Le corna al tempo del coronavirus, ecco come e quando si tradisce in base al colore delle regioni

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27 Novembre 2020, 13:25

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Chi pensa che il Covid abbia impresso una brusca frenata alla diffusissima pratica delle corna si sbaglia di grosso. Nel Belpaese, diviso in zone rosse, arancioni e gialle, si continua a tradire come se non ci fosse un domani. A dirlo è una voce autorevole, ovvero Alex Fantini, fondatore del portale Incontri-ExtraConiugali.com. “Proprio come nel Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, tutto cambia perché nulla cambi”, esordisce.

Se nelle zone rosse si fa finta di non sapere che il tradimento non rientra tra i comprovati motivi di lavoro e di salute che giustificano gli spostamenti, in quelle arancioni non si può più portare l’amante al ristorante e pregustare il dopocena, di conseguenza si va subito al sodo. Nelle zone gialle, il momento della giornata più gettonato per una scappatella è la pausa pranzo.

“Per alcune persone — soprattutto nelle zone rosse — l’adulterio è anzi percepito come una specie di roulette russa. Per loro è come fare sesso non protetto. A spingerli è il fascino del proibito: vogliono farlo proprio perché è vietato”, spiega Fantini.

Poi c’è anche chi, in tempi di coronavirus, preferisce pratiche virtuali quali il sexting, ovvero l’invio di testi e/o immagini sessualmente espliciti rimandando l’incontro reale a tempi più sicuri. Di solito chi non si pone alcun problema a regalarsi una scappatella sente forte il desiderio di trasgredire le regole imposte oppure considera adrenalinico il fatto di esporsi al rischio di contrarre il virus.

“Sul nostro portale gli incontri occasionali offrono la massima sicurezza di non essere scoperti, consentono di ridurre il coinvolgimento affettivo e contribuiscono potenzialmente a salvaguardare le relazioni preesistenti”, conclude il fondatore di Incontri-ExtraConiugali.com.

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27 Novembre 2020, 13:25

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