22 Novembre 2022, 17:50
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È finito male il caso di Davide Marotta, l’attore di “Ciribiribì Kodak” con all’attivo una lunga carriera cinematografica e teatrale. Marotta ha recitato in film di grande successo, come “La Passione di Cristo” con Mel Gibson e nei panni del Grillo Parlante nel “Pinocchio” di Matteo Garrone. “In quella casa ci sono nato – aveva dichiarato l’attore qualche giorno fa da Barbara D’Urso – la mia famiglia ci viveva da oltre 100 anni”.
Davide Marotta, affetto da nanismo e invecchiamento precoce, viveva in quella casa con la madre ultra novantenne e il fratello disabile al 100%. Nonostante il ricorso vinto al Tar nel 2022, nella mattinata di ieri 21 novembre, la casa di Marotta è stata abbattuta. Sull’abitazione, un ex rudere dell’Ottocento, pendeva una sentenza di demolizione della Procura della Repubblica di Napoli.
Marotta aveva vinto il ricorso al Tar ottenendo la sospensione del diniego del Comune al condono, ma l’iter per l’abbattimento è andato avanti fino al 21 novembre, quando è stata eseguita la demolizione. Marotta si era appellato anche alla Convenzione Europea che tutela il diritto inalienabile al domicilio e sabato aveva consegnato le chiavi dell’abitazione alle forze dell’ordine. È intervenuto anche Severino Nappi che scrive: “Questa è la casa di Davide Marotta che viene abbattuta. Mandare per strada un’intera famiglia, con un’anziana disabile di quasi 90 anni, non è giustizia. Questa è una giustizia sorda al buonsenso, senza flessibilità, senza ragione. Non ci fermeremo. La nostra battaglia continua”.
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22 Novembre 2022, 17:50