La “filosofia” dell’attore britannico
- “Un vecchio adagio sostiene che chi muore ricco ha fallito nella propria vita”
- A Hollywood, ma non solo, non è l’unico a pensarla così
- Il caso di Luca Barbareschi in Italia
“Credo che le eredità siano di cattivo gusto”. A parlare così in un’intervista a “Candis Magazine” è Daniel Craig. L’attore britannico, noto per aver impersonato James Bond nei film “Casino Royale”, “Skyfall”, “Spectre” e “No Time to Die”, ha svelato la sua intenzione di “diseredare” le figlie: la 29enne Ella avuta dalla prima moglie Fiona Loudon e la secondogenita frutto del suo amore per l’attuale consorte Rachel Weisz.
L’attore: “Chi muore ricco ha fallito nella vita”
“Un vecchio adagio sostiene che chi muore ricco ha fallito nella propria vita – ha dichiarato Craig – Io non voglio lasciare grosse somme di denaro in eredità ai miei figli. La mia filosofia è quella di godersi i soldi finché si è in vita oppure darli via poco prima di morire”. Il patrimonio dell’attore che ha prestato il volto all’agente segreto più abile e sexy di sempre vanta un patrimonio di circa 160 milioni di dollari.
I casi analoghi
A Hollywood e dintorni, Daniel Craig non è l’unico ad essere contrario alle eredità materiali. Tra quelli che la pensano come lui figura anche l’attore Ashton Kutcher. “ miei figli non avranno una grossa somma a disposizione – ha dichiarato il marito di Mila Kunis – Piuttosto, spenderemo tutto in beneficenza o in altre cosette. Se i miei figli hanno buone idee, io sarò il primo a investire su di loro. Altrimenti, no! Spero davvero che siano motivati a ottenere ciò che vorranno”. E poi c’è Sting che nel 2014 ha annunciato: “Ai miei sei figli non lascerò un penny dei miei 180 milioni di sterline. Devono lavorare, come ho fatto io”.
Barbareschi: “Ai miei figli ho già pagato università da 900mila euro”
In Italia a fare molto scalpore è stato il caso di Luca Barbareschi. “Ho deciso che non lascerò nulla ai miei figli – ha svelato a “La Vita in Diretta” – Darò in eredità i miei averi a qualche fondazione che fa opere di bene. Perché? Ho dato loro un’istruzione fuori dal comune, nelle migliori università dal costo di 900mila euro in cinque anni. Per questo ho deciso di non lasciare loro niente, dopo gli studi devono cavarsela da soli. Ho visto i figli dei miei amici essere viziati. Mia figlia, che è una designer, si è comprata casa da sola a trent’anni e ha una sua piccola azienda”.