Cristina D’Avena compie 60 anni e si racconta in un’intervista al “Corriere della Sera”. “Io non ho un’età, ho sempre 25 anni, sono un’eterna bambina e non mi sono mai fatta il botulino eh”, tiene subito a precisare. “Sono come un personaggio dei cartoni animati di cui canto le sigle – aggiunge – Quanti anni ha Memole?”. La cantante bolognese festeggerà sul palco. “Quest’anno per la prima volta ho scelto di fare uno spettacolo oggi, quindi sarà bellissimo”, sentenzia. Se non avesse fatto la cantante, si scopre, avrebbe fatto il medico (“Mi mancavano gli esami dell’ultimo anno di neuropsichiatria, una branca che amo moltissimo”).
Cristina D’Avena e il bilancio dei suoi primi 60 anni
Il bilancio dei suoi primi 60 anni è ottimo. “Faccio moltissime cose, non mi sono mai fermata – spiega – La mia è un’isola felice: i miei cartoni hanno sempre dato la possibilità a me e al pubblico di sognare, lasciando per qualche ora i problemi alle spalle (…) Ora sto attraversando un momento difficile perché è morta da poco Alessandra Valeri Manera (l’autrice con cui ha collaborato per anni, ndr.), era una mia carissima amica, ci conoscevamo da 42 anni. Non è semplice”.
“Mi hanno trattata come l’ultima ruota del carro perché cantavo le sigle”
Cristina D’Avena deve il suo successo senza tempo alla scelta di rimanere sempre se stessa. “Hanno provato a farmi cambiare – confessa – Ma quello che mi ha permesso di essere chi sono è stata la mia coerenza, rimanere fedelissima al lavoro che faccio. Me lo disse anche Costanzo. Non mi sono mai distratta, non ho fatto altre scelte. Questa strada mi appartiene e ci metto da sempre grande passione. Se qualcuno mi ha ferita? Certo, quando mi hanno trattata come l’ultima ruota del carro perché cantavo le sigle, escludendomi da eventi in cui c’erano tanti cantanti, solo per questo. Come se il mio fosse un pubblico diverso, come se io fossi di nicchia. Questo in passato mi ha fatta soffrire”.
“Mio padre assunse una guardia del corpo per controllarmi”
Cristina D’Avena è rimasta con i piedi ben saldi a terra. “Mi ha aiutata la mia famiglia e anche la signorina Mariele Ventre del Piccolo coro dell’Antoniano – confida – Mi ricordavano sempre di non montarmi la testa e di vivere il successo con moderazione. Ho sempre vissuto il successo con grande umiltà. Nei miei primi anni a Milano mio padre aveva voluto che vivesse con me una guardia del corpo, Giuseppe: non dormiva mai. In tanti anni sono riuscita a evadere solo una volta, perché se aprivo la porta, anche facendo pianissimo, si svegliava. Ma sono stati anni bellissimi”.
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“Con Mirko dei Beehive ogni tanto ci sentiamo”
Alla beniamina di grandi e piccini piacerebbe tornare indietro nel tempo. “Sono una romanticona – dice – legata al passato che per me è più forte del presente e del futuro e a volte mi rende malinconica. Mi piacerebbe tornare al periodo in cui giravo i miei telefilm, li rifarei ora, ma non mi danno retta. Vorrei mostrare dopo trent’anni che fine ha fatto Kiss me Licia. Avrà qualche figlio e, secondo me, non si è separata con Mirko. Non so se lui abbia più il ciuffo rosso ma di certo continuano a cantare. Qualche anno fa mi sono incontrata per caso per strada con Pasquale (Finicelli, volto di Mirko). Mi gridava: Licia, Licia. Da non credere. Ogni tanto ci sentiamo”.
“Mi hanno proposto anche ogni reality ma non lo farei mai, sono discreta”
Negli anni d’oro, nel giorno del suo compleanno, Cristina D’Avena riceveva sempre un mazzo di fiori da Silvio Berlusconi. “Era molto contento di come andavano le cose nella fascia dei ragazzi – racconta – era un vero galantuomo. Con Mediaset ho ancora un rapporto meraviglioso e un contratto fonografico per le sigle (…) Mi hanno proposto anche ogni reality ma non lo farei mai, sono discreta. Ma posso dire che in amore sono felicissima”.
Cristina D’Avena, 60 anni e un’unica nota dolente: i figli
L’unica nota dolente sono i figli. “A furia di correre mi sono un po’ persa negli anni – confida – Questa mia eterna giovinezza purtroppo eterna non è. Non posso dire che sia un grande rimpianto non essere diventata mamma, ma nemmeno che non ci pensi. Di certo mi sarebbe piaciuto, ma la mia vita è stato un susseguirsi di emozioni fino a quando sono arrivata a punto in cui mi sono detta: e adesso? Per fortuna ho avuto e ho tantissimi bambini che mi vogliono bene, in altro modo”.