21 Gennaio 2025, 13:08
3' DI LETTURA
Eleonora Daniele è stata protagonista di un monologo a “Le Iene”. Uno spazio dedicato a personaggi dello spettacolo che vogliono mettersi a nudo parlando di qualcosa che sta loro a cuore. È il caso della popolare conduttrice che, come già fatto in passato, tocca il delicato argomento della morte di suo fratello e di cosa abbia significato per lei e per la sua famiglia. Luigi, autistico, è scomparso all’età di 44 anni nel 2015. Una vicenda che la popolare conduttrice ha raccontato nel libro “Quando ti guardo negli occhi” uscito nel 2021. Attraveros il suo impegno, Eleonora Daniele vuole accendere un faro sul problema dell’assistenza alle famiglie che affrontano il problema della salute mentale. Nel suo secondo libro “Ma siamo tutti matti?” ha affrontato il problema anche da un altro punto di vista raccontando di undici casi di drammi legati sempre ai problemi della psiche. Nel monologo de “Le Iene”, Eleonora Daniele torna sull’argomento partendo dal suo amore per un fratello che vive ancora nei suoi ricordi e attraverso il suo impegno sociale.
“Mio fratello Luigi ed io siamo cresciuti divisi da un diverso destino – esordisce Eleonora Daniele -. Lui era un autistico non verbale e la sindrome lo aveva imprigionato nel suo corpo togliendoci la possibilità di parlare. A quella prigione ne seguirono altre: prima i reparti psichiatrici degli ospedali che nulla c’entravano con l’autismo e poi strutture diverse con le sbarre alle finestre dove i pazienti indossavano guantoni e caschi per non ferirsi”. “Piangevo ogni volta che una di quelle porte si chiudevano alle mie spalle – continua – e pregavo che Luigi fosse accolto con amore in quei luoghi che oramai erano diventati casa sua. Ne ho vista tanta di sofferenza, allora e in seguito, tra quelle mura che custodivano fragilità diverse da quelle di Luigi”. La storia di Luigi Daniele è comune a tante persone autistiche alle quali non è concessa un’assistenza adeguata rispetto alle loro fragilità.
CLICCA E SEGUICI SU FACEBOOK
“In questi anni ho raccontato storie che mi parlavano di disabilità e malattie mentali – spiega Eleonora Daniele -. Ho ritrovato gli stessi problemi della mia famiglia, ma anche altri dolori quelli di chi non si arrende: di madri che hanno perso i figli per mano della follia, di genitori che si sentono abbandonati dalle istituzioni e ghettizzati dalla società. Mi sono chiesta: ma siamo tutti matti? Quali passi avanti sono stati fatti dalla Basaglia in poi per il sistema delle malattie mentali? Siamo tutti matti a sottovalutare la solitudine di tante famiglie?”. “Mio fratello se ne è andato la mattina del 17 febbraio 2015, ma Luigi non è morto – conclude -. Mi sta accompagnando nella lotta per sradicare l’indifferenza e i pregiudizi che noi abbiamo subito. E mi tiene in equilibrio tra cielo e terra. Con lui e per lui lotto per un nuovo corso che dia speranza a chi versa in situazioni quotidiane insopportabili affinché la morte di ogni nostro familiare abbia un senso e la dignità di essere ricordata”.
Pubblicato il
21 Gennaio 2025, 13:08