12 Settembre 2024, 11:28
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Elisabetta Franchi parla della sua vita privata, dal marito morto nel 2008 al compagno che l’ha tradita dopo 16 anni insieme. La stilista bolognese, 55 anni, fondatrice del marchio omonimo, in un’intervista al “Corriere della Sera” ripercorre la sua vita, dai primi anni in povertà alla nascita del suo impero creato dal nulla, da sola. “Sono nata in una famiglia di umilissime origini – rivela -. Non avevamo la luce e il riscaldamento, con l’ufficiale giudiziario sempre alla porta: mia madre aveva costruito una stanza murata, nascondeva lì le nostre poche cose”. “Non ho mai capito che lavoro facesse mia mamma – ammette – mio padre naturale si chiama Pasquali, io ho il cognome del primo marito di mia madre. Mi è andata di fortuna, Elisabetta Pasquali non suonava bene. Per il resto un disastro: era un contrabbandiere di sigarette. Ho imparato presto ad arrangiarmi, a 5 anni già cucinavo per tutti”.
Un’infanzia difficile tra miseria e violenza: “Vestivo i bastoni con le foglie o uno strofinaccio, sognando la bellezza. In casa entravano solo uomini sbagliati, l’ultimo era un alcolizzato. Durante le liti con nostra madre noi figli ci nascondevamo sotto il tavolo o scappavamo di notte nella campagna. Per questo lotto perché le donne si liberino dai rapporti tossici”.
La svolta nella vita di Elisabetta Franchi arriva a 17 anni: “Ho incontrato un ragazzo perbene e sono fuggita con lui. Mi sono trovata a vivere a casa sua, con la famiglia di lui, genitori e nonni, un sogno. Lavoravo al mercato ‘La Piazzola’ di Bologna, in una bancarella di intimo, dove ho cominciato a studiare le donne. Mandavo i soldi a casa, ma nessuno di loro mi cercava. Ho lavorato in un bar, poi in una azienda di fast fashion, la ‘Imperial’, dove all’inizio scaricavo camion di merce. Avevo davanti venti persone geniali nel business, ma gli mancava la ‘scintilla’. È andata avanti così 4 anni, prima che trovassi il coraggio di alzare la mano”. “Il giovedì arrivavano i fasonisti che chiedevano cosa voleva la gente – racconta -. Un giorno mi sono alzata e ho detto: ‘Avrei qualcosa da suggerire’. Dobbiamo fare i leggings con la staffa e le canottiere in stile Madonna’. Mi hanno dato retta e da quel momento hanno cominciato ad assaltare i camion. Ho preso potere”.
Per la stilista arrivano così i primi guadagni: “All’epoca lavoravo tantissimo e grazie a quei sacrifici già guadagnavo 5 milioni di lire: mi sono regalata una Uno bianca e poi una Y10”. Elisabetta Franchi racconta come è nata l’idea di creare una casa di moda con il suo nome: “Volevo fare belle le donne. Mi sono innamorata dell’AD dell’azienda dove lavoravo, più grande di me di 20 anni: si chiamava Sabatino Cennamo, è diventato mio marito e abbiamo costruito la nostra società. Siamo stati insieme 17 anni, abbiamo avuto insieme Ginevra. Poi è morto in 4 mesi per un tumore al pancreas. Mio marito se ne è andato senza accorgersene, gli ho nascosto le carte: volevo che fosse sereno. Non ho potuto piangerlo: appena è morto ho aperto con il fabbro della Guardia di Finanza la cassaforte, non avevo le chiavi, gestiva tutto lui. Ho preso in mano l’azienda: è passata da 37 a 170 milioni di euro”.
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La stilista di recente è stata attaccata per alcune frasi ritenute discriminatorie. “Assumo solo donne anta”, avrebbe detto. “Uno dei più grossi fraintendimenti della mia storia – risponde – Amo le donne, la mia azienda è fatta all’80 % di donne e moltissime sono manager e madri. Ho riferito il punto di vista di alcuni imprenditori, che precludono posizioni apicali alle donne perché è difficile sostituirle. Non puoi trovare un supplente di un CFO e ho spiegato che le donne sono svantaggiate perché hanno più rischi di assentarsi”. Una vicenda che però non ha avututo conseguenze. “È incredibile, ma ho venduto di più – rivela -. Ho avuto un picco del 40 per cento e la solidarietà di molti. La gente mi fermava per strada: ‘sto con lei, basta con le ipocrisie’. Alcuni imprenditori mi hanno scritto: ‘Se vuoi giocare in serie A devi cucirti la bocca…’. Non esiste più il pensiero libero”.
La stilista ha da poco affrontato una dolorosa separazione.“Mi sono separata dal mio compagno Alan Scarpellini – racconta – Siamo stati insieme 16 anni, è il padre di mio figlio Leone. Poi ad un certo punto o sono cresciuta troppo io o è rimasto troppo indietro lui. Non avevamo più argomenti in comune, ho fatto il road show per quotarmi in Borsa e non riuscivo neppure a parlargli di ciò che stavo vivendo”. “Una questione di tradimenti – ammette -. Lo vedevo strano, da ex bello non accettava il trascorrere del tempo e lo rincorreva concentrandosi sull’estetica. Le amiche mi hanno aperto gli occhi: gli ho messo dietro 7 investigatori, mi hanno portato indietro un dossier. Prima di aprirlo ho chiesto a lui di dirmi come stavano le cose, ma ha continuato a mentire. Abbiamo trascorso il Natale insieme per i figli. Poi il 4 gennaio gli ho chiesto di andarsene”. “Mi ha ferita lo sfregio – confida – Andava in giro a raccontare che mi tradiva. Gli ho sempre detto: ‘Un tuo sguardo di troppo è lo sguardo del marito di Elisabetta Franchi’”.
Elisabetta Franchi è entrata in affari con il manager Marco Bizzarri, fautore del successo di Gucci con Alessandro Michele, che ha rilevato una quota dell’azienda. “Marco è una cosa bella – svela la stilista – me la meritavo. Sognavo di ricostruire un ‘noi’ lavorativo, di ritrovare un alleato, e quando ho saputo che era uscito da Kering gli ho chiesto un incontro. Dopo mezz’ora sembrava che lo conoscessi da sempre. È un visionario, ha chiaro il percorso, ed è pure emiliano: vuole portare Elisabetta Franchi in America. Non è solo mio socio, ma anche presidente”. Tra gli amici di Elisa betta Franchi c’è Gianluca Vacchi: “Siamo amici da 10 anni ed è anche un mio vicino di casa. È sensibile, colto. Andavo a casa sua e fino alle 3 parlavamo di cose futili, poi quando tutti se ne andavano discuteva con me di bilanci dello Stato. Mi sono sempre chiesta come fa ad avere questo doppio volto, leggerissimo e impegnato”.
Poi ci sono le amiche. “Donne come me – spiega – che coccolo. A volte le carico sull’aereo per una vacanza, senza svelare la meta. Dico solo valigia ‘calda’ o ‘fredda’. Sono la mia protezione, insieme facciamo quadrato”. Di Angelina Jolie dice: “L’ammiro, perché vedo in lei la sofferenza privata. Sogno di vestire Madonna”. Elisabetta Franchi è un’animalista molto attiva: “ In azienda ho aperto la dog hospitality dove i dipendenti possono lasciare gli animali mentre lavorano. Ho nove cani, l’ultima è una chihuahua portata via da un allevamento di Catania dove stava morendo. C’è Lalla da Roma, Betti da Palermo, tranciata da una macchina. Quando arrivano a casa mia sono impauriti, brutti, senza pelo. Dopo 6 mesi li vedo splendere e allora dico: ‘ce l’avete fatta, come me’”.
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12 Settembre 2024, 11:28