Non tutti sanno che “Su di noi”, uno dei più grandi successi di Pupo, fu scritta da Donatella Milani. La cantante toscana non era neppure maggiorenne. È lei stessa a raccontarlo ospite di Caterina Balivo a “La volta buona”: “Pupo cercava una corista e io ho fatto la corista per lui a 17 anni. Io iniziavo a strimpellare il pianoforte ma non volevo fare il classico. Volevo fare il pop moderno. Tutte le serate io da dietro la macchina gli mettevo il mio registratore all’orecchio per fargli sentire tutte le mie canzoni. Un giorno inchioda la macchina sull’autostrada, accosta e mi dice: ‘Questo è un pezzo forte’”.
Donatella Milani: “Durante la storia con Pupo scrissi ‘Su di noi'”
Poi è il momento di una confessione: “Se io e Pupo stavamo insieme? Sì, è stata una storia anche importante. Per lui, non tanto per me. Era veramente molto innamorato. Era molto preso di me ma era sposato. Addirittura ha chiesto il divorzio a sua moglie e ha portato il figlio davanti a mia mamma dicendo: ‘Io amo Donatella e mi sono separato per lei’. È tutto vero. A me è mancata la figura del padre, poi mia madre si è accompagnata ad una persona sposata. Mio padre è morto a 31 anni in un incidente stradale, io avevo 9 anni. Ricercavo la figura del padre negli uomini, ho sempre avuto storie con persone più grandi. Quando capivo che riempivano quel vuoto là, li lasciavo. Durante la storia con Pupo ho scritto ‘Su di noi’. Mi è successo di cantarla con lui”.
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Donatella Milani scoprì grazie a Pupo che il suo vero padre era un altro
Grazie a Pupo, Donatella Milani ha fatto un’importante scoperta legata alla sua famiglia. Un giorno andò al cimitero a trovare il padre insieme al cantante e lui notò un cognome diverso sulla lapide. “Mi disse: ‘Ma come mai tu ti chiami Milani quando invece sulla lapide c’è scritto Casini? – ricorda – Mio padre si chiamava Giovanni Casini. Rimasi esterrefatta. Mia madre mi aveva sempre detto che mio padre è morto prima che potesse darmi il cognome. Ne parlai con mia madre e scoprire che lui non era mio padre fu un bel colpo. Mia madre mi disse: ‘Una persona mi ha lasciato nel momento in cui ha saputo che tu nascevi’”. Donatella Milani, 61 anni, ne aveva sei quando partecipò allo Zecchino d’Oro. Nel 1983 salì sul palco dell’Ariston con la canzone “Volevo dirti”. “L’ho inventata io la tuta a Sanremo, non Mahmood”, scherza nel salotto de “La volta buona”. Dieci anni dopo, scrisse “Ma non ho più la mia città”, brano che Gerardina Trovato portò al Festival nel 1993.
La cantante: “Ho avuto una depressione importante. Non riesco a fermarmi in una storia”
Negli ultimi anni Donatella Milani ha combattuto contro una brutta depressione. “Ora che ne sto un po’ uscendo posso dire che è stata una depressione importante – precisa – Mi era già successo e lì c’era un perché. Persi completamente la voce prima di uno spettacolo importante e sono stata ferma per tre anni. Questa volta è stato un insieme di cose. Poi da grande è ancora più forte, perché è un continuo volerne uscire ed è la cosa più sbagliata. Più ne vuoi uscire più fai peggio”. Da un po’ di tempo la cantante toscana è single. “Ho avuto una storia importante con una donna – confessa – Più che l’amore mi manca il fermarmi in una storia. La musica mi ha fatto da compagna e non sono riuscita a starci dentro ad una storia. Non ci ho capito nulla. Ogni volta entro, mi sembra la storia della mia vita e dopo un po’ mi fermo. Sono così, sono un po’ un animale libero”.