Il testimone fa il nome dell’ex di Jessica Pulizzi e di due donne
- “Sono stati loro, cento per cento”
- Ecco perchè non ha parlato prima
- Il legale di Ghaleb: “Non è indagato”
Ieri mattina Gaspare Ghaleb, ex fidandato di Jessica Pulizzi, è stato convocato in Procura a Marsala per essere sentito come testimone assistito in riferimento al rapimento di Denise Pipitone scomparsa da Mazara del Vallo l’1 settembre 2004. Ghaleb è l’unico ad aver ricevuto una sentenza di condanna nella vicenda della scomparsa della bambina siciliana che manca da casa da 17 anni. L’ex di Jessica Pulizzi è stato condannato a due anni in primo grado per false dichiarazioni al magistrato, reato poi prescritto in appello.
La precisazione del legale: “Ghaleb non è indagato”
“Ghaleb non è indagato – ha riferito il suo avvocato Walter Marino ad un’inviata di “Chi l’ha visto?” – è stato sentito come persona informata dei fatti e non per sei ore”.
Il nome dell’ex di Jessica in una lettera anomina
Il nome dell’ex fidanzato di Jessica Pulizzi compare in una lettera anonima ricca di dettagli spedita a Giacomo Frazzitta, legale di Piera Maggio, e al programma condotto da Federica Sciarelli. Nonostante l’appello di Frazzitta, l’anonimo non si è mai fatto avanti. Ieri sera, “Chi l’ha visto?” ha svelato il contenuto della missiva dove, oltre a Ghaleb, vengono indicate due donne i cui nomi sono stati censurati.
Il testimone: “Non ho parlato prima per paura”
“Diciassette anni che so e sono sicurissimo al cento per cento che è la realtà dei fatti della bambina scomparsa Denise Pipitone – esordisce l’anonimo – Io non ho parlato prima per paura. Nonostante tutto sto parlando adesso di quel poco che ho visto e che credo sia un indizio sicurissimo. Ho paura della legge che non ti lasceranno in pace e anche della famiglia. Erano le 12.30-13.00, ho finito di lavorare, mi stavo recando a casa per andare a mangiare. Mi trovo in via della Pace, a quei tempi c’era il mercato, è stato di mercoledì. C’era una fila indiana di auto, ad un certo punto … esce un’auto ad alta velocità e sorpassa le auto in corsia. Si mette correndo nella mia carreggiata, mi tocca specchio auto”.
“La bambina gridava forte”
“In quel momento faceva caldo, avevo il finestrino aperto – prosegue – Mi sono accostato perché mi ha toccato specchietto auto. Guardo dal visore specchietto e vedo e sento una bambina gridare ‘Aiuto mamma aiuto’. Mi sembra che al lato guida c’era il tunisino, il ragazzo di Jessica Pulizzi. A fianco c’era (nome censurato, ndr.) e dietro auto c’era (nome censurato, ndr.). La bambina gridava forte, piangeva dicendo aiuto, ho sentito urlo”.
“Sono stati loro al cento per cento”
“La bambina, come ho immaginato, era buttata dietro dalla signora che la teneva con i piedi oppure a fianco messa bassa perché la bambina talmente gridava forte aiuto che l’altra donna si è girata e le ha messo le mani sulla bocca per non farla gridare – racconta – Lui era fermo per il traffico, all’incrocio della via Pace e ha girato sul lato sinistro, zona via Salemi, accelerando come un pazzo. Io ero fermo, ho visto tutto. Ho paura di parlare, ho famiglia, ho figli ma andate sicuro, sono loro tre. Sono stati loro al cento per cento”.