A Tor Sapienza, nella periferia romana, ci sono andati tutti, tutti meno che Renzi che – nell’ultimo sketch di Crozza – ci può capitare soltanto per sbaglio, per una concatenazione di eventi, se gli si rompe il navigatore o gli finisce la benzina.
Nella parodia del comico genovese, il premier “si perde” in una periferia ostile e minacciosa insieme alle sue ministre Boschi e Madia. “Ma dove acciderbolina siamo finiti? – chiede il presidente del Consiglio – Un luogo così lugubre, oscuro, mi sembra la segreteria del Pd”. Renzi se la prende con la Madia: “Marianna, ti avevo detto...’per il Nazareno dobbiamo andare dall’altra parte'”. “Ti basta imboccarla una volta la sinistra e finisci in mezzo al degrado, in mezzo ai poveri”, rileva il premier in preda al panico.
A quel punto chiede aiuto attraverso il telefono: “Sono ore che non facciamo un selfie, non so quanto potremo resistere”. Lo spauracchio dei “poveri” si materializza davanti agli occhi di Renzi che tenta di tranquillizzare le due ministre: “I poveri se non vi muovete, non possono vedervi”. Riconosciuto, nega quindi di essere il premier: “Ma chi? Renzi? Il cazzaro? Quello che dice il fare….l’amare…? No, non sono io. A volte mi confondono anche con Luca Argentero“.