Cristina Parodi, conduttrice e giornalista, ha condotto la prima edizione del neonato Tg5 nel lontano 1992. In un’intervista al “Corriere della Sera” ripercorre la sua carriera. “Scelsi un tailleur giallo canarino di Max Mara – ricorda – con i bottoni gioiello. Mi ero preparata come per un esame: i testi li avevo letti e riletti. Alla fine ce li avevo in testa, anche se sapevo che Enrico Mentana avrebbe potuto cambiare tutto all’ultimo e così fece. Non avevamo il gobbo perché quel tiggì doveva essere una rivoluzione, a partire dal linguaggio e della scelta delle notizie. Molta cronaca e pochi panini politici. L’edizione delle 13 fu perfetta, quella delle 20, condotta da Mentana un disastro…”. “Enrico lanciava servizi che non partivano – racconta -. ‘Mi dicono dalla regia che non è pronto, vediamo un altro servizio’, ma non partiva neanche il secondo. Gestì tutto benissimo, la parola non gli manca, anche se continuava a tirarsi su gli occhiali che gli scendevano sul naso. Il telegiornale fece il botto di ascolti, ma dietro le quinte fece il botto anche con noi: era furioso”.
“Famiglia Cristiana dedicò la copertina al Tg5 mettendo la mia foto”
All’epoca Cristina Parodi aveva appena 27 anni: “Fu un momento di grande visibilità: Famiglia Cristiana dedicò la copertina al Tg5 mettendo la mia foto. Ci davamo un gran da fare: eravamo in pochissimi ma ci rendevamo conto che stavamo facendo qualcosa di storico. Capitava di stare lì dalle 8 di mattina all’una di notte”. Il giornalismo è stata la sua più grande passione: “Mi piaceva scrivere e al liceo conducevo un piccolo programma di musica in una tivù locale della mia città, Alessandria. Mentre studiavo alla facoltà di Lettere a Milano mi mantenevo con mille lavoretti: giocando a tennis a livelli agonistici facevo la hostess e la speaker ai tornei più importanti. Qualcuno notò la mia voce dagli altoparlanti e mi chiamarono a ‘Odeon tivù’, con un programma che si chiamava Forza Italia… non per Berlusconi, ma perché avevamo vinto i Mondiali. Con me c’erano Walter Zenga e Roberta Termali, si erano innamorati proprio lavorando, Vittorio Feltri e Fabio Fazio che faceva le imitazioni. Poi passai a Mediaset”.
“Emilio Fede? Un uomo affettuoso e geniale ma certe sue sfuriate per me erano inconcepibili”
La giornalista ha iniziato occupandosi di calcio. “Erano gli anni Novanta – spiega – le donne che parlavano di calcio funzionavano. C’era Antonella Clerici, dopo arrivarono Alba Parietti, Simona Ventura. A me, che ero innamorata del tennis, del calcio non importava nulla: l’ho dovuto imparare comperando la Gazzetta dello Sport tutti giorni e studiandola. Ero circondata da grandi maestri come Maurizio Mosca che mi hanno sempre aiutata e stimata. Mi ponevo come una che voleva imparare, non ho mai fatto la seduttiva per avere più spazi. Ero seria e impegnata: il giornalismo sportivo ti insegna che le persone che ti seguono sono le più attente del mondo, quindi non puoi sbagliare”. Erano gli anni in cui si faceva tanta gavetta. “Quando a Mediaset sono arrivate le news mi sono candidata – racconta – debuttai alla conduzione con Emilio Fede, un uomo affettuoso e geniale, ma certe sue sfuriate per me erano inconcepibili. Io e Paolo Brosio eravamo i pennarellisti: avevamo due scrivanie fuori dal suo ufficio e gli sottolineavamo le agenzie che uscivano, lui non era certo tipo da stare al computer”.
“Enrico Mentana è un genio assoluto, la persona più veloce e intuitiva che abbia conosciuto in questo ambiente”
Cristina Parodi ricorda ancora l’esperienza al Tg5 con Enrico Mentana. “Era stato chiamato da Berlusconi a dirigere il primo tiggì di una emittente privata. Io, Cesara Buonamici, Alessandro Cecchi Paone e Lamberto Sposini eravamo i ‘prescelti’. Per capirci qualcosa in più un giorno Cesara prese coraggio e chiamò l’allora giovane direttore di Canale 5 Giorgio Gori, che era in vacanza in Baja California. Fu gentile e ci disse: ‘Chi ci salta su fa bene’. Sarei andata anche senza quel consiglio del mio futuro marito, ma quello fu il sigillo”. “Io e Cesara abitavamo nello stesso residence in via del Babuino – rivela – io sopra lei sotto. Fu periodo di grande spensieratezza e di super lavoro. La redazione era all’Aventino, nella ex casa di Pippo Baudo, che aveva lasciato dopo la rottura del contratto: per pagare la penale dovette darla a Mediaset. Nella torretta ci stava ovviamente Mentana. Un genio assoluto, la persona più veloce e intuitiva che abbia conosciuto in questo ambiente. Divertentissimo, con la battuta sempre pronta. E sapeva essere cattivo”.
“Cesara Buonamici ha accompagnato la mia crescita professionale e anche sentimentale”
“I miei colleghi? Lamberto Sposini era affascinante e piacevole da frequentare, i siparietti con Enrico erano esilaranti. Mi addolora che abbia avuto questo problema di salute, lui che era un uomo di comunicazione e di parole. Cesara Buonamici ha accompagnato la mia crescita professionale e anche sentimentale: ha vissuto tutto l’innamoramento con Giorgio. È stata una maestra perché aveva fatto tanta politica, anche se io la politica non l’ho mai voluta fare. Ci vediamo poco, ma ho per lei un grande affetto”. Poi la giornalista lascia il Tg5. “La prima nel 1996 quando ho ricevuto la proposta di condurre ‘Verissimo’ – svela – ero molto attratta perché si trattava del primo infotainment italiano. Il problema è che a dirigere Canale 5 c’era Giorgio e nonostante io fossi la conduttrice di punta del tiggì ogni mio passo avanti lo metteva in imbarazzo. Alla fine Gregorio Paolini fece una riunione insieme agli altri autori e ai produttori escludendo Giorgio. E riuscirono a darmi il programma”.
“La prima volta che ho visto Giorgio aveva 31 anni ma pareva ne avesse 18: era fighissimo”
Giorgio Gori, marito di Critina Parodi da oltre 30 anni, è stato direttore di Canale 5 e Italia 1. “Giorgio non è mai stato un volano – confessa -, ma in alcuni momenti una limitazione, per quel continuo timore di agevolarmi. Ci siamo innamorati a Roma: lui veniva continuamente in redazione per le riunioni. La prima volta che l’ho visto aveva 31 anni ma pareva ne avesse 18: era l’enfant prodige ed era fighissimo. Ci siamo sposati a Carpeneto, nella casa di campagna dei miei il 1° ottobre del 1995: la scelta di lasciare il tiggì a Roma per tornare a Milano con ‘Verissimo’ era legato anche a motivi ‘organizzativi’ familiari”. Enrico Mentana fu spietato e categorico. “Gli spiegai che mi era arrivata una bella proposta – ricorda – ‘Tu cosa faresti?’ Mi sconsigliò, poi aggiunse: ‘Se vai via non tornerai più al Tg5’. Fui molto coraggiosa a lasciare, a pensarci oggi”.
“La fatica non mi ha fatto mai paura e i figli sono stati una benedizione”
Cristina Parodi invece tornò al Tg5. “Alla direzione arrivò Carlo Rossella e il Tg5 stava attraversando un piccolo periodo di stanca – rivela -. Io venivo dai successi clamorosi di ‘Verissimo’ che faceva sempre il 30% di share. Rossella era l’uomo più elegante del mondo ma con una vena pop. Mi disse: ‘Perché non torni?’. Nel 2005 ero di nuovo alla conduzione delle 20”. “Nel 2012 un nuovo cambio, mi richiamò Mentana che nel frattempo era a La7 e mi suggerì di condurre un pomeridiano. La famiglia cresceva e tornare a Milano era una buona idea”, ammette. “Anche quando lavoravo a Milano facevo la pendolare con Bergamo tutti i giorni – ricorda ancora – mi mettevo buona in coda e leggevo il giornale. La fatica non mi ha fatto mai paura e i figli sono stati una benedizione. Certo ho vissuto di sensi di colpa, ma finché sono stati piccoli ho eliminato tutti i diversivi: lavoravo e tornavo a casa, non esistevano sport, shopping e amiche. Io e Giorgio abbiamo dato loro un grande esempio di passione”.
“Io e Giorgio abbiamo inventato il ‘turismo familiare’: una volta al mese andiamo a trovare i nostri figli”
Cristina Parodi vanta anche un piccolo trascorso in Rai. “Dopo la breve parentesi a ‘La 7’ è arrivata la Rai, con ‘La Vita in Diretta’ e ‘Domenica in’: sono arrivata carica di aspettative, piena di idee. Mi vedevo nel posto giusto: la televisione pubblica era molto adatta alla mia figura seria ed istituzionale. Invece in Rai, dove bisogna fare molte pr, andare a pranzo ai piani alti… io finito di lavorare volevo andare a Bergamo, dai miei figli. Ero una snob”. La giornalista e conduttrice ha tre figli: “Benedetta, Alessandro e Angelica. Oggi che io e Giorgio siamo molto più a casa, loro non ci sono più. Benedetta fa la botanica, vive in Sardegna, è un’attivista. Alessandro abita nel sud della Spagna: ha studiato agricoltura rigenerativa. La piccola fa la musicista. Per stargli vicini con Giorgio abbiamo inventato il ‘turismo familiare’: una volta al mese andiamo a trovarli”.
La coppia sta insieme da oltre 30 anni. “Ci vuole impegno: bisogna più o meno avere le stesse idee e dei progetti comuni, saper dare i consigli giusti e ci vuole anche un po’ di fortuna. Noi ancora oggi ce lo diciamo, quando andiamo al cinema, a cena: non c’è nessun altra persona al mondo con cui stiamo altrettanto bene. Anche nei viaggi in macchina da soli, senza parlarci. Giorgio riesce ancora a stupirmi”.
“A 27 anni mi vestivo come a 50: poi ho esplorato molto, compreso Cavalli, con cristalli e camicie leopardate”
Giorgio Gori è sindaco di Bergamo e lei la “first lady”. Quando suo marito è stato eletto sindaco ha indossato lo stesso abito di Michelle Obama. “Sì, ricopro questo ruolo con grande onore, facendo attività benefiche per la città – spiega – Adoravo Michelle e avevo scommesso che se avesse vinto avrei indossato anche io l’abito che lei scelse per la vittoria di Barack Obama. Faccio anche la stilista, con la mia amica Daniela abbiamo creato Crida, che è l’acronimo dei nostri nomi. Mi sono reinventata imprenditrice, anche se rimango una donna di comunicazione e non di business. La moda è sempre stata la mia passione, grazie al placet di Carlo Rossella sono stata la prima a indossare gli abiti in conduzione. A 27 anni mi vestivo come a 50: poi ho esplorato molto, compreso Cavalli, con cristalli e camicie leopardate”.
In passato sono uscite anche foto di Cristina Parodi in topless alle Baleari. “Formentera è il posto dove mi sento più libera: se davanti alle telecamere mi mostro composta nella vita privata sono altro. Io a Formentera sto anche volentieri nuda… peccato che ci siano troppi fotografi. Adesso voglio fare la stilista e l’imprenditrice. Magari più avanti tornare in tivù, ma con un programma sulla moda”, conclude.