La rivelazione, questa sera, durante lo speciale di “Ore 14”
- Spuntano due supertestimoni
- Il commento dell’avvocato Frazzitta sull’aggressione
- “Ho visto la bambina nell’hotel dove lavorava Anna Corona”
Due i colpi di scena emersi questa sera durante l’ultimo speciale di “Ore 14” dedicato al caso di Denise Pipitone andato in onda su Rai2. Sono saltati fuori due supertestimoni e uno sarebbe stato addirittura aggredito sotto casa da tre sconosciuti.
Una testimone chiave picchiata sotto casa da tre persone
“Ho ricevuto notizia di questa aggressione pochissime ore fa, ho detto subito di informare la Procura – ha commentato Giacomo Frazzitta, legale di Piera Maggio – Potrebbe pure essere che questa aggressione da parte di tre ignoti, di notte, sotto casa, sia dovuta ad altri motivi. Di fatto è molto strana e la cosa logicamente mi ha preoccupato. E’ una persona che ha fatto una segnalazione importante. Mi preoccupa capire da dove viene questa aggressione. E’ una cosa gravissima che certamente va analizzata. Ho chiesto se le hanno rubato qualcosa ma non è stata neanche una rapina. Sembra una vera e propria spedizione punitiva. I motivi sono a me sconosciuti, i mandanti pure, ma credo che debbano essere approfonditi. Sempre che prendiamo per buono quanto riferito. Non è detto che lo sia”.
“Ho visto Denise nell’hotel in cui lavorava Anna Corona”
Il conduttore Milo Infante ha poi fatto riferimento ad un altro testimone che afferma di aver visto l’1 settembre 2004 la piccola Denise all’hotel Ruggero II (dove lavorava Anna Corona, ndr.) e che è stato convocato in Procura a Marsala. Secondo la ricostruzione di “Ore 14”, il supertestimone avrebbe riconosciuto a distanza di tempo nella persona accanto alla bambina uno dei protagonisti di questa vicenda: “Siamo all’hotel Ruggero II, negli attimi dopo la scomparsa di Denise. Il racconto del testimone è abbastanza particolareggiato a dispetto degli anni trascorsi e conferma i dubbi sulla versione da sempre fornita da Jessica. Il tutto non si sarebbe svolto nella lavanderia ma in un altro punto molto più accessibile dell’albergo. Una testimonianza raccolta in queste settimane in diverse occasioni dai carabinieri della sua città ma anche dai magistrati della Procura di Marsala che proprio in queste ore hanno ritenuto di doverlo ascoltare ancora una volta di persona”.
“C’è però un punto debole nel racconto del supertestimone ed è il fatto che al momento non sono state riscontrate prove certe della sua presenza quel giorno nell’hotel. Si tratterebbe di un soggiorno in occasione di una vacanza di famiglia della quale non sono state conservate ricevute o fatture. Inoltre, anche i riscontri sull’utilizzo delle carte di credito sono resi estremamente complicati dal fatto che le banche conservano per 10 anni le rendicontazioni. Stessa sorte anche, sempre secondo indiscrezioni, per il registro presenze dell’albergo e le comunicazioni di rito alla polizia. Riscontri negativi che avrebbero portato i pm, esattamente come nel caso della dottoressa Angioni, ad ipotizzare il reato di false dichiarazioni”.