Dopo la morte di Silvio Berlusconi, in tanti si sono chiesti quale sarebbe stato il destino dei cani del Cavaliere. Dudù in primis. Come riporta il quotidiano “La Stampa”, il celeberrimo barboncino bianco donato al leader di Forza Italia nel 2012 da Michela Vittoria Brambilla scorrazza ancora “nel parco di Arcore sotto la supervisione del personale domestico della magione brianzola”. Insieme a lui c’è il cucciolo maschio Peter (figlio di Dudù e Dudina, ndr). “Mamma Dudina” e gli altri suoi due cuccioli, Trilly e Wendy, sono rimasti con Francesca Pascale quando nel 2020 la “pasionaria” napoletana lasciò Villa Maria, in Brianza, dopo la rottura con Silvio Berlusconi. Dudù e Peter seguirono il Cavaliere ad Arcore. Fu allora che Peter divenne il cucciolo prediletto e cominciò a dormire nel letto del suo padrone.
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“Tutti i cani di casa Berlusconi, a cominciare da Dudù, sono rimasti con Marta”
A Villa San Martino vive ancora Marta Fascina, ultima compagna di Silvio Berlusconi scomparso lo scorso 12 giugno all’età di 86 anni. ”Tutti i cani di casa Berlusconi, a cominciare da Dudù, sono rimasti con Marta”, fa sapere “La Stampa” che cita persone vicine alla deputata azzurra. “Non a caso, due giorni fa, in occasione del suo ‘ritorno’ in Parlamento per partecipare nel pomeriggio al voto di fiducia sul dl Caivano alla Camera – si legge ancora sul quotidiano torinese – la compagna del leader azzurro è arrivata a Roma in mattinata, accompagnata da un dog sitter, che nella giornata è rimasto a villa Grande (la nuova residenza romana forzista dopo l’addio alla storica sede di via del Plebiscito nel 2020) per badare ai ‘quattro zampe’ da cui Fascina non si è voluta separare”.
I cani non erano menzionati nel testamento di Silvio Berlusconi
Una volta entrata nella vita del Cavaliere, Marta Fascina lo convinse ad adottare altri cani, tra cui il barboncino Chou Chou, lo Shitzu Gilda e gli ultimi due arrivati Drago e Lupo. I cani non erano menzionati nel testamento del leader di Forza Italia. Ciò vuol dire che, alla morte del legittimo proprietario, gli eredi avrebbero dovuto garantire il loro benessere. A farsene carico, invece, stando a quanto riporta “La Stampa”, sarebbe stata e sarebbe tuttora Marta Fascina.