Accesso scontro nell’ultima puntata stagionale de “La Zanzara” in onda su Radio24 tra la patron di “Miss Italia”, Patrizia Mirigliani, e uno dei conduttori, David Parenzo. L’argomento è l’ingresso delle concorrenti transgender al concorso di bellezza. David Parenzo incalza subito la direttrice e chiede: “Ma, scusi, le trans operate in realtà sono donne. E allora perché non possono partecipare?” E aggiunge: “La mia domanda è davvero ingenua: se una trans operata dai documenti risulta donna, qual è il problema? Basta, è donna. Quindi partecipa”. “No, non è così – ribatte Patrizia Mirigliani – La sua osservazione è molto semplicistica”. “Una donna operata è donna”, ribadisce il conduttore. “Sì, ma è una donna operata”, rilancia Patrizia Mirigliani. “E chi se ne frega. Anche una donna rifatta è una donna operata. Non c’è nessuna logica in quello che dice”, sentenzia il conduttore.
“Non cambio un regolamento in corsa solo perché l’ha fatto l’Olanda”
Uno scambio molto serrato alla fine del quale la patron motiva così la sua scelta: “Abbia pazienza, non è una decisione che adesso io prendo in 2 giorni e cambio tutto solo perché l’ha fatto l’Olanda”. E aggiunge: “Per far accedere le trans operate devo cambiare il regolamento. E io non cambio un regolamento in corsa e faccio quello che mi dicono di fare in tutta fretta. Io mi sono rotta. Il problema non è la partecipazione di queste ragazze ai concorsi di bellezza ma è questa cosa del politicamente corretto per cui in Italia uno si deve adeguare per forza. Allora, se sono polverosa, come mi accusano, vadano in concorsi che non sono polverosi”.
“Ormai si parla di cambio di sesso come di uno che va al bar e prende un cappuccino”
David Parenzo non molla la presa: “Ma una trans operata è una donna e non può partecipare, ma una donna può avere il seno rifatto”. “Ho capito che è una donna – replica l’organizzatrice di Miss Italia – ma deve essere una donna dalla nascita secondo il nostro regolamento. Ormai si parla di cambio di sesso come di uno che va al bar e prende un cappuccino. Se una persona ha necessità di cambiare sesso, è libera di farlo, ma anche io sono assolutamente libera di dire che voglio pensarci un attimo. Farò accedere le trans a Miss Italia solo quando diventerà una questione importante. In questo momento non la vedo una priorità rispetto a tutte le altre problematiche che ci sono nel mondo femminile”. Il conduttore però non desiste: “Se le donne devono essere naturali dalla nascita, lei deve anche impedire l’accesso al concorso alle signorine col seno e i glutei rifatti, perché altrimenti, signora, la sua è una minc*ionata, una pecionata, una buffonata. La logica ha i suoi diritti. Se una concorrente non è come mamma l’ha fatta alla nascita, dovete inserire nel vostro regolamento anche lo stop alle donne non ritoccate”. A questo punto, Patrizia Mirigliani svela: “Allora le do una notizia, la Miss Italia che vince nel 2023 fa con noi un accordo secondo cui nell’anno in cui è miss Italia non può trasformarsi fisicamente con la chirurgia plastica. Secondo il regolamento, inoltre, le concorrenti non possono aver subito ritocchi estetici”. “E come fa a controllarle? – chiede David Parenzo – Le palpa?”.
David Parenzo: “L’iniziativa dell’Olanda è figlia del suo tempo”
Patrizia Mirigliani sposta l’attenzione sulla vicenda di Miss Olanda 2023, concorso vinto quest’anno dalla transgender 22enne Rikkie Valerie Kollé. La patron definisce la vicenda una iniziativa esclusivamente pubblicitaria. La replica di David Parenzo è dettagliata e accalorata: “No, signora, l’iniziativa dell’Olanda è figlia del suo tempo. Ha semplicemente modernizzato una cosa che era ferma agli inizi del Novecento. Tutto qui. Una donna trans, una afflitta da ipertricosi, una da grave obesità, una da grave magrezza oppure una donna con le labbra o i seni rifatti da un maniscalco cieco, potrebbe tranquillamente partecipare ma, verosimilmente, la giuria non la eleggerebbe miss Italia. Ecco, io lascerei alla giuria di decidere chi rappresenta la bellezza femminile italiana, lasciando la libertà di partecipazione a qualunque donna (nel senso anagrafico del termine). Poi, se dovesse vincere l’ipertricotica o la tipa con le tette rifatte male, la colpa sarebbe solo della giuria e non di chi ha permesso a queste donne di partecipare”.
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Federico Barbarossa: “Sono nato donna e mi iscrivo a Miss Italia”
La questione ha attirato anche l’attenzione di Federico Barbarossa, esponente dell’associazione “Mixed Lgbtqia+”. Lui è nato donna ma adesso è uomo. Con un gesto provocatorio ha deciso di iscriversi al concorso di “Miss Italia”, in quanto nato donna. “Quando ho letto che erano ammesse solo ragazze ‘nate biologicamente donne’ mi ha fatto ridere il criterio del dato biologico, perché allora anche io sono nato donna. Eppure, se a mi scartassero perché sono visibilmente un ragazzo, una ragazza trans verrebbe scartata perché non considerata donna: qual è il senso allora? C’è un cortocircuito in questo castello di carte costruito sulla biologia”. Patrizia Mirigliani aveva dichiarato di aver rifiutato l’iscrizione di due ragazze transgender perché “il regolamento non lo permette e io non voglio cambiarlo”. “Siccome viviamo in un mondo in cui questi concorsi esistono e si rivolgono alle donne – continua Federico Barbarossa in un’intervista a ‘La Repubblica’ – ritengo debbano poter partecipare tutte le donne. Quello che mi lascia basito è che la posizione di Miss Italia si pone addirittura al di sopra della legge italiana, che prevede per le persone trans la rettifica dei dati anagrafici, con il cambio dei documenti, fino al certificato di nascita”. L’assurdo della situazione è che invece una donna trans con documenti rettificati potrebbe iscriversi: “E con quale diritto si andrebbe poi a indagare su vita e corpo di una persona?”.
Centinaia di transgender si stanno iscrivendo al concorso
Un gesto simbolico, una rivoluzione con il sorriso come spiega il giovane che svela come centinaia di transgender si stanno iscrivendo al concorso dopo il suo gesto: “Queste proteste fatte con il sorriso aiutano le persone della comunità, ma riescono anche a far riflettere le persone più ostili. Come dice Porpora Marcasciano “la rivoluzione si fa ridendo”. L’obiettivo finale è “semplicemente innescare, attraverso uno scherzo, una riflessione sull’assurdità di alcune logiche fuori dal tempo e dal mondo. Far capire che, nonostante certe posizioni retrive, il mondo va avanti. Qualcuno ci immagina come mostri a tre teste che mai potrebbero aspirare a vincere un concorso di bellezza, perché anche la rappresentazione mediatica spesso porta avanti narrative che feticizzano i nostri corpi. Con questa campagna stiamo dando visibilità alla verità delle persone trans”, conclude Federico Barbarossa.