Momenti di estremo imbarazzo durante la cerimonia di consegna dei David di Donatello 2024 trasmessa in diretta su RaiUno. Sergio Ballo, vincitore insieme a Daria Calvelli del David come Miglior costumista per il film “Rapito” di Marco Bellocchio, ha ricevuto il premio in un sottoscala. Il costumista veneto ha tuonato in diretta contro la decisione della produzione Rai di consegnare le statuette alle cosiddette categorie minori (costumi, scenografie, montaggio, ecc.) nei teatri di posa di Cinecittà. Quando la telecamera ha inquadrato Sergio Ballo e Daria Calvelli insieme a Fabrizio Biggio in un pianerottolo accanto ad una scala, i telespettatori si sono trovati dinanzi ad una situazione surreale. Il costumista 68enne non ha potuto fare a meno di protestare per il trattamento ricevuto.
“Il nostro lavoro viene visto come quello delle vetriniste e delle domestiche”
“Di questa statuetta ne faremo un giudizio salomonico, la tagliamo in due perché la tirchieria… – ha esordito Sergio Ballo – Voglio dire…siamo in due, potevate darcene anche due…Questa sera devo dire che sono abbastanza arrabbiato perché ci hanno messo qua sulle scale come Wanda Osiris mentre avremmo preferito dividere con i colleghi di questo lavoro la sala. Signora stia tranquilla non dirò più di tanto. Purtroppo il nostro lavoro, costumisti e scenografi, viene visto un po’ come il lavoro delle vetriniste e delle domestiche. Cosa che non deve succedere”. Daria Calvelli ha annuito mostrandosi d’accordo con lui. Ma non è finita qui. Perché il costumista veneto ha chiesto qualche minuto di più per fare “un discorso più serio” mentre, com’è facilmente intuibile, i vertici Rai impallidivano.
“L’Europa in questo momento continua ad essere antisemita. Ed è una cosa terribile”
“Volevo dedicare questo premio ad una amica che non c’è più – ha detto Sergio Ballo – Stefania pochi giorni prima di morire ha voluto darmi il taled (scialle di preghiera ebraico, ndr) di suo nonno morto ad Auschwitz il 30 maggio de 1944 pochi giorni prima che gli alleati entrassero a Roma (…) Stringo stringo, ma non mi si può interrompere (…) Oggi è un periodo triste per tutti noi perché c’è un ritorno perverso dell’antisemitismo in quanto l’Europa adesso sostiene la baraonda a cui stiamo assistendo. Ora l’Europa è diventata improvvisamente sionista. Dico una cosa corretta, non sto parteggiando per nessuno. Si prende la bandiera del sionismo che però è un concetto molto complesso. Il sionismo può essere anche cristiano, revisionista. Però l’Europa in questo momento continua ad essere antisemita. Ed è una cosa terribile”.
Carlo Conti: “Volevamo far vedere il lavoro delle persone che stanno dietro alle quinte”
Carlo Conti ha fatto chiarezza in merito alla scelta di un’altra location per premiare le categorie minori. “L’aver portato certe categorie nei luoghi di Cinecittà, a Teatro 14, a noi è sembrata una ricchezza per far vedere al grande pubblico il lavoro delle persone che stanno dietro alle quinte”, ha affermato.