Ieri sera, a “Le Iene”, Matteo Viviani ha rotto il silenzio sul suicidio di R.Z., il 64enne che per circa un anno ha ingannato un ragazzo chattando con lui e spacciandosi per una donna. Il programma di Italia 1, una settimana fa, si è occupato della tragedia di Daniele, un ragazzo di 24 anni che il 23 settembre 2021 si è impiccato. Daniele era innamorato di una certa Irene Martini conosciuta sui social. Dopo un anno di chat e migliaia di messaggi, si rende conto che la sua Irene non è mai esistita e che dietro quel profilo si cela un’altra persona. Daniele crolla.
Matteo Viviani rompe il silenzio
“Questa storia ha scatenato un enorme interesse da parte dell’opinione pubblica – ha sottolineato Matteo Viviani che aveva intercettato il 64enne per strada – Non c’è giornale che non ne abbia parlato. Per non parlare dei social, delle radio e delle tv. Nel frattempo, noi continuavamo a lavorare perché purtroppo quella storia non era finita lì”.
“Altri ragazzi avevano iniziato a chattare con la finta Irene”
“A quanto pare dopo la morte di Daniele – ha detto la Iena – questo ultimo anno, altri ragazzi avevano iniziato a chattare con la finta Irene e noi ci siamo messi in contatto con loro per sapere come stavano e se, come Daniele, fossero entrati in quel meccanismo. E proprio mentre stavamo approfondendo altre storie ci arriva un messaggio da parte dell’avvocato della famiglia di Daniele: ‘L’uomo che fingeva di essere Irene Martini si è tolto la vita’”.
“Vicenda che ha colpito tutti noi”
“Una tragedia nella tragedia che non solo non ci lascia indifferenti ma che ha colpito tutti noi – ha commentato Viviani – Perché a prescindere dalla lettura che ognuno può fare di questa storia, si sta parlando della vita di un uomo che a causa di quel meccanismo perverso tipico del catfishing si era legato alla vita di un altro uomo che ne ha seguito lo stesso tragico destino”.
“Abbiamo raccontato vicende simili che per fortuna non hanno avuto lo stesso epilogo”
“Le Iene” non intendono fermarsi. “Prima di raccontarvi questa drammatica vicenda ve ne abbiamo raccontate altre molto simili ma che fortunatamente non hanno avuto lo stesso epilogo (…) – ha rilevato – Il catfishing è un fenomeno molto più ampio e pericoloso di quel che si possa immaginare e le vittime purtroppo sono sempre i soggetti più deboli, più fragili, quelli che dovrebbero essere maggiormente tutelati. La domanda è: attorno a questo problema stiamo vivendo un vuoto normativo? E soprattutto ‘abbiamo gli strumenti per proteggere le persone più a rischio?’ Perché nel nostro ordinamento è previsto il reato di sostituzione di persona ma siamo sicuri che sia sufficiente?”.
“Continueremo ad occuparci di catfishing”
“Nel frattempo, apprendiamo dalla stampa che la Procura di Forlì ha aperto un’inchiesta a carico di ignoti sulla morte di R.Z. Sicuramente continueremo ad occuparci di catfishing perché imparare a riconoscere il problema è il primo passo per evitarlo”, ha concluso.
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Il padre di Daniele: “‘Le Iene’ hanno dato fiato al mio dolore”
Dalle pagine del quotidiano “La Repubblica” arriva il commento di Roberto, il padre di Daniele: “Le Iene? Hanno dato fiato al mio dolore. Poi hanno le spalle larghe e sapranno come difendersi dalle accuse che sto leggendo in queste ore. La gente le critica perché non sa, perché non conosce a pieno tutta la vicenda. Non hanno letto tutte le carte, tutte quelle chat”. “E’ passato un anno ma il mio dolore per la morte di Daniele è ancora tutto lì – aggiunge – E adesso questa polemica mediatica. L’unica cosa che voglio dire è che le Iene hanno dato fiato al mio dolore. Poi spero che non ci siano altri Daniele. E che la legge possa cambiare”.
“Non è vero che mio figlio aveva dei problemi pregressi”
“Io sono soltanto un artigiano edile, non sono un laureato – conclude – Ma so che queste cose non dovrebbero succedere. Per questo, in futuro, mi piacerebbe anche andare nelle scuole a sensibilizzare i ragazzi contro le truffe online, perché quello che è successo a mio figlio sarebbe potuto succedere a chiunque. Dicono che Daniele aveva dei problemi pregressi, ma non è vero. Avrei potuto incapparci anche io. Lui era solo un ragazzo di 24 anni che cercava l’amore. Poi è successo tutto durante lockdown…e in quel periodo il telefono lo abbiamo usato tutti troppo”. Tra quanti hanno attaccato “Le Iene” nelle ultime ore figura anche Selvaggia Lucarelli.