Andrea Rizzoli, figlio di Eleonora Giorgi, esce in libreria con “Non ci sono buone notizie”, un memoir edito da Piemme in cui ripercorre quello che la celebre madre ha definito il suo “anno più bello” nonostante il tumore al pancreas diagnosticatole all’indomani del suo 70esimo compleanno. Andrea Rizzoli, al suo debutto in libreria, ha 44 anni, lavora come autore per Warner Bros. Discovery ed è nato dal matrimonio dell’attrice romana con il produttore cinematografico Angelo Rizzoli, giù editore del “Corriere della Sera”, scomparso nel 2013. Proprio al “Corriere della Sera”, Andrea Rizzoli svela di voler dedicare il libro, che ripercorre il calvario della mamma tra intervento, chemioterapia e viaggi della speranza, “ai coraggiosi obbligati a lottare per la loro vita e a coloro che coraggiosamente scelgono di restargli vicino”. Questo perché la vicinanza dei propri cari, in caso di malattia, non è poi così scontata. Chi sceglie di rimanere accanto ad un paziente oncologico vive invece la sua stessa altalena di sensazioni tra angoscia e speranza.
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Dall’intervento alle metastasi: “Il male è progredito”
Le prospettive di Eleonora Giorgi sono tutt’altro che rosee. In una recente ospitata a “Verissimo”, l’attrice – che confidava in una cura sperimentale – ha svelato che “il male è progredito” ma ha affermato di essere fatalista e di non voler allungare la sua vita ad ogni costo. A tal proposito, ha citato una frase di Rita Levi Montalcini: “Non voglio più giorni di vita, voglio più vita nei giorni che mi rimangono”. Nell’intervista al “Corriere della Sera”, su invito della giornalista Elvira Serra, Andrea Rizzoli torna indietro con la memoria ai momenti belli trascorsi con i suoi genitori che si sono lasciati quando lui aveva appena tre anni. I due erano separati quando Andrea si è laureato alla Luiss di Roma ma il ricordo di quel giorno, in cui erano entrambi presenti, resta scolpito nel suo cuore.
Il figlio di Eleonora Giorgi: “Da lei ho preso l’empatia e la rapidità di ragionamento”
Andrea Rizzoli confida di aver ricevuto un dono speciale dalla madre prima che si sottoponesse all’intervento al pancreas: “Ha regalato a me e a mio fratello due walkman con altrettante cassette. Nel mio c’era la voce di mio padre che mi incoraggiava a pronunciare la parola mamma: ero piccolissimo. Mi ha molto commosso”. Il padre invece lo portò a Barcellona per la finale di Champions vinta 4-0 dal Milan nonostante avesse già la sclerosi multipla e si muovesse con fatica. “Ho apprezzato molto i suoi sforzi per fare una cosa speciale con me”, dice.
Quanto alla madre, “devo ammettere che la condividevo mal volentieri con il pubblico e le lasciavo letterine strazianti sotto la porta della sua stanza per chiederle di non andare sul set, ma di restare con me”. “Una mattina lo fece – ricorda – io bigiai la scuola e lei il lavoro, e andammo alla Galleria Borghese a vedere Apollo e Dafne. Ci siamo ritornati da poco”. “Cosa ho preso dai miei genitori? Da mia madre la rapidità di ragionamento e una certa forma di empatia, che non mi fa mai andare in contrasto con gli altri – confessa Andrea Rizzoli – Da mio padre il carattere, quel tipo di forza che prevale sul talento, se il talento è privo di carattere”.
Andrea Rizzoli: “Faremo il necessario affinché il tempo che le resta sia piacevole”
Quella del 44enne è una famiglia allargata. “Mio padre sposò in seconde nozze Melania Rizzoli, che lo ha molto amato e ancora tiene viva la sua memoria – racconta – Da quel matrimonio sono nati Arrigo e Alberto, che sento e vedo: l’ultima volta il 23 dicembre, per festeggiare Natale con le nostre compagne. C’era anche l’altro mio fratello, Paolo, con la moglie Clizia”. Paolo è nato dall’unione tra Eleonora Giorgi e Massimo Ciavarro. I due fratelli sono legatissimi. “Nel libro spiego bene il suo ruolo cruciale in questi mesi dopo la scoperta del tumore di mamma – confessa Andrea – Noi due siamo complementari, senza di lui non saremmo riusciti a fare così tanta strada, a dispetto del primo parere dei medici. E poi suo figlio Gabriele è una medicina vivente per nostra madre: cascasse il mondo, lei alle 17 lo deve vedere”.
Le ultime parole di Andrea Rizzoli sono per la madre: “Faremo il necessario affinché il tempo che le resta sia piacevole, ma non possiamo fare nulla per allungarlo. Ci siamo goduti ogni istante con una intensità prima inimmaginabile. E continueremo fino all’ultimo giorno”. Leggendo il libro si scopre che Eleonora Giorgi è dispiaciuta di non aver comprato una casa ai suoi due figli. Un rammarico che il 44enne non condivide. “Io la vedo come Rousseau: ognuno deve essere artefice della sua fortuna”, dice.