La coca cola genera dipendenza e, come tutte le dipendenze, è nociva specie se consumata in dosi massicce. Arriva da Monaco l’ultima allarmante notizia per coloro che mandano giù la bevanda gassata più famosa al mondo come se fosse acqua. Dopo i casi della neozelandese, madre di otto figli, deceduta per “overdose” e della teenager agonizzante dopo aver bevuto 24 lattine di fila, una ragazza tedesca di 31 anni è stata ricoverata dopo aver accusato svenimenti ed aritmia. Ai medici increduli la giovane ha rivelato di bere coca cola al posto dell’acqua da ben 16 anni. I valori del sangue, alterati dall’abuso, sono tornati normali non appena la paziente ha smesso di consumare la bibita.
L’assunzione scellerata di coca cola è invece rimasta sul banco degli imputati. Ad essere messa sotto accusa non è la bevanda in sé né l’azienda produttrice che in passato, nel caso della morte della mamma neozelandese, si era affrettata ad escludere categoricamente ogni responsabilità della bibita. I medici, già allora, avevano invitato le aziende produttrici di soft drink ad inserire sulle etichette avvertimenti circa i seri rischi derivanti dall’abuso di caffeina e zuccheri presenti nella coca cola e altamente nocivi se assunti in quantità sconsiderate.