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Eleonora Riso: “Dopo la vittoria a ‘Masterchef’ non mi ha chiamato nessuno”

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16 Giugno 2024, 18:26

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Eleonora Riso, vincitrice di “Masterchef 13”, aveva accarezzato l’idea di trasferirsi a Milano ma alla fine ha deciso di restare a vivere a Firenze. Originaria di Livorno, ex cameriera, spiega perché nel capoluogo lombardo tornerà solo ed esclusivamente da turista in un’intervista al “Corriere della Sera”. Tanto per cominciare, a Milano Eleonora Riso ci ha già vissuto. “In un residence durante le riprese del programma – racconta – situazione particolare, non conta come curriculum. Finito Masterchef mi sono sentita chiedere un giorno sì e l’altro pure se il trasloco fosse in previsione. In effetti accarezzavo l’idea: Milano è la città delle occasioni di lavoro, inoltre sto passando tanto, troppo tempo in treno (la scorsa settimana sei ore all’andata e sei al ritorno su 24). Così ho messo giù un bilancio: mi trasferisco o no? (…) L’idea di tornare a Milano c’era: è il posto cruciale se vuoi lavorare in tv. Dopo la trasmissione non mi ha chiamato nessuno. Penso cerchino disciplina, non è esattamente il mio forte”.

Eleonora Riso (Foto Instagram)

“Voi milanesi non vi volete sporcare, ma io come farei senza lampredotto?”

Prima di approdare a “Masterchef”, Eleonora Riso viveva in campagna, a Santa Brigida. “Per amore mi sono trasferita a Firenze – confessa – poi l’amore è finito e mi sono trovata praticamente buttata in strada: da un giorno all’altro dovevo trovare un posto. Giro tra gli amici, tra gli amici di amici. D’un tratto la manager di sala del ristorante in cui lavoravo mi offre la sua casa: bello! Ho un po’ esagerato: invitavo gente, rieccomi a piedi, buttata in strada per la seconda volta. Più o meno qui inizia Masterchef ed Eleonora Riso arriva a Milano”. Finito il cooking show è tornata a Firenze. La giovane chef è troppo pigra per pensare di poter vivere all’ombra della Madonnina. “È mezzogiorno e mi sono appena alzata – confida – A mio favore c’è il fatto che ieri sera ho lavorato. La faccenda in verità è più complessa…”. Il primo “ostacolo” è la macchina: “Ho una Micra del 1997. Temo che non sopravviva al viaggio, tra l’altro è un Euro meno di zero: non me la fanno entrare nelle Aree B e C, prenderei solo multe”. Poi le mancherebbe troppo il lampredotto: “A Firenze è una specialità ma a Milano nessuno si sognerebbe di mangiare qualcosa che sia interiora. Non vi volete sporcare. Io come farei senza lampredotto?”.

Eleonora Riso (Foto Instagram)

“A meno di 800 euro al mese non trovi nemmeno un buco”

Poi c’è il problema del caro affitti: “L’altro giorno con mia sorella guardavo le offerte in città: posto che vorrei stare dove raggiungere tutto al massimo in 40 minuti, a meno di 800 euro al mese non trovi nemmeno un buco. Conosco persone che sono state in condizioni impossibili, poi piano piano si sono sistemate. Io sono nata operaia e operaia resto: anche se (se) un giorno guadagnerò tanti soldi, spendere 1.500 euro per l’affitto di un bilocale in centro continuerà a sembrarmi una cosa impensabile. Il riscaldamento costa di più che a Firenze e ne usi di più”. Senza contare che in un ipotetico bilocale non ci sarebbe posto per le sue quaranta paia di scarpe. “Poi lo smog ti riempie di punti neri”, afferma. All’appello mancano ancora “l’ansia” e “le persone”. “A Roma vado tranquilla, a Firenze ancora meglio – spiega – A Milano invece sembra che guardino tutti Masterchef: mi riconoscono ovunque. Aiuto. Milano è la città delle pubbliche relazioni, quindi del confronto, del ‘sii iperperformante’. Ci risiamo: che ansia”.

Eleonora Riso (Foto Instagram)

“Ho fatto la cameriera per anni con passione, se non avessi fatto Masterchef sarei restata nel ramo”

Eleonora Riso sogna di aprire un baracchino e conserva un buon ricordo del suo vecchio lavoro da cameriera. “Per sei anni, da Cibrèo a Firenze ho imparato tanto – svela – anche a scavallare il problema dei clienti non educati. Se non avessi fatto Masterchef sarei restata nel ramo, puntando a passare di livello. Il lavoro in sala ha perso appeal, è decaduto anche perché spesso sottopagato da piccoli imprenditori che faticano a stare a galla. Dall’altro lato i ragazzi danno poco valore alla professione, non è vista come un approdo. Peccato, in generale: io ho fatto la cameriera per anni con passione”.

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16 Giugno 2024, 18:26

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