Curiosità

Dichiarato morto si risveglia durante l’espianto degli organi

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19 Ottobre 2024, 16:40

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Dichiarato morto dopo un arresto un arresto cardiaco si risveglia sul tavolo operatorio mentre i chirurghi gli stavano prelevando gli organi che aveva acconsentito a donare. Il protagonista di questa incredibile vicenda, avvenuta nel 2021 ma resa nota solo ora, si chiama Anthony Thomas “TJ” Hoover II, residente nel Kentucky (USA). A svelarla ai media sono stati i familiari. Anthony Thomas “TJ” Hoover II era stato trasportato d’urgenza al Baptist Health Hospital di Richmond, a seguito di un’overdose. L’uomo era stato staccato dal supporto vitale dopo che i medici avevano riferito ai parenti che era privo di attività cerebrale e di riflessi. L’ospedale aveva addirittura organizzato una cerimonia in suo onore.

La sorella di Hoover: “I suoi occhi si aprivano ma dicevano che erano soltanto riflessi”

Rhorer, la sorella del “defunto” resuscitato durante l’espianto degli organi, ha raccontato ai media di essersi accorta di qualche stranezza. Gli occhi del fratello si aprivano ed era come se seguissero i suoi movimenti. “Ci è stato detto che erano solo riflessi, una cosa normale – ha confidato – Chi siamo noi per mettere in discussione il sistema medico?”. Anthony Thomas “TJ” Hoover II è stato portato in sala operatoria per procedere al prelievo degli organi destinati a salvare altre vite ma qualcosa è andato storto. Ad un certo punto, un medico è uscito e ha detto che l’uomo si era svegliato. A Rhorer è stato anche detto che poteva riportare il fratello a casa.
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Dichiarato morto si risveglia sul tavolo operatorio: “Si dimenava e piangeva”

Sulla vicenda indagano le autorità del governo statale e federale, mentre la famiglia chiede una riforma evitare casi analoghi. Solo lo scorso gennaio Rhorer ha appreso cosa fosse esattamente accaduto in sala operatoria grazie a un ex dipendente della Kentucky Organ Donor Affiliates (Koda) che l’ha contattata. Secondo quanto riferito da quest’uomo, ad un certo punto Anthony Thomas “TJ” Hoover II avrebbe cominciato a “piangere” e a “dimenarsi” sul tavolo operatorio. Il Baptist Health Hospital di Richmond ha rilasciato una dichiarazione in cui ha affermato che la sicurezza dei pazienti è la sua “massima priorità”. “Lavoriamo a stretto contatto con i nostri pazienti e le loro famiglie per garantire che i desideri dei nostri pazienti in merito alla donazione degli organi siano rispettati”, si legge nella nota.
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I medici sostenevano che Hoover non avrebbe vissuto a lungo. Tre anni dopo, è ancora qui

La Koda, dal canto suo, ha diffuso una propria dichiarazione in cuo afferma che il caso di Anthony Thomas “TJ” Hoover II “non è stato rappresentato in modo accurato” e che l’organizzazione non ha mai prelevato organi da persone ancora in vita. L’indagine, però, continua. Rhorer ha spiegato di aver raccontato questa storia per “dare a un’altra famiglia il coraggio di parlare” o per “salvare un’altra vita”. “Mio fratello ha cercato di dire: ‘Ehi, sono qui’, ma è stato ignorato – ha tuonato – Alla fine hanno interrotto la procedura perché stava mostrando troppi segni di vita”. Al momento delle dimissioni, i medici hanno detto alla famiglia che probabilmente Anthony Thomas “TJ” Hoover II non avrebbe vissuto a lungo. Tre anni dopo, è ancora vivo e i fa i dovuti scongiuri.

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19 Ottobre 2024, 16:40

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