Federica Sciarelli ha aperto la puntata di mercoledì 22 novembre di “Chi l’ha visto?” mandando in onda un audio inviato da Giulia Cecchettin alle amiche in cui la 22enne affermava di non sopportare più Filippo Turetta: “Vorrei sparire dalla sua vita ma non so come farlo perché ho troppa paura che possa farsi male in qualche modo”. Trentanove giorni dopo, la giovane è stata uccisa a coltellate dall’ex fidanzato che al momento si trova in carcere in Germania in attesa di essere estradato in Italia. Federica Sciarelli si è fatta portavoce di un’importante battaglia: “Non ci sia più una denuncia con scritto ‘allontanamento volontario’ quando non è così. Non si deve più parlare di allontanamento volontario bensì ‘per cause ignote’”.
Il “giallo” della felpa di Elena Cecchettin
La conduttrice di “Chi l’ha visto” ha elogiato Elena Cecchettin, sorella della vittima, che ha più volte preso posizione pubblicamente contro la diffusa “cultura patriarcale” come “preludio al femminicidio”. “Elena è la sorella di Giulia. Questa ragazza fortissima che ha detto: ‘Io non mi sto zitta’. E ha fatto scatenare un dibattito – ha sottolineato Federica Sciarelli – Voglio iniziare con le parole di Elena, è la citazione di una poesia di un’attivista peruviana: ‘Se domani non torno, distruggi tutto’. Qualcuno lo ha inteso come atto sovversivo. Poi il consigliere regionale veneto Stefano Valdegamberi ha detto che i magistrati dovrebbero stare attenti a Elena per la felpa. Ha parlato di satanismo. Volevo tranquillizzare i genitori che hanno i figli con questa felpa perché in realtà ha il simbolo di una marca di skate”.
Giuseppe Cruciani: “Io non mi sento colpevole di un emerito caz**”
A scagliarsi pesantemente contro Elena Cecchettin nelle scorse ore è stato Giuseppe Cruciani. “Io non mi sento colpevole di un emerito caz**! Qui l’unico colpevole è Filippo Turetta, non è né il patriarcato, né l’educazione sessuale che non c’è, né gli uomini in quanto tali – ha dichiarato a “La Zanzara” – Il colpevole è uno str**** assassino maledetto che dovrebbe stare in galera tutta la vita. Il vero problema è che in Italia c’è una marea di gente che ha ammazzato a coltellate, a pistolettate moglie e fidanzata ed oggi sono tutti liberi. Questo è il problema!”.
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“Ma quale cultura patriarcale! Finiamola di dire ca**ate”
“E’ iniziato il processo al maschio omicida, al maschio stupratore, al maschio violento che racchiuderebbe tutti i mali della società – ha aggiunto in un’intervista a “Libero” – Non ci sto perché è una gigantesca bufala ed è anche un’offesa alla vittima perché in questo modo si sposta l’attenzione dall’unico vero colpevole che è Filippo Turetta verso un genere che è quello maschile, reo di non essere stato rieducato. Non si dice che la colpa è dell’assassino ma della società che non è stata in grado di educarlo. Una sorta di depotenziamento della responsabilità del singolo, figlio della cultura patriarcale. Ma quale cultura patriarcale! Finiamola di dire ca**ate”.
“Non ho insultato Elena ma le sue sono parole senza senso”
Giuseppe Cruciani ha bollato come “assurde” le parole di Elena Cecchettin: “Nel rispetto della tragedia le reputo parole senza senso. Che derivano da un mondo immaginario che non esiste. Non ho insultato lei (…) Alla sua frase che tutti gli uomini devono sentirsi colpevoli per la tragedia della sorella, ho risposto così: ‘Io non mi sento colpevole’”.