoni vecchia maniera, ormai superati, sulle donne che si esprimono con la preparazione, la cultura e il libero pensiero”.
Paola Ferrari: “La mercificazione del corpo non è tra i valori delle battaglie delle donne”
A storcere il naso dinanzi alle dichiarazioni della cantante è anche Paola Ferrari. “Elodie politicamente può e deve pensarla come vuole – scrive la giornalista sportiva su Instagram – ma rivendicare la lotta al Patriarcato e la libertà delle donne facendo vedere il lato B è profondamente scorretto. Le battaglie delle donne hanno altri valori. E la mercificazione del corpo non è fra questi”.