Sull’isla bonita avvistato anche il suo ex Daniele Scardina
- “Wild Ibiza”, scrive la siciliana sfoggiando un fisico da urlo
- Con lei ci sono due delle sue amiche più care
- Riuscirà la bella Diletta a lasciarsi alle spalle la storia con l’attore turco?
Il campionato di calcio di serie A è in pausa e Diletta Leotta vola ad Ibiza con le amiche. Nei giorni scorsi, il volto di “Dazn” ha rimesso il bikini in valigia ed è approdata nella perla delle Baleari per ricaricare le batterie. Con lei, due delle sue amiche più care. “Wild Ibiza”, scrive sfoggiando un fisico da urlo. Il gossip impazza perché sull’isla bonita è stato avvistato anche il suo ex, il pugile Daniele Scardina. E lei è di nuovo single.
La recente intervista a “Verissimo”
Diletta Leotta sta cercando di dimenticare Can Yaman, l’attore turco che le ha prima rubato e poi infranto il cuore. Durante una recente ospitata a “Verissimo”, la conduttrice siciliana è apparsa affranta per la rottura con la star di “Daydreamer – Le ali del sogno” che in questi giorni è a Palermo per girare la fiction “Viola come il mare”.
“Oggi io e Can siamo lontani”
“Se la storia è finita? Non è un momento facile, come può capitare a tutte le coppie – ha svelato – Però non so cosa succederà in futuro. Visto che l’amore e anche la vita è imprevedibile, non si può pianificare. Se mi auguro che si possa ricominciare? Sì, mi auguro che si possa anche trovare un equilibrio, nella quotidianità. Anche un equilibrio con se stessi, con me stessa, e poi riuscire a dare questo equilibrio anche alla persona a cui vuoi bene. Questo è un momento di riflessione che può fare bene, a me e anche a Can. Oggi siamo lontani”.
“Forse le cose sono andate un po’ troppo veloci”
“C’è stata la proposta dopo un mese che ci conoscevamo – ha aggiunto – Forse le cose sono andate un po’ troppo veloci. Quindi è bene prendersi un po’ di tempo. Penso che alla fine il tempo dirà. Ma questo vale per la mia storia come per qualsiasi altra storia d’amore. E’ finita, però nella vita non puoi mai sapere cosa ti accadrà”.
