22 Maggio 2024, 19:17
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“La primavera non arriva? Ci penso io!”. Elena Di Cioccio si mostra su Instagram come mamma l’ha fatta. La conduttrice ed ex inviata de “Le Iene” si è immortalata completamente nuda tra i fiori, in un giardino, con le mani a schermare i seni. “Prego vogliate notare il maldestro tentativo digitale di sfumare con i pixel la bargiggia sfuggita alle ortensie. Sti vecchi che non sanno usare manco photoshop. Ora disturbatevi a commentare copiosamente. Come fossi la versione SHEIN della Leotta…”, ha ironizzato. I follower hanno apprezzato: “Ma la bellezza?”, “No vabbè…ciao”, “Ultima ricerca su Google: ‘Come depixelare una foto’”, “Un’immagine molto bella e delicata, senza volgarità”, “ Tet*a naturale, la tet*a che vale!”, “Per me il tuo personaggio e quello che hai scelto di mostrare della tua persona sono sempre stati molto più interessanti della Leotta. Hai una energia davvero splendida. Keep it up, girl!”, “Madonna benedetta dell’incoronata di Cerignola! cit.”, “Un quadro”, “Leotta chi? Tutta la vita te, non scherziamo”.
A marzo 2023 Elena Di Cioccio aveva parlato per la prima volta della sua malattia in un monologo proposto a “Le Iene”, programma di cui è stata inviata. L’ex Iena ha svelato di essere sieropositiva da oltre 20 anni. “Ho l’hiv, sono una di quelli con l’alone viola. Ero molto giovane quando questa diagnosi stravolse completamente la mia vita. All’inizio ho avuto paura di morire, poi di poter fare del male al prossimo. ‘E se contagio qualcuno?’, mi dicevo, ‘Non me lo perdonerei mai’. Non è mai successo, non ho mai contagiato nessuno e non sono morta. Invece in questi 21 anni, mentre le terapie mi consentivano via via di vivere una vita sempre più normale, ad uccidermi è stata una smisurata vergogna di me stessa. Ho vissuto la malattia come se fosse una colpa (…) Avevo timore di essere derisa, insultata, squalificata dal pregiudizio che ancora esiste nei confronti di noi sieropositivi. Così per difendermi, ho nascosto la malattia iniziando a vivere una doppia vita. Una sotto le luci della ribalta e un’altra distruttiva e depressa”.
“Sarò in trattamento per sempre – ha spiegato Elena Di Cioccio – La malattia è cronicizzata. Non posso permettermi di non prendere i farmaci. Adesso è certo: una persona sieropositiva in trattamento con antiretrovirali negativizzata da oltre sei mesi non è infettiva, neanche se ti tiro il sangue negli occhi. È il mio caso. Questo significa libertà, perché è certificata, non è un’opinione. Se mi chiedi se sono una sopravvissuta, sono passata attraverso psicologi, psicoterapeuti, guri, sciamani. Oggi prendo una pillola sola. Una al giorno. E non sono più infettiva (…) Per me era imprescindibile dirlo ai compagni che ho avuto. Non è sempre andata benissimo. Sei sempre dalla parte del perdente, perché l’altro può giudicarti. Non c’è scritto da nessuna parte che dovevo farlo, c’è il profilattico. Ma a me non è stata data la possibilità di scegliere. Non me l’ha detto quello che me l’ha trasmessa, credo che neanche lo sapesse. Solo dal movimento del sopracciglio delle persone capisco il giudizio”.
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La malattia non è l’unica prova che Elena Di Cioccio ha dovuto affrontare in vita sua. Dalla morte del fratello a tre anni al suicidio della madre, la manager Anita Ferrari, sono tanti i dolori vissuti dalla conduttrice che per un periodo si è rifugiata nelle dipendenze. “La cocaina è stata un passaggio giovanile che è poi diventato altro – ha confessato in un’intervista al “Corriere della Sera” – Sì, uscirne è stato molto faticoso e ringrazierò mia mamma per sempre per avermi fatto sentire il peso di quello che stavo facendo quando mi ha scoperta. Eravamo a un matrimonio, sono uscita dal bagno e me la sono trovata davanti: tu che sei su di giri non ti accorgi di niente ma da fuori si vede tutto benissimo. Lei mi ha detto solo: no, anche tu no. Era così spaventata, così addolorata e impotente che mi è proprio passata attraverso”.
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22 Maggio 2024, 19:17