Come sta Mauro Coruzzi? Il noto personaggio televisivo è tornato a casa dopo aver trascorso due mesi in ospedale. Lo scorso 25 febbraio il conduttore radiofonico, noto anche con il nome d’arte di Platinette, aveva svelato ai follower di essere ricoverato per accertamenti. “Forse è stato un volere divino se mi vedete qui, sul letto d’ospedale – aveva detto il 69enne in una breve clip in cui faceva non poca fatica ad articolare le parole – Sono ricoverato per dei controlli, per un disturbo arrivato appena prima di Sanremo. È stato un modo per tenermi lontano dal Festival. Quindi, ecco i motivi della mia assenza forzata dagli eventi. Adesso stiamo facendo i controlli e dopo un paio di settimane andiamo a casa. Spero”.
CLICCA E SEGUICI SU FACEBOOK
Come sta Mauro Coruzzi e chi lo attendeva a casa
Il ricovero, invece, è stato più lungo. “Ci vediamo a casa – ha scritto Mauro Coruzzi a corredo di alcuni scatti attraverso cui annuncia di essere stato dimesso – Strepitosa canzone di Dolcenera, è la colonna sonora perfetta per ritornare a casa dopo l’ospedale. Il pieno possesso della felicità è impagabile, e in più ci vuole solo un sorriso”. Ad attenderlo a casa la sua adorata cagnolina Kiri. Il 14 marzo 2023 Mauro Coruzzi era stato colpito da un ictus ischemico e si era salvato grazie ai soccorsi tempestivi. L’opinionista ha affrontato un lungo periodo di riabilitazione durante il quale ha dovuto reimparare a camminare, a scrivere e a parlare.
LEGGI ANCHE: Mauro Coruzzi torna in tv dopo l’ictus: “Parlo ancora come un robot”

Come è nato il personaggio di Platinette
Il personaggio di Platinette è nato al Teatro Parioli, grazie a Maurizio Costanzo. “Eravamo entrambi ‘workaholic’ – ha raccontato Mauro Coruzzi a “Fanpage.it” – nel senso che se non lavoriamo non stiamo bene, abbiamo la passione della radio che è stata la sua base di partenza, l’amore smisurato per Mina (lui forse anche più di me, che ce ne vuole), la voglia del pettegolezzo fatto bene. Lui vedeva già oltre, mi aveva invitato a cambiare pelle. Sapeva che Platinette era funzionale per alcune cose, così mi disse: ‘proviamo a togliere questi panni?‘. Io risposi ‘non ci penso nemmeno, sei fuori di testa, così perdo la mia privacy‘. Poi ho ceduto e ciao privacy”.