11 Dicembre 2024, 10:30
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Un 57enne originario di Caltanissetta è accusato di aver stuprato il padrone di casa insieme alla moglie morta suicida in carcere in attesa del processo. Nel 2023 la coppia aveva preso in affitto un appartamento a Cogne di proprietà della presunta vittima che avrebbe subito atti sessuali non consensuali almeno una decina di volte e sarebbe stato anche filmato. Il 57enne era finito in manette a marzo, poi è stato scarcerato con obbligo di dimora in Sicilia. L’accusato si difende e racconta la sua versione dei fatti in un’intervista a “La Repubblica”. “Sono pentito, ma non gli ho mai fatto violenza – esordisce – Lui ci ha affittato casa nel giugno del 2023, dopo poco ha iniziato a corteggiare sia me che mia moglie, sapeva benissimo che c’erano le telecamere in casa. Le avevo installate proprio in virtù dei suoi strani comportamenti. Adesso che mia moglie è morta la mia vita è finita. Ci siamo salutati il 26 marzo, quando ci hanno portati in carcere ad Aosta. Non l’ho più vista, ma ci siamo scritti fino al giorno prima che si uccidesse. Da allora anche io ho tentato più volte di togliermi la vita”.
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Il 57enne siciliano spiega perché lui e la moglie avevano deciso di trasferirsi a Cogne: “Adoriamo la montagna. Abbiamo iniziato ad andare a Cogne nel 2019. È un paese piccolo, trovare casa non è facile. Così, consultando il sito dell’ente del turismo di Cogne, avevamo trovato il contatto del padrone di casa: affittava degli appartamenti. Ne abbiamo preso uno e abbiamo iniziato a frequentare Cogne nel periodo di Natale. Ce ne siamo innamorati. Visto che posso lavorare in smart working, a un certo punto abbiamo deciso di trasferirci. Abbiamo fatto una scrittura privata e nel giugno del 2023 siamo entrati in casa”. Poco tempo dopo, il padrone di casa lo avrebbe chiamato dicendogli che doveva passare da casa loro. “In precedenza aveva già iniziato a fare apprezzamenti sia a me che a mia moglie: ‘Come siete belli’, e cose del genere – afferma l’accusato – Quel giorno viene a casa e mi fa: ‘Che ne dici se facciamo sess0? Perché io con mia moglie non ho più rapporti’. E poi: ‘Quel giorno mi ha messo le mani nei pantaloni. Gli ho detto, ‘Guarda che ci sono le telecamere: dove vuoi arrivare? Non sono abituato a fare queste cose’. Lui mi ha risposto: ‘Me ne frego delle telecamere’. E a luglio abbiamo avuto il primo rapporto”.
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“Mi dispiace per le frasi aggressive, come il ‘bunga bunga’. Ma quando mia moglie per esempio dice ‘Fagli bere l’acido muriatico’ è perché lui aveva tentato per due volte di avere dei rapporti con lei – conclude l’accusato – Maria era molto arrabbiata per questo. Era lui che ci cercava e io, con mentalità da siciliano, mi sforzavo mentalmente di riuscire avere rapporti con lui per vendicare l’onore di mia moglie. Lo so che è complicato da capire, ma è così. Lui prima mi cercava sessualmente, poi quando sapeva che c’erano le telecamere diceva ‘no’. Ma era lui a cercarci. Se davvero l’avessi violentato sarebbe andato a denunciarmi subito. Invece prima veniva a casa, poi ci accompagnava con il furgoncino a fare la spesa o a cambiare la bombola del gas”.
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11 Dicembre 2024, 10:30