Celebrità

Dalila Di Lazzaro: “Io e Alain Delon abbiamo fatto l’amore dietro una roulotte”

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20 Agosto 2024, 10:49

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Dalila Di Lazzaro, 71 anni, ne aveva 23 quando conobbe Alain Delon, all’epoca 40enne. Tra i due attori, entrambi di una bellezza sconvolgente, scoppiò la passione. A ricordarlo è oggi Dalila Di Lazzaro in un’intervista rilasciata al “Corriere della Sera” a pochi giorni dalla morte della leggenda del cinema francese. I due si incrociarono la prima volta a Montecarlo. “Mi avevano invitato e arrivai nella Cadillac di una ricca pazza con un gruppo di amiche al Gran premio di Formula 1 – racconta l’attrice friulana – Una hostess, una toscana e una romana di buone famiglie, una studentessa e la ricca pazza con la Cadillac. Entriamo all’Hotel de Paris, la hall affollatissima, all’epoca era un grande evento. Mi ritrovo accanto a Mick Jagger, Brigitte Bardot, i Rotschild, Gunter Sachs, un importante costruttore italiano, i playboy col sigaro e le più belle donne del mondo. Indossavo una tutina a righe bianche e blu, ero abbronzata, biondissima, la schiena nuda”.

Dalila Di Lazzaro (Foto Instagram)

Dalila Di Lazzaro: “Per me Alain Delon era un mito, bello come il sole”

“Tutta quella gente spintonava, mi ritrovai in fondo alla hall accanto all’ascensore, con Alain Delon e Mireille Darc – continua – Lei premette il pulsante, lui mi guardò e mi mandò un bacio. Per me era un mito. Bello come il sole. Finì lì. Mesi dopo girava ‘Zorro’ a Roma, alla Dear, dove oggi si fa televisione. Sperando di rincontrarlo lo vidi al bar. Ero di nuovo con delle amiche. Dandomi del lei mi disse in italiano, verrebbe un attimo nel mio camerino? Non ricordava di avermi già vista. Lo richiamarono sul set. Chiesi dove fosse il suo camerino e un tipo della produzione a gran voce mi prese a male parole: volete tutte Delon…Dal nulla sbucò lui, Alain. Mi fece cenno di seguirlo”.
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Alain Delon e Dalila Di Lazzaro (Foto Instagram)

“Inventai la scusa di un mal di gola. Lui si infastidì e per ripicca invitò a cena le mie amiche”

Quella volta il loro incontro non ebbe un “lieto fine”. “Si mise a parlare di cavalli con un amico – ricorda Dalila Di Lazzaro – poi disse che ero troppo truccata, mi portò in bagno, mi lavai, lui mi asciugò e disse: hai un volto fantastico, stai meglio così. Ti farò fare un film in Francia ma devi imparare il francese. Propose di accompagnarmi a casa. Pioveva, lui aprì il finestrino, voleva prendersi tutta la pioggia sul viso. Mi guardò, era di una bellezza… Io, incantata e intimidita. Ci vediamo dopo a cena, disse. E mi fece chiamare da Ibrahim Moussa, il produttore che sposò Nastassja Kinski. Inventai la scusa di un mal di gola. Alain si infastidì, per ripicca invitò a cena le mie amiche, che non mi dissero nulla e ci rimasi male, ma l’avevo voluto io”.

Dalila Di Lazzaro (Foto Facebook)

La corte sul set di un film: “Si fece dare due stanze comunicanti, lo ritrovai sotto le coperte”

Tra i due non finì lì. “Ero in America per un film con Andy Wahrol – svela l’attrice – Diedi un’intervista e dissi: lascio che le cose vengano a me, non sgomito mai. Alain comprava giornali italiani, era fissato con l’Italia che gli aveva dato tanto. Lesse quell’intervista. Il regista Jacques Deray cercava un’attrice per ‘Tre uomini da abbattere’, di cui Alain era interprete e produttore. Mi fece trovare un mazzo di rose, non avevo capito che fosse lui, mi disse che ero maleducata perché non lo avevo ringraziato e non mi avrebbe più regalato fiori. Sul set cominciò una corte silenziosa e magnetica. Si fece dare due stanze comunicanti. Bussò, ero sotto la doccia. Dissi di aspettarmi, lo ritrovai sotto le coperte del letto. Si mise sopra di me. Io, intimidita bofonchiai che aveva un bell’accappatoio. Si innervosì e se ne andò. Di notte tornò. Mi sentii toccare, baciare. Aveva la pelle di velluto, olivastra, da perdere la testa”.
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Alain Delon (Foto Instagram)

Il rimorso di Dalila Di Lazzaro: “Dovevo restare con Alain Delon. Avrei voluto rivederlo”

Dalila Di Lazzaro descrive Alain Delon “determinato ma fragile”. “Era agitato, inquieto, divertente – spiega – l’ho visto offrire champagne alle prostitute per strada, diceva che nessuna donna aveva il loro cuore. Era fissato con i cani (un mastino nero glielo aveva regalato Renato Salvatori, suo grande amico). Un dominatore, un uomo eccessivo. Aveva due guardie del corpo. Le donne gli davano la caccia. Spinse giù dalle scale della sua casa una signora, diceva di essersi persa e questa cosa mi turbò. Con me è stato una perla, con gli altri era una tigre che graffiava. Era focoso, l’ultima volta abbiamo fatto l’amore dietro la sua roulotte-camerino, in piedi, come i ragazzini. A fine riprese ci scambiammo un dono: lui un medaglione, io il suo ritratto. All’anteprima andai col mio fidanzato. Alain mi disse, che te ne fai di uno così normale, tu devi stare con me. Col senno del poi ho sbagliato. Dovevo restare con Alain”.

“È crollato quando l’ultimo grande amore l’ha lasciato per un banchiere – confida – Ho provato a rivederlo, ho cercato invano di mettermi in contatto con lui attraverso suo figlio Anthony e ora vivo con questo rimorso”. 

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20 Agosto 2024, 10:49

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