A “Ore 14” la lettera di un testimone non anonimo al vaglio della Procura
- Il conduttore Milo Infante: “Crolla il muro di omertà”
- Un estratto della missiva che accenderebbe i riflettori su Claudio Corona
- Ecco cosa aveva detto il fratello di Anna Corona a “Chi l’ha visto?”
Nonostante la stagione sia ufficialmente conclusa, “Ore 14” torna in onda con tre nuove puntate dedicate in gran parte al caso della scomparsa di Denise Pipitone. “Vi avevamo promesso che se avessimo avuto delle novità ritenute rilevanti saremmo tornati. Grazie a Rai2, abbiamo potuto mantenere la nostra promessa”, ha annunciato il conduttore Milo Infante in apertura del primo appuntamento trasmesso lo scorso 7 giugno.
In Procura la lettera di un nuovo testimone
A “Ore 14” è stato mostrato un importantissimo documento inedito: la lettera di un nuovo testimone, non anonimo, attualmente al vaglio della Procura di Marsala.
“C’è un nuovo testimone che parla, chiede di essere ascoltato e fa riferimento a fatti e persone – ha spiegato Infante – Crolla il muro dell’omertà e c’è qualcuno che sta iniziando a parlare. C’è una nuova lettera in mano alla Procura arrivata da una persona in carne e ossa, non un anonimo. E’ una persona che ci mette faccia, nome e cognome. Questa persona ha raccontato tante cose, ha fatto dei nomi che sarebbero coinvolti in questa vicenda. Noi abbiamo ritenuto di non divulgare tutta la lettera completa. Non vogliamo che una parola di troppo possa pregiudicare le indagini. Certo, vi leggeremo alcune delle cose che ci sono. Parti importantissime di questa lettera devono rimanere a beneficio degli investigatori. La persona fa tante affermazioni”.
Cosa dice la lettera
Ecco un estratto della missiva in possesso della Procura di Marsala: “Non sono un collaboratore di giustizia e mai lo sarò. Ho frequentato molto Claudio Corona, ripeto che non sarò mai un collaboratore di giustizia (…) Ho tante cose da dire per tutelare me, la mia famiglia e forse finalmente scoprire la verità su Denise. Io voglio la verità su Denise, donne e bambini non si toccano”.
La precisazione di Milo Infante su Claudio Corona
“Sono frasi che ovviamente hanno colpito noi tutti – ha commentato Milo Infante – Intanto ci siamo chiesti ‘che c’entra Claudio Corona con la scomparsa di Denise?’ Non è mai stato indagato, non è mai comparso in questa inchiesta, non ha mai avuto niente a che fare se non essere il fratello di Anna Corona e lo zio di Jessica e Alice e questo non è un reato. E’ un membro della famiglia Corona che ha avuto qualche problema con la giustizia. E’ stato condannato a tre anni per traffico di droga e ha patteggiato la pena. Claudio Corona, ripeto, non è indagato e ad oggi non c’entra niente con la scomparsa di Denise, però viene tirato in ballo da questa persona che ci mette faccia, nome e cognome”.
GUARDA LA PUNTATA INTEGRALE DI “ORE 14” (VIDEO)
Claudio Corona a “Chi l’ha visto?”: “Tutte fesserie”
Nella scorsa puntata di “Chi l’ha visto?”, un testimone anonimo ha parlato con il volto coperto e la voce camuffata facendo pesanti affermazioni sul conto di Claudio Corona. Quest’ultimo, intercettato dal programma di Rai3, ha respinto ogni accusa. “Tutte fesserie, nessuno deve avere paura della famiglia Corona”, ha detto.
Piera Maggio: “L’unica pista alternativa è stata solo quella dei Rom”
“Abbiamo sempre cercato la verità sul rapimento di Denise, anche adoperandoci per fare in modo che questa emergesse – ha scritto nei giorni scorsi sui social Piera Maggio, mamma della bambina scomparsa da Mazara del Vallo l’1 settembre 2004 – Raccontare parzialmente fatti già verificati, facendo allusioni che non hanno portano a nulla, di certo servono solo a creare illazioni e diffamazione. Sappiate che durante il processo di primo grado, l’unica pista alternativa evidenziata dai legali dell’imputata è stata solo e soltanto la pista Rom, Non ALTRI. Questo per far comprendere a tutti, che nonostante alcuni dissidi, non esistevano i presupposti per accusare altri appartenenti alla cerchia ristretta dei familiari di Denise, poiché hanno collaborato, le loro posizioni furono vagliate, chiarite ed escluse dall’inchiesta”.