Un matrimonio celebrato in Giordania lo scorso 13 marzo è diventato oggetto di uno studio che sarà pubblicato il prossimo settembre sulla rivista dei Centers for Disease Control and Prevention Usa. Lo sposalizio, infatti, si è trasformato in un focolaio di coronavirus.
A “scatenare l’inferno” è stato il padre della sposa che ha contagiato 76 invitati su 360. L’uomo, che era arrivato dalla Spagna quattro giorni prima del sì della figlia, è considerato il “paziente zero” in tutto il Paese. Due giorni dopo il matrimonio, il 58enne ha iniziato ad accusare febbre alta, tosse e difficoltà respiratorie e si è recato al pronto soccorso dove è stato sottoposto a tampone.
Quattro settimane dopo il ricevimento svolto in un locale al chiuso, erano 76 gli invitati positivi al Covid-19. Metà erano asintomatici o avevano sintomi lievi. Due versavano in gravi condizioni e una 80enne già affetta da cancro al seno è stata colpita da polmonite e insufficienza respiratoria ed è morta due settimane dopo il ricovero in ospedale.