Curiosità

Il dietologo Michele Amenta: “Peso 150 kg. Su TikTok mi sfottono, è body shaming”

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17 Dicembre 2024, 15:14

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Il dietologo palermitano Michele Amenta, 58 anni, è diventato una star dei social grazie ai suoi video sul dimagrimento. Un metro e 68 e una stazza non indifferente: “Credo di pesare sui 150 chili. Sa, non salgo spesso sulla bilancia… Ma i vestiti parlano: 4 chili di grasso equivalgono a una taglia in più”, spiega in un’intervista al “Corriere della Sera”. “E dire che appartengo a una schiatta di medici – rivela -. Mio padre Giovanni pediatra, mio zio Armando ginecologo, mia moglie Maria Teresa Cascio specialista in scienze dell’alimentazione, le mie due figlie laureande in medicina. E il mio omonimo Michele Amenta, cugino, è stato il più giovane primario di urologia in Italia. Tutti normopeso”. Il medico si “vanta” del suo status di social star: “Su TikTok, ma anche su Instagram, Facebook e YouTube. Il primo video provocatorio apparso su TikTok ha avuto 16 milioni di visualizzazioni. Mi sono fatto inquadrare dal basso verso l’alto, per far risaltare le mie grazie patologiche. C’è chi ci mette la faccia, io la panza”.

“Il mio è uno scopo nobile – aggiunge -. Apro gli occhi alla gente, turlupinata da stregoni che nessuno controlla. Parlo di personal trainer senza laurea. Diplomati in scienze motorie che si esercitano sui pazienti: concedono un giorno a settimana di cibo a volontà e così li costringono a pagare cure che durano anni. Farabutti! Lo sanno o no che la dieta è un atto medico?”.

Michele Amenta (Foto video)

Il dietologo Michele Amenta: “Da giovane ero atletico e bello. Pesavo 60 chili”

Michele Amenta è medico chirurgo. “Orgogliosamente, da 32 anni. Con due specializzazioni: malattie infettive e parassitologia – precisa – E un passato negli ospedali Casa del Sole e Ingrassia di Palermo e Cimino di Termini Imerese. Studio la nutrizione fin da prima della laurea. Chi mi sfotte con le parodie su TikTok è andato in cerca dei miei titoli ma ha scoperto che, ‘purtroppo’, sono dottore. Sui social mi rimproverano di essere un dietologo grasso. Per questi bulli lo strabico non può fare l’oculista e lo zoppo l’ortopedico. È body shaming, li denuncio”. “Già 20 anni fa il tempo di attesa per una visita da me era di 6 mesi – continua – Vedo obesi di altre regioni, una signora che lavora nella moda arriva da Londra. Ora ho chiamato qui tre dietisti”. “Non ho alcun bisogno di stare sui social. Lo faccio perché amo il mio prossimo. Altrimenti non accetterei di diventare, da gennaio, anche medico di base. Da infettivologo curavo i malati di Aids”, spiega.

Michele Amenta non è sempre stato sovrappeso. “Da giovane ero atletico e bello. Pesavo 60 chili – svela – Bello quanto? Bisognerebbe chiederlo a mia moglie, che è bellissima. Nella media, direi. Praticavo nuoto semiagonistico e tennis. I cattivi dicono: ‘L’obesità se l’è cercata’. Cialtroni! Non è vero. È multifattoriale”.
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Michele Amenta (Foto video)

“Abbasso le diete iperproteiche, low carb, chetogeniche. Danneggiano la salute”

Il dietologo spiega quindi gli sbagli più comuni: “C’entrano gli errori alimentari, che sono di qualità e di quantità. Esempio: mangio l’anguria e penso di non ingrassare perché è ricca di acqua. Ma una fetta pesa 600 grammi e ha 180 calorie. I nemici mi contestano le tabelle caloriche, dicono che le mie sono vecchie e che le Larn (Livelli di assunzione di riferimento di nutrienti ed energia per la popolazione italiana, ndr) assegnano a 1 etto di anguria solo 15 calorie. Alt! Quelle valgono per il cocomero nostrano dalla scorza verde scuro. Ma da noi l’anguria più consumata è l’americana, che dà 30 calorie”. Su Internet si mostra con pizza e rigatoni. “Li guardavo, non li mangiavo – assicura -. Me li portano i social media manager per esigenze sceniche quando girano i filmati. Vengo accusato di promuovere la pasta come alimento sano. Lo ribadisco: è sano. Siamo animali sì o no? Chi ha deciso come mangia il leone? La natura. L’uomo è onnivoro e per stare bene ha bisogno del 60 per cento di carboidrati, del 25 di grassi, del 15 di proteine. Abbasso le diete iperproteiche, low carb, chetogeniche. Danneggiano la salute. Le leggi naturali non si possono cambiare”.

Michele Amenta (Foto video)

“L’obesità è la malattia di chi supera il fabbisogno calorico giornaliero”

Michele Amenta spiega ancora: “L’errore alimentare più comune è il condimento in eccesso. Formaggio e olio d’oliva richiedono parsimonia. Le calorie sono il fulcro. L’obesità è la malattia di chi supera il fabbisogno calorico giornaliero. A quel punto il corpo mette da parte le calorie di troppo e le trasforma in grasso di riserva energetica. Per dimagrire devo bruciarle. Serve un deficit ca-lo-ri-co!”. Poi salva la pizza spiegando che ha meno calorie della pasta: “250 per un etto. Ma sa quanto arriva a pesare una pizza al Sud? Mezzo chilo. Sono 1.250 calorie. Chi si abbuffa e non ingrassa è per merito del metabolismo basale alto. Lo eredita dai genitori. È ciò che il corpo brucia a riposo. Ma l’ambiente è obesogeno. Vuol dire che tutto induce all’aumento di peso: famiglia, amici, colleghi. Un tempo la vita sociale era la balera, ora lo spritz al bar. Le madri mandavano i figli a scuola con pane e marmellata, oggi con le merendine. A Palermo persino con calzone fritto e arancine”.

“Le diete falliscono perché c’è di mezzo l’iperfagia compulsiva – afferma –  o fame nervosa, un disturbo della volontà simile alla cleptomania. Obbligo alla psicoterapia i miei assistiti che ne sono affetti, altrimenti li caccio”.
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Michele Amenta (Foto video)

Il dietologo Michele Amenta: “Mai stato a dieta. Perdere peso in eccesso fa male”

Il dietologo si mette e nudo e rivela: “Come ho preso 150 chili? Lentamente. Con l’età il metabolismo basale cala. La mia è un’obesità grave. Ho un debole per i formaggi erborinati e i dolci: bignè, profiterole e africani, con cioccolato fondente e bianco e granella di pistacchi alle estremità”. Michele Amenta racconta la sua giornata tipo: “Mai fatto colazione in vita mia. Salto anche il pranzo. Lo so, non è un’alimentazione sana. Pratico un digiuno intermittente involontario. Mangio solo la sera. Se solo avessi più tempo per me e per i pasti… Ho venduto la vita al lavoro. Sto in studio sulle 14 al giorno. Torno a casa alle 22 e addobbo, come diciamo al Sud: spazzolo tutto ciò che trovo in frigo. Sono anche chef, ahimè”.

Poi ammette: “Ieri sera ho divorato trippa al pomodoro cucinata da mia cognata, fetta di melone bianco, mozzarella e coppetta di gelato, o yogurt, adesso non ricordo. Mai stato a dieta. Perdere peso in eccesso fa male: si brucia la massa muscolare”. “Al ristorante vado solo il sabato o la domenica. Non ho né diabete né ipertensione né colesterolo né trigliceridi alti. Se mi piaccio fisicamente? No. Mentalmente sì, molto. Caratterialmente così così. Potrei essere meno irruente”, conclude.

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17 Dicembre 2024, 15:14

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