Eleonora Daniele, i genitori, le sorelle e il fratello autistico

Eleonora Daniele, i genitori, le sorelle, il fratello autistico: “Impossibile imporgli il silenzio”

Germana Bevilacqua

Eleonora Daniele, i genitori, le sorelle, il fratello autistico: “Impossibile imporgli il silenzio”

| 05/11/2024
Eleonora Daniele, i genitori, le sorelle, il fratello autistico: “Impossibile imporgli il silenzio”

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Eleonora Daniele racconta come insieme ai genitori e alle sorelle ha vissuto il dramma della morte del fratello Luigi, autistico, scomparso all’età di 44 anni nel 2015. La vicenda personale della popolare conduttrice di “Storie Italiane” su RaiUno è spesso al centro dei suoi racconti. Il suo impegno per accendere un faro sul problema dell’assistenza alle famiglie che affrontano il problema della salute mentale va avanti attraverso la pubblicazione di un altro libro. Il primo dal titolo “Quando ti guardo negli occhi” è uscito nel 2021. Adesso torna sull’argomento con “Ma siamo tutti matti?” che affronta il problema da un altro punto di vista. Si tratta del racconto di undici casi di drammi legati ai problemi della psiche.

Tra le storie che racconta c’è quella della famiglia di Alberto e Alice Scagni. Lui ha ucciso la sorella, una giovane donna di 34 anni, residente a Genova, con 24 coltellate mentre portava a spasso il cane sotto casa. Il giovane, disoccupato e con problemi di dipendenza da alcol e sostanze stupefacenti, aveva sviluppato manie di persecuzione. La famiglia aveva più volte chiesto aiuto. I genitori di Alice e Alberto hanno presentato un ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, denunciando presunte omissioni da parte delle autorità italiane nel prevenire la tragedia, nonostante le loro ripetute segnalazioni sullo stato mentale e comportamentale di Alberto. La Corte Europea ha dichiarato ammissibile il ricorso e si attende una pronuncia nei prossimi mesi.
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Eleonora Daniele (Foto Instargram)

Eleonora Daniele e il dramma vissuto con i genitori e le sorelle: “Una vicenda che non supererò mai”

“La mamma di Alice e Alberto la sento di frequente – racconta Eleonora Daniele come si legge su “Open” – spesso non si comprende il dramma delle famiglie, di chi si ritrova in casa un malato mentale ed è costretto a denunciare il proprio figlio; alcune denunce dovrebbero partire in automatico, d’ufficio, e non aspettare la madre o il padre”. La conduttrice ha ricordato poi la sua vicenda personale vissuta insieme ai genitori e le sorelle: “Sono la più piccola di quattro figli, e Luigi aveva cinque anni più di me; avevo bisogno di accendere un riflettore sul problema dell’assistenza e sulla successiva impotenza delle famiglie nell’occuparsi di vicende così complesse”.

Secondo Eleonora Daniele, dopo la legge Basaglia del 1978, “tutto il sistema di cura della malattia mentale ha subito un arresto importante; oggi siamo nell’emergenza, figlia di anni e anni di deficit e tutto si è aggravato”. Poi aggiunge: “Noi, fino all’ultimo giorno della sua vita, ci siamo resi conto che sono le persone a marcare la differenza, non le leggi ragionali o nazionali. Mio fratello ha vissuto vent’anni a Treviso, fino a quando, per la legge, lo hanno avvicinato al nucleo sanitario territoriale”. “È una vicenda che non supererò mai – ammette – e ho pensato di non parlarne più, poi ho capito che è sbagliato stare zitti, è sbagliato cedere al sistema che ti porta mentalmente a chiudere la porta di casa…”.

Eleonora Daniele (Foto da video)

“Continue crisi e per fermarlo a volte eravamo costretti a bloccarlo”

La famiglia della conduttrice ha convissuto con questo dramma per tutta la vita nonostante l’amore che provavano per Luigi. “Ricordo benissimo il periodo della sua adolescenza, del suo sviluppo intorno ai quindici o sedici anni – ricorda la presentatrice Rai – continue crisi e per fermarlo a volte eravamo costretti a bloccarlo, solo mio padre aveva la forza fisica necessaria. Poi ricordo gli ospedali, cosa vedevo, soggetti gravi, alcuni con il casco in testa per evitare atti di autolesionismo. Quando lo portavamo in ospedale, alcuni ci rimproveravano perché urlava, senza capire che era impossibile imporgli il silenzio”.

“Mia madre l’altro giorno gli ha portato i fiori: ‘Con i morti si fa’ – racconta – E ho pensato: giusto, ma alla famiglia va assicurata la possibilità di vivere”. Nel primo libro interamente dedicato al fratello Luigi, Eleonora Daniele scriveva: “Non riusciva a pronunciare una sillaba, ma quello che provava lo trasmetteva con gli occhi e con sorrisi che dicevano più di mille discorsi. Senza di lui non sarei mai diventata la persona che sono. Mi ha spinto a lottare contro le ingiustizie e a non mollare mai”.

Pubblicato il 05/11/2024 11:10

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